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Beatesca è una piccola eccellenza enoica che prende vita nel 1991, quando i giovani fiorentini Furio Fabbri e Benedetta Pasini, freschi di matrimonio e con una gran passione per i cavalli e la vita campestre, decidono dâacquistare il loro rifugio in quel di Montalcino.
Beatesca
UNA VENDEMMIA DI PRECISIONE
michele dreassi La piccola tenuta, in zona Fornello, comprende 2 poderini, il Colombaio Giannelli, anticamente torre dâavvistamento medievale, e Le Piagge per un totale di quasi 5,5 ettari di terreni vitati alle pendici della collina ilcinese, in un terroir da sempre vocato alla coltivazione della vite, infatti qui trovarono una vecchia vigna di sessantâanni, oltre a 300 olivi, alcuni gelsi e qualche albero da frutto. I primi anni, attraverso un lavoro portato avanti con curiositĂ , dedizione e passione, sono dedicati alla ristrutturazione del piccolo vigneto
Benedetta Pasini durante la vendemmia
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che in quel luogo esisteva da sempre ma rischiava di scomparire, mantenendone lâequilibrio e rispettandone lâintegritĂ . Intanto in Furio e Benedetta, frequentando il territorio, cresce lâamore per Montalcino e le sue tradizioni, cosĂŹ iniziano a sentire sempre piĂš forte la voglia di contribuire alla valorizzazione dellâantico vitigno autoctono Sangiovese Grosso e del suo vino simbolo, il Brunello. I terreni insistono nel versante collinare nord-est del âContinente Montalcinoâ a unâaltitudine di 400 metri s.l.m. coi vigneti reim-
piantati nel 2001, vista la vetustĂ delle piante. Non bisogna infatti scordarsi che, a seguito del global warming, cioè le mutazioni climatiche degli ultimi anni che hanno portato a diverse vendemmie calde e siccitose, questo areale, sicuramente il piĂš fresco e ricco dâacque sotterranee della denominazione, è quello che ha piĂš beneficiato del cambio di situazione microclimatica, rivelandosi come uno dei migliori terroir, esprimendo vini eleganti, complessi e profumati. In virtĂš della combinazione tra i particolari requisiti di giacitura, latitudine ed esposizione, le vigne sono molto soleggiate e ben illuminate, cosĂŹ da esaltare tutti i profu-
mi delle piĂš nobili uve che il Sangiovese Grosso è in grado dâesprimere. I suoli â approfonditamente studiati dal professor Mario Pasini del Dipartimento di Geologia e Paleontologia dellâUniversitĂ di Siena, nonchĂŠ babbo di Benedetta - hanno una tessitura franco-argillosa e sono ricchi di scheletro con le vigne disposte su terrazzamenti retti da arcaici muretti a secco, allevate a cordone speronato per una densitĂ dâimpianto elevata e una produzione di circa 1 kg a pianta. La parte tecnica di Beatesca è nelle mani dellâenologo Roberto Cipresso â miglior enologo italiano 2006 nellâambito degli âOscar del Vinoâ - e dellâa-