

PRINCIPI PER LA LEGGE DI BILANCIO
Le previsioni di crescita contenute nel DPFP sono molto
inferiori a quelle presentate nel Piano Strutturale di Bilancio
presentato ad aprile 2024:
• -0,7% nel 2025
• -0,4% nel 2026
• -0,1 nel 2027
• -1,3% cumulato tra il 2025 e il 2028
Tasso di crescita del PIL reale – confronto PSB vs DPFP PSB 2024 DPFP 2025
BASTA MANCE: SERVONO MISURE CHE FANNO CRESCERE
✓ No a misure che non fanno crescere come l’abbassamento dell’età pensionabile o a nuove sanatorie fiscali senza una vera riforma della riscossione.
✓ Concentrarsi su interventi di qualità che migliorino la crescita e l’equità, evitando nuove “mance” o condoni.
CRESCITA 1/2
1. ALLINEARE TRANSIZIONE 5.0 AL MODELLO DI INDUSTRIA 4.0
✘ Le misure successive a Industria 4.0 non hanno prodotto lo stesso aumento di investimenti, ricerca e innovazione registrato nel 2017
✘ Transizione 5.0 ha mostrato scarsa capacità di spesa e un eccesso di complessità burocratica, con gran parte delle risorse ancora inutilizzate.
✓ Modificare Transizione 5.0, ripristinando gli automatismi di “Industria 4.0” con super e iper ammortamento, credito R&S e formazione 4.0 ed estendendo gli incentivi anche a tecnologie green, IA e innovazione sostenibile
2. RENDERE STRUTTURALE L’IRES PREMIALE
✘ La scadenza dell’Ires premiale a fine 2025 rende l’incentivo troppo breve per stimolare investimenti di medio periodo.
✘ I criteri di accesso sono eccessivamente rigidi e tagliano fuori molte imprese potenzialmente virtuose.
✓ Estendere l’incentivo oltre il 2025 e includere investimenti in formazione e welfare aziendale, premiando chi investe in crescita e occupazione
CRESCITA 2/2
3. PREMIARE LA PRODUTTIVITÀ
✘ La detassazione dei premi di produttività non incentiva realmente aumenti salariali a causa del tetto di 3.000 € annui e della temporaneità della misura
✓ Detassare in modo stabile i premi di produttività superando il tetto dei 3.000 € annui
✓ Detassare gli aumenti di stipendio decisi dalla contrattazione decentrata
4. INCENTIVARE FUSIONI TRA MICROIMPRESE
✘ Le imprese italiane sono troppo piccole e frammentate per competere sui mercati internazionali: la dimensione ridotta limita investimenti, innovazione e produttività.
✓ Trasformare il bonus “reshoring” in un incentivo per microimprese che si fondono creando realtà produttive sopra i 15 dipendenti.
SALARI
1. TAGLIARE LE TASSE ALLA CLASSE MEDIA
✘ La classe media è oggi esclusa dalla maggior parte dei bonus e delle agevolazioni fiscali, pur sopportando una quota rilevante del prelievo e subendo un progressivo calo del potere d’acquisto.
✓ Alzare a 60.000 € la soglia della riduzione IRPEF per garantire un beneficio concreto alla classe media, oggi esclusa da bonus e agevolazioni, restituendo potere d’acquisto a famiglie e lavoratori che sostengono la crescita del Paese.
2. FAVORIRE L’AUTONOMIA ECONOMICA E ABITATIVA DEI GIOVANI
✘ Tra i giovani si registra un forte calo dei lavoratori occupati (−411 mila unità in un anno), dato che il recente aumento dell’occupazione è trainato quasi esclusivamente dagli over 50.
✘ Oltre il 12% dei giovani tra 18 e 35 anni vive in povertà assoluta.
✓ Ridurre la tassazione sui redditi dei giovani under 35 nei primi cinque anni di attività, per favorire l’ingresso stabile nel lavoro, sostenere la crescita delle retribuzioni e accelerare il percorso verso l’autonomia economica e abitativa.
SANITÀ
1. ADEGUARE GLI STIPENDI DI MEDICI E INFERMIERI AGLI STANDARD EUROPEI
✘ Mancano infermieri negli ospedali: in Italia sono 6,5 ogni 1.000 abitanti (media OCSE 9,8).
✘ Gli stipendi di medici e infermieri sono mediamente molto inferiori rispetto ai colleghi europei.
✓ Adeguare gli stipendi di medici, infermieri e operatori sanitari alla media europea, per rendere nuovamente attrattive queste professioni.
2. AUMENTARE LE INDENNITÀ PER I MEDICI DI PRONTO SOCCORSO
✘ Nei pronto soccorso mancano 3.500 medici e la metà delle borse di specializzazione rimangono non assegnate, anche a causa della scarsa possibilità di lavorare nel privato.
✓ Aumentare le indennità per i medici di pronto soccorso, per compensare i mancati guadagni che questa specializzazione non consente di fare nel privato e rendere più attrattivo il lavoro in corsia.
3. FAVORIRE LA SOTTOSCRIZIONE DI POLIZZE ASSICURATIVE
✘ La spesa out of pocket ha superato i 40 miliardi di euro e solo l’11% è coperta da polizze assicurative.
✓ Introdurre ulteriori sgravi fiscali per i datori di lavoro che offrono coperture assicurative ai propri dipendenti, in particolare nelle piccole e medie imprese.
DIFESA
PREVEDERE UN AUMENTO DELLE SPESE PER LA DIFESA NELLA LEGGE DI
BILANCIO
✘ Nel DPFP si ipotizza un aumento delle spese di difesa di circa 11-12 miliardi in 3 anni, una cifra ben lontana da una plausibile traiettoria che porti ad un aumento di 60 miliardi entro il 2035 come previsto dai nuovi accordi NATO.
✘ Gli aumenti ipotizzati non sono contenuti nello scenario programmatico del governo, che ha già annunciato l’intenzione di discutere eventuali aumenti di spesa dopo l’approvazione della legge di bilancio.
✘ Le spese per la difesa potrebbero condurre la crescita dell’indicatore di spesa netta al di sopra della traiettoria obiettivo e implicare l’attivazione della clausola di salvaguardia prevista dal Patto di Stabilità e Crescita, tema su cui il Governo non ha ancora preso una decisione.
✓ Presentare al Parlamento la programmazione della spesa aggiuntiva per la difesa prevista nel prossimo triennio, con proiezione al 2035, contestualmente alla legge di bilancio.
✓ Decidere in ordine all’attivazione della clausola di salvaguardia prevista dal Patto di Stabilità e crescita.
✓ Non perseguire il raggiungimento di obiettivi finanziari in materia di difesa attraverso artifici contabili, che non comportino un effettivo potenziamento della capacità operativa delle forze militari nazionali.