Chi ci sarà all’evento
Numero 40 - OTTOBRE 2025



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Chi ci sarà all’evento
Numero 40 - OTTOBRE 2025



Effetto dazi sui prezzi del metallo
nei corsi per applicatori












L’UNICO SISTEMA ANTICADUTA PER LUCERNARI NON CALPESTABILI CERTIFICATO DA ITC-CNR



DISPONIBILE, A RICHIESTA, ANCHE NEL COLORE ROSSO SEGNALETICO

Cavatorta presenta COPERTEC SYSTEM, il sistema di protezione anticaduta permanente per lucernari non calpestabili, da applicare all’interno sull’orditura portante della copertura oppure all’esterno su pannelli sandwich in doppia lamiera o su lastre metalliche grecate/ondulate. L’impiego, finalizzato alla protezione in fase di manutenzione delle coperture di edifici con destinazione industriale/agricola, prevede l’utilizzo delle reti anticaduta Copertec o Coperplax. Il sistema è stato certificato dal Consiglio Nazionale Delle Ricerche – Istituto per le Tecnologie della Costruzione (ITC-CNR). A.T ITC n. 650/22 del 12.05.2022
https://www.cavatorta.it/copertec-system



Carissimi lettori, siamo entrati nell’ultimo trimestre del 2025 ed è ora di tirare le somme sull’anno che sta finendo e sulle prospettive per quello che verrà. Il 2025 è iniziato un po’ a rilento a causa delle incertezze legate alla fine del superbonus, passato dal 110 al 65%, e ai rincari delle materie prime, che hanno inibito le persone a effettuare nuovi investimenti. Tuttavia, le voci della fine del bonus ristrutturazione al 50% hanno spinto i privati a effettuare lavori prima del downgrade al 36% nel 2026. Ora il Governo ha modificato di nuovo orientamento con una proposta che vede come prospettiva futura il mantenimento del bonus al 50% anche per il 2026, con una spesa detraibile non più in dieci, ma in cinque anni. Attendiamo tutti con ansia la nuova manovra finanziaria per saperne di più. Con la fine dell’anno si avvicinano anche due importanti appuntamenti: mi riferisco al Secondo Convegno Nazionale dei Lattonieri, che si terrà il 4 e 5 dicembre presso Villa Quaranta a Ospedaletto di Pescantina (Verona), e alla seconda edizione di Caseitaly expo, la fiera dedicata al mondo dell’involucro edilizio, di cui l’associazione Pile è partner, che si terrà dall’11 al 13 febbraio 2026 a Bergamo. Dopo aver promosso la norma Uni 11966:2024, che è andata a definire la figura professionale del lattoniere edile, l’associazione Pile sta lavorando a un nuovo tavolo tecnico per la revisione delle norme riguardanti i materiali e gli oggetti fabbricati per il lattoniere. Un lavoro molto lungo, che porterà però a un sicuro miglioramento della qualità del lavoro.
Fabio Montagnoli


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Anno 10 - Numero 40 - ottobre 2025
Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità
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Virginia Gambino Editore S.r.l.
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Sede operativa: Via G. Camozzi, 77 24121 Bergamo - Italy info@vgambinoeditore.it

XT insulation ha sviluppato un sistema integrato di software e hardware che consente di progettare e produrre isolanti pendenzati completamente su misura, supportando il cliente dalla fase progettuale fino alla posa in opera.
È realizzabile con diverse tipologie di pannelli isolanti come EPS, XPS e altri isolanti tra i quali la LANA DI ROCCIA, garantendo il miglior risultato per ogni tipologia di copertura.


Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino virginia@vgambinoeditore.it
Redazione: Alice Fugazza e Veronica Monaco
Ufficio commerciale - Vendita Spazi pubblicitari
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Alessandro Bonvicino, Paolo Caliari, Pamela Catapano, Centro Studi YouTrade, Olimpia Galli Balestrieri, Selene Maestri (fotografa), Veronica Monaco, Fabio Montagnoli, Andrea Payaro, Franco Saro
Impaginazione e grafica / Layout and graphics
Raffaella Sesia
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2 Editoriale
Bilancio e novità per il nuovo anno
STORIA DI COPERTINA
12 Alpemac Porte aperte all’innovazione
22 Convengo Nazionale dei Lattonieri
Svolta in arrivo per la professione
28 Le lancette dell’economia
Ci sono meno nubi sull’edilizia
32 Effetto dazi
Rame bollente sui mercati
36 Prevenzione
Le nuove strade della sicurezza
56 Formazione - 1
L’arte di insegnare la lattoneria
62 Formazione - 2
Prefa Academy anche per progettisti
64 Zintek
Oltre il cantiere: la formazione come architettura
72 Strategie
Lattonedil più forte con Isomec
74 Guida del condominio
La casa in tasca per riqualificare
76 Warehouse
Un magazzino moltiplicato quattro
CANTIERE DEL MESE
78 Rifugio Brentei
Sfida di alluminio in montagna
LATTONIERE DEL MESE
82 Agricola Gronda
A Siracusa la passione per la lattoneria

L’edilizia torna a pensare positivo
Viaggio tra le scuole di formazione 28 56

SPECIALE TETTO AGGRAFFATO
Alpewa
Zinco e titanio con vista lago
Coperture
Alubel Linea veloce e resistente
Revolti

Arte Sella, il metallo diventa architettura
Mazzonetto
Il nuovo asilo rivestito con tre colori
Sandrini Metalli
Lezione di stile con Sandfuture

Le novità del tetto aggraffato 88
IMPRESE
100 Officine Ortiga
Lattoneria verde a cinque stelle
110 Festi Lattonerie
Il volto rosa del metallo
120 Safety First
Parapetti permanenti con più sicurezza



• Unica sul mercato dedicata al taglio metallo.
• Profondità di taglio fino a 120 mm su guida.
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CONSIGLIO DIRETTIVO
Costituita nel 1993, l’Associazione riunisce i principali produttori e installatori di lattoneria edile con lo scopo di diffondere la conoscenza dello stato dell’arte del settore. L’Associazione è unica a livello nazionale e costituisce il punto di riferimento dei prescrittori, delle imprese, degli operatori e degli applicatori. Presente ai tavoli della UNI, l’Ente di Unificazione Nazionale, partecipa alle riunioni per la stesura delle norme che riguardano il settore della lattoneria, delle coperture discontinue, dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche. Il P.I.L.E. dà impulso a studi, ricerche di mercato ed organizza convegni, corsi di formazione professionale mirati a favorire l’innalzamento della professionalità e dello sviluppo tecnologico, manageriale e gestionale degli associati.
In collaborazione con Gambino Editore, dal 2016 pubblica l’unica rivista specializzata del settore “LATTONERIA”.
LATTONERIA
PER LE IMPRESE DI LATTONERIA, I COPERTURISTI E I TECNICI
SPECIALIZZATI.
Lattoneria, edita dal 2016 da Virginia Gambino Editore, si rivolge alle
Presidente: Fabio Montagnoli
VicePresidente: Dalila Russo
Segretario: Armando Minoliti
Direttore:
Mattia Montagnoli
Consiglieri:
Nicola Tresoldi
Giordano Mazzonetto
Luca Ielapi
Paolo Valmori

imprese di lattoneria, ai coperturisti e ai tecnici, anche progettisti, che operano in questo specifico settore. Vengono presentate realizzazioni significative e descrizioni tecnicoprestazionali dei materiali e dei prodotti innovativi. Grande attenzione per la normativa, la sicurezza e per i dettagli costruttivi. Particolare cura viene dedicata agli aspetti applicativi, alle attrezzature, alle macchine per la preparazione e la posa dei diversi manufatti. È organo ufficiale del PILE.
Attività professionali non regolamentate - Lattoniere edile - Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità
Il percorso di normazione della professione del Lattoniere edile è iniziato nel 2019 quando è stata stesa la Prassi di Riferimento UNI 68:2019. Dopo 5 anni, e dopo aver raccolto dal mercato richieste di integrazione e modifica alla PdR, si sono dati al via i lavori di trasformazione della prassi a Norma UNI. Così, l’Associazione ha steso, in collaborazione con alcune delle più qualificate figure del settore e UNI, la norma UNI 11966:2024, intitolata “Attività professionali non regolamentate - Lattoniere edile - Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità”. La norma prevede l’identificazione e definizione, sia sotto l’aspetto delle competenze teoriche, che di quelle pratiche, di 2 figure professionali: il Lattoniere di Cornice e il Lattoniere Specializzato. Per accedere all’esame per la qualifica di Lattoniere di Cornice o Specializzato bisogna avere dei requisiti che sono:
• Formali: diploma di scuola media;
• Non formali: aver svolto, negli ultimi 48 mesi, corsi di formazione inerenti al mondo e alla professione del lattoniere. Sono richieste 20 ore (o 20 crediti) per il Lattoniere di Cornice e 76 ore (o crediti) per il Lattoniere Specializzato;
• Informali: dimostrare comprovata esperienza lavorativa e continua-
tiva per almeno 3 anni nel settore per il Lattoniere di Cornice e almeno 5 anni per il Lattoniere Specializzato. Una volta dimostrati questi requisiti, il Lattoniere può accedere all’esame per l’ottenimento della certificazione di Lattoniere Edile (di Cornice o Specializzato a seconda del percorso intrapreso).
I certificati devono essere MANTENUTI ogni anno, dimostrando di:
• aver esercitato con continuità la professione di Lattoniere con almeno 1 cantiere l’anno;
• aver gestito correttamente gli eventuali reclami
• aver fatto formazione durante l’anno, per un totale di 4 ore per il Lattoniere di Cornice e 8 ore per il Lattoniere Specializzato
La verifica documentale per l’accesso all’esame e per il mantenimento della certificazione deve essere eseguita da un ente terzo, in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024.
MONTAGNOLI RINO
Via Sandro Pertini 10, Arsago Seprio (VA) Tel: 0331-768951- Fax: 0331-076287 info@montagnolirino.it - www.montagnolirino.it
RC LATTONIERI s.r.l.
Via Molinara 9, 22031 Albavilla (CO) Telefono: 031-627268 info@rclattonieri.it - www.rclattonieri.it
SANDRINI METALLI SPA
Via P. Togliatti 18/A, 24062 Costa Volpino (BG) Tel: 035-970435 - Fax: 035-972161 webmarketing@sandrinimetalli.it www.sandrinimetalli.it
LATTONERIA SRL
Via Montegrappa 5, 24060 Rogno (BG) Tel: 347-7829789 - info@lattoneria-srl.com www.lattoneria-srl.com
HOMBERGER
Via dei Lavoratori 12 B-D, 20090 Buccinasco (MI) Tel: 010-5765270 vendite@homberger.com www.homberger.com
ALPEMAC SRL
Via Artigianato 2, 25011 Calcinato (BS) Tel: 030-2061781 - Fax. 030-2061782 info@alpemac.it - www.alpemac.it
EUROGRONDE SRL
Via Nicolò Tartaglia 10, 25024 Porzano di Leno (BS) - Tel: 030 9038349 info@eurogronde.it - www.roofix.it
PIEMONTE
UNIMETAL
Via Circonvallazione Giolitti 92, 12030 Torre San Giorgio (CN) Tel: 0172-96155 - Fax: 0172-96200 info@unimetal.net - www.unimetal.net EVOMACH
Corso Canale 18R, 12051 Alba (CN), Tel: 0141-1856187 info@evomach.it - www.evomach.it
UMBRIA
SUPERCANALI CANNA
Via Industriale 4, Fossato di Vico (PG) Tel: 075-919425 - Fax: 075-919695 info@supercanali.it - www.supercanali.it
F.LLI FAGIOLI
Via Sandro Penna 109, Sant’Andrea delle Fratte (PG) Tel: 075-5280758 - Fax: 0755-270191 info@fratellifagioli.it - www.fratellifagioli.it
ABRUZZO E MOLISE
KOMY SNC
Via dei Pastai sn, Zona Industriale “scerne” Pineto (TE) Tel: 085-936133 - 347-0937887 388-0506122 - Fax: 085-936133 info@komy.it - www.komy.it
RP INVOLUCRI
S.S.17 km 194.800 loc. S.Antuono 86096 Santa Maria del Molise (IS) Tel: 0865 251004 fpinvolucri@gmail.com
PROFILTEK
Zona Industriale, Tito (PZ)
Tel: 0971-485178 - Fax: 0971-629157 commerciale@profilteksrl.com www.profilteksrl.com
LATTONERIA SASANIELLO
Via dell’Artigianato 24, Matera (MT) Tel: 0835-261464 - Fax: 0835-261464 info@lattoneriasasaniello.it www.lattoneriasasaniello.it
LATTONERIA FUMAGALLI MAURILIO Lagonegro, Province of Potenza, Italy Tel: 0973-22175 / 347-1128977 Fax: 0973-22175 fumagallimaurilio@yahoo.it www.lattoneriafumagalli.com
CALABRIA
METALTRADE ITALIA S.R.L.
Via Crati, 81 - 87036 Rende (CS) Tel: 0984-838428 / 0984-1806794/5/6 Fax: 0984-1801794 commerciale@metaltradeitalia.com www.metaltradeitalia.com
ISAL
Zona Industriale, San Pietro Lametino (CZ) Telefono: 0968-209362 - Fax: 0968-209847 isal@ielapigroup.it - www.isalsrl.it
EUROPROFIL
Zona Industriale, San Pietro Lametino (CZ) Tel: 0968-209155 - Fax: 0968-209829 europrofil@ielapigroup.it - www.ielapigroup.it
EUROCAPANNONI DI RIGANÒ FRANCESCO
Via Bruzzio, 35 - 89014 Oppido Mamertina, Fraz. Messignadi (RC) - Tel: 351-5189213 eurocapannoni@gmail.com www.eurocapannoni.it
LAMECOP DI COPPOLA MARCO & C.
Via Orsa Maggiore 1, Fonte Nuova (RM) Tel: 0690-530135 - Fax: 0690-532423 info@lamecop.it - www.lamecop.it
BIANCHI ELIO
Via Casilina, 2008, Monte Compatri (RM) Tel: 06-9476105 - Fax: 06-9476564 info@bianchielio.it - www.bianchielio.it
NUOVA ITALCANALE
Via Monte Sagro, 2 19021 Arcola (SP) Tel: 0187-986233 info@italcanale.it - www.italcanale.it
BIAGETTI
Via E. Fermi 2, Trecastelli (AN) Tel: 071-7958296 - Fax: 071-7958296 info@biagettisrl.com - www.biagettisrl.com
F.P.L.
Via Delle Industrie 2, Casteldardo (AN) Tel: 071-7211023 - Fax: 071-7211023 info@fpllattoneria.it - www.fpllattoneria.it

TECNO RAME
Via dei Pecchi 111, Viareggio (LU)
Tel: 0584-1660269 - Fax: 0584-1660270 info@tecnorame.it - www.tecnorame.it
ASSIMP ITALIA
Via Micali 22, Livorno (LI)
Tel: 0586-850797 / 345-6606691 info@assimpitalia.it - www.assimpitalia.it
REGO Srl
Via G. Di Vittorio 79M, 50053 Empoli (FI) Tel: 0571-417189
Fax: 0571-403111 info@rego.it www.rego.it - www.parapetti.it
EDIL LAMIERE SRL
Via Papa Giovanni XXIII 2, 80019 Qualiano (NA) Tel: 081-8187158 - Fax: 081-8187158 info@edillamiere.it - www.edillamiere.it
LATTONERIA F.LLI SILVESTRE
Zona ASI loc. Pascarola, Caivano (NA) Tel: 081-8359389 - Fax: 081-8360414 info@lattoneriasilvestre.it www.grupposilvestre.com
CILENTO GRONDE
Via Nazionale Ex. S.S. 18, c/da Tre Archi-Fraz. Vallo Scalo (SA) Tel: 0974-715076 - Fax: 0974-715076 info@cilentogronde.com - www.cilentogronde.com
TETTO CORPORATION SNC
Via degli Ontanelli, 1 80051 Agerola (NA) Tel: 333 2353331 tettocorporation@gmail.com www.tettocorporation.it
EMILIA ROMAGNA
SICURPAL
Via dei Mestieri 12, 41030 Battaglia (MO) Tel: 059-818179 info@sicurpal.it - www.sicurpal.it
MARCHESI SRL
Via Donatori di Sangue 6, 42044 Gualtieri (RE) Tel: 0522-220072 info@marchesimetalli.com www.marchesimetalli.com
RIVIT
Via Guglielmo Marconi 20, Ozzano dell’Emilia (BO) Tel: 051- 4171111 - Fax: 051- 4171159 rivit@rivit.it - www.rivit.it
EUROPROFIL S.r.l. Filiale Via Monteorino 7, 48024 Massa Lombarda (RA) Tel: 0545-81340 - europrofil@ielapigroup.it www.ielapigroup.it
ISAL S.r.l. Filiale
Via Monteorino 7, 48024 Massa Lombarda (RA) Tel: 0545-81340 isal@ielapigroup.it - www.isalsrl.it
TUBOZETA S.r.l. Unipersonale
Via Gandhi 12, 47121 San Martino in Strada (FC) Tel: 0543-85816 - Fax: 0543-83223 tubozeta@tubozeta.it - www.tubozeta.it
TECNOSTAFF
Via dell’Artigianato, 21/23, Cusercoli, Civitella di Romagna (FC) Tel: 0543-989773 - Fax: 0543-989223 info@tecnostaff.com - www.tecnostaff.com
SIRAME S.R.L.
Via Regione Siciliana, Fraz. Zappardino 98060 Piraino (ME) Tel: 0941-303505
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Via E. Toti, 95 - 96019 Rosolini (SR) Tel: 0931-857823 fiomsnc@gmail.com - www.fiomsnclattoneria.it

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PREFA ITALIA SRL
Via Negrelli 23, 39100 Bolzano (BZ) Tel: 0471-068680 - Fax: 0471-068690 office.it@prefa.com - www.prefa.com
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Via Negrelli 23, 39100 Bolzano (BZ) Tel: 0471-065252 - Fax: 0471-065253 info@alpewa.it - www.alpewa.it
REVOLTI LATTONERIE SRL
Via dell’Impresa 1, 38123 Trento (TN) Tel: 0461-923297 - Fax: 0461-913219 info@revolti.it - www.revolti.it
FESTI LATTONERIE SRL
Via Castel Beseno 14, 38060 Calliano (TN) Tel: 0464-835232 - www.festilattonerie.com amministrazione@festilattonerie.com
OFFICINE NUOVE SRL
Via della Croce 40, 33030 Campoformido, Fraz. Basaldella (UD) Tel: 0432-561586 info@officinenuove.it - www.officinenuove.it
MAZZONETTO SPA
Via Maestro Antonio Ceccon, 10, Loreggia, (PD) Tel: 049-9322611 - Fax: 049-9322650 mazzonetto@mazzonettometalli.it www.mazzonettometalli.it
INGROS COPERTURE SRL
Via Industria 1, 30029 San Stino di Livenza (VE) Tel: 011-5607550 - www.ingroscoperture.it
NUOVA 3L SRL
Via Roverelli 48, 30030 Fossò (VE) Tel: 049-9831800 - Fax: 049-9831802 info@nuova3l.com - www.nuova3l.com
ZINTEK SRL
Via delle Industrie 22, 30175 Porto Marghera (VE) Tel: 041-2901866 - Fax: 041-2901834 zintek@zintek.it - www.zintek.it - mrtinsmith.zintek.it
TRESOLDI METALLI
Via Fanzaghe 108, Pozzonovo (PD) Tel: 0429-773200 - Fax: 0429-773088 info@tresoldimetalli.it - www.tresoldimetalli.it
F.LLI PAVAN SRL
Martiri di Belfiore, 69/B 45100 Rovigo (RO) Tel: 0425-404199 - Fax: 0425-1685006 f.llipavansrl@libero.it - www.pavanfratellilattonieri.it
C.L.C. SRL
Via A. Volta 12, 36034 Malo (VI) Tel: 0445-602577 - Fax: 0445-580120 info@clc-srl.com - www.clc-srl.com
MONETTI GROUP
Via Villa, 185 - 30010 Bojon di Campolongo M. (VE) Tel: 049-9725422 - Fax: 049-9725462 info@monettigroup.com - www.monettigroup.com
LATTONERIA VENETA SRL
Via dell’Industria, 3 - 36033 ISOLA VICENTINA (VI) Tel: 0444-976470
info@lattoneriaveneta.com
FELIXMEC SRL
Piazzetta C.Celso Costantini 1 33070 PORDENONE (PN) Tel: 351 7721825 - ideasviluppo@felixmec.com www.felixmec.com - www.lattoneriaveneta.com
RUSSI LORENZO
Via Salvatore Fitto 8, 74014 Laterza (TA) Tel: 099-8296322 - lattoneriarussi@libero.it
LATTONERIA DELLA MURGIA
Via Iazzitiello C.da Panecuccio, 3 70029 Santeramo in Colle (BA) Tel: 080-3037940 - Fax: 080-3037940 latt.dellamurgiasrl@libero.it
ARTIGIAN GIOVANNI RUSSO
V.le dell’Artigianato, ZI, Francavilla Fontana (BR) Tel: 0831-810844 - Fax: 0831-813620 artigian.grusso@libero.it - www.artigianrusso.com

Alpemac
A novembre nuovo appuntamento con l’open house dell’azienda, che presenta le nuove macchine laser fibra X Air e X One, due novità per il taglio termico. Senza dimenticare consulenza e assistenza ai clienti

Con sede a Calcinato (Brescia), Alpemac collabora con i più importanti produttori europei di macchinari e attrezzature per la lavorazione della lamiera: tra i suoi partner Cidan, Gizelis, Thalmann ed Evobend per il comparto piegatura, Nukon per il laser piano e 3d, Promotec per il laser piano, il plasma e l’ossitaglio, Boschert per le punzonatrici e combinate laser ed Evotec per le levigatrici e la finitura dei particolari. Con un’esperienza pluriennale nel settore che affonda le sue radici nel lontano Dopoguerra, l’azienda mette a disposizione la propria professionalità e competenza per supportare i clienti a 360 gradi, con servizi quali studi di fattibilità e demo personalizzate, consulenza per agevolazioni fiscali, sgravi e incentivi nazionali e regionali, assistenza tecnica e formazione. Con il suo showroom permanente di 2 mila metri quadrati, Alpemac offre inoltre ai propri interlocutori la possibilità di toccare con mano i vantaggi e le potenzialità delle macchine in una vera e propria esperienza immersiva, rafforzata dalle open house che da diversi anni l’azienda organizza nel periodo autunnale per presentare le novità e le più recenti innovazioni tecnologiche nel campo della lavorazione e trasformazione della lamiera. Il prossimo appuntamento è per il 6, 7 e 8 novembre 2025. «Sarà il nostro super evento annuale, ricco di novità e occasioni di confronto con clienti e partner», afferma Flavio Baietti, direttore commerciale di Alpemac. «L’open house è una delle nostre attività più importanti e riconosciute, spesso presa come modello da altri. Per quest’anno abbiamo programmato un unico grande appuntamento».
Domanda. Oltre alle open house l’azienda organizza numerosi eventi. Con quali differenze?
Risposta. Alpemac organizza diverse tipologie di eventi, ognuno con un obiettivo ben definito: per categoria merceologica, distinguendo per esempio tra edilizia e industria, eventi su invito post-fiera, dedicati a un numero ristretto di partecipanti per approfondire temi specifici, e corsi di formazione, focalizzati sull’utilizzo dei macchinari e sulle tecniche di piegatura.
D. Come si svolgono?
R. Gli eventi seguono un format ormai collaudato. I clienti vengono accolti dal personale Alpemac e, dopo una breve registrazione, accompagnati nello showroom. Qui trovano ad attenderli sia i nostri commerciali, sia i costruttori dei macchinari, in un ambiente familiare e cordiale. Durante la visita possono osservare
le diverse tecnologie in azione e godere di un servizio di catering sempre curato e rinnovato. Il risultato è un’esperienza che unisce approfondimento tecnico e convivialità.
D. Qual è l’obiettivo che volete raggiungere?
R. Il nostro obiettivo non è semplicemente vendere, ma creare una rete di relazioni solide tra clienti, partner e costruttori. Vogliamo generare un beneficio condiviso, in cui tutti gli attori coinvolti possano crescere e trovare valore.
D. Durante l’open house presenterete nuove macchine?
R. Sì, proponiamo sempre novità, è proprio questo a rendere l’evento un appuntamento atteso e capace di richiamare ogni anno un grande numero di presenze. Per l’edizione di quest’anno le innovazioni riguarderanno in particolare le piegatrici Thalmann e i nuovi laser fibra X Air e X One, macchinari dedicati al taglio della maggior parte dei materiali uti-




lizzati in lattoneria.
D. Il rallentamento della congiuntura economica, con la fine del superbonus, che effetto ha avuto per l’azienda?
R. La nostra dimensione non ci espone in modo significativo agli effetti del rallentamento congiunturale e della fine del superbonus. Inoltre, la presenza in due settori primari, come l’industria e l’edilizia, ci consente di trovare costantemente nuove opportunità di lavoro. Già da alcuni anni abbiamo rivolto lo sguardo all’estero, creando occasioni di business sia per i macchinari usati che per il taglio termico. Questa scelta si sta rivelando vincente e ci sta ripagando con risultati concreti.
D. E quest’anno come sta andando?
R. Quest’anno le vendite stanno andando bene. Il principale rallentamento deriva da alcune difficoltà finanziarie che affrontiamo ormai da due anni, ma che non hanno origine nel core business dell’azienda, il quale resta solido e in crescita. Stiamo lavorando con determinazione per superare queste criticità e rafforzare ulteriormente la nostra posizione.
D. Avete già idea di quale mercato vi attenderà nel 2026?
R. Le scelte governative incidono in modo significativo sugli investimenti delle aziende e, prima di fare previsioni, preferiamo attendere di conoscere quali strumenti e incentivi verranno messi a disposizione per il 2026. Nel frattempo Alpemac continuerà a investire nella ricerca e nella proposta di macchinari innovativi, capaci di rispondere alle esigenze concrete del mercato attuale. Particolare attenzione sarà dedicata al comparto del taglio termico, da cui ci aspettiamo una crescita significativa rispetto al 2025.
D. Il Pnrr ha avuto un impatto sul vostro business?
R. Certamente. Le misure legate a Industria 4.0 e 5.0 hanno dato un forte impulso alle vendite, ma non solo: hanno accelerato anche l’evoluzione interna della nostra organizzazione, spingendoci verso una maggiore digitalizzazione dei processi aziendali. Questa trasformazione ci rende oggi più flessibili ed efficienti, con benefici che si riflettono direttamente sulla qualità del servizio offerto ai nostri clienti.
D. Una revisione di Industria 5.0, che finora non è decollata, è auspicabile?
R. Tutte le iniziative che portano investimenti e innovazione sono sicuramente auspicabili. Tuttavia, quando vengono concentrate su un solo settore, con troppa burocrazia e tempistiche ristrette, rischiano di diventare strumenti iniqui e di produrre l’effetto opposto. Non sono
X Air è una macchina laser che unisce compattezza e grande capacità produttiva, offrendo risultati affidabili e costanti. Grazie al suo design extra compatto, ottimizza lo spazio e si inserisce facilmente in qualsiasi contesto produttivo. È la scelta ideale per chi vuole un laser versatile, pronto a supportare volumi di lavoro importanti senza compromessi. X One è invece il laser pensato per chi cerca semplicità, praticità e convenienza. Il suo layout aperto consente un utilizzo più immediato, rendendo le operazioni di carico e scarico estremamente agevoli. I pezzi possono essere maneggiati con facilità e rapidità, riducendo i tempi di lavoro. Con un prezzo molto competitivo e un design extra compatto, rappresenta una soluzione accessibile e funzionale. Con X One, la tecnologia laser diventa davvero alla portata di tutti.
un economista, tuttavia credo che un abbassamento generale della pressione fiscale, lasciando agli imprenditori la libertà di decidere quando e se fare gli investimenti, sia più logica. Siamo state una delle poche aziende che ha iniziato subito a utilizzare Industria 5.0 grazie a una macchina che corrisponde totalmente ai requisiti dell’agevolazione, cioè la piegatrice a doppia bandiera ad azionamento elettromeccanico Evobend, certificata Dnsh. Abbiamo avuto il prodotto giusto al momento giusto.
D. Le piegatrici a doppia bandiera continueranno a essere un cavallo di battaglia?
R. Ricordo, come fosse ieri, quando alla fine degli anni Novanta dovevo affrontare molte obiezioni da parte dei clienti sulla tecnologia delle piegatrici a doppia bandiera. Le resistenze derivavano soprattutto dalla tradizione e da cicli produttivi consolidati con le piegatrici verticali. Grazie però a clienti lungimiranti e a macchinari sempre più innovativi, il mercato ha progressivamente riconosciuto i vantaggi di questa tecnologia. Negli ultimi anni, infatti, il mercato delle piegatrici a doppia bandiera è stato in costante crescita, non solo in sostituzione, ma sempre più spesso in affiancamento, alle piegatrici tradizionali. Per questo continueranno a essere uno dei nostri prodotti di punta.
D. Quali sono i vantaggi di questa soluzione?
R. I vantaggi della piegatura a doppia bandiera sono molteplici. La lamiera viene accompagnata durante la piegatura, evitando stress da sfondamento e sfregamento: il risultato è una superficie perfetta e una consistenza del materiale inalterata. Inoltre, è sufficiente un solo operatore per la lavorazione, con un notevole risparmio di risorse. La macchina garantisce ripetitività e costanza di qualità nei pezzi, dà la possibilità di programmare da remoto, con facilità d’uso, la disponibilità di utensili ag giuntivi come la taglierina tangenziale, e permette di realizzare pezzi raggiati e aggraffature in un unico ciclo di lavoro. In sintesi, le macchine a
doppia bandiera uniscono qualità, efficienza e versatilità, tre elementi che spiegano il successo di questa tecnologia.
D. Alpemac aiuta anche i lattonieri a individuare la soluzione giusta?
R. Certamente. Aiutare i clienti a individuare il macchinario più adatto è la nostra missione, ed è ciò che ci ha permesso di accompagnare le aziende per tre generazioni. La nostra consulenza non si limita alla tecnologia: supportiamo i lattonieri anche negli aspetti finanziari, nell’accesso agli incentivi e fino all’integrazione gestionale. In questo modo offriamo soluzioni complete che generano fiducia e valore nel tempo. Un esempio concreto è il nostro impegno nel taglio termico, dove proponiamo
macchinari che, per qualità, costo e soprattutto applicazioni, consentono al lattoniere di effettuare investimenti diversificati e propedeutici alla crescita aziendale.
D. Tra Thalmann, Cidan ed Evobend quali sono le differenze?
R. Thalmann ed Evobend sono entrambe piegatrici tangenziali a doppia bandiera: la prima è idraulica, la seconda elettromeccanica. Si distinguono per la geometria, le dotazioni extra e le possibilità di automazione, ambito in cui Thalmann offre una gamma particolarmente ricca di accessori. Diciamo sempre: a ognuno la propria piegatrice. Il nostro compito è presentare le caratteristiche in modo oggettivo e lasciare al cliente la scelta, in base alle sue

esigenze e al suo gusto personale. Cidan, oltre a produrre pannellatrici e cesoie per la lavorazione della lamiera, ha acquisito Thalmann per completare la propria gamma. Le pannellatrici, infatti, sono più indicate per pannelli e meno per i profili tipici della lattoneria, dove servono lunghezze superiori ai quattro metri e profili complessi come le sagome grecate.
D. Anche per le piegatrici il concetto di sostenibilità è diventato importante?
R. Certamente. Le piegatrici di nuova generazione sono progettate con materiali e componenti a basso impatto ambientale, così da rispondere pienamente ai requisiti Dnsh, certificazione necessaria per accedere ai benefici di Industria 5.0 e di altre agevolazioni. Ma la

I vantaggi della tecnologia a doppia bandiera per la piegatura della lamiera sono molteplici, «tutte qualità che porteranno a significative riduzioni dei costi, aumenti di capacità e prodotti migliori», dichiara Flavio Baietti, direttore commerciale Alpemac. Ecco i principali aspetti:
- Riduzione dei costi, aumento del ritorno sull’investimento
• ridotta manipolazione dei pezzi
• riduzione del costo del lavoro
• maggiore capacità
- Accesso a nuovi mercati e nuove opportunità di commercio
• maggiore flessibilità nel design dei pezzi
• maggiore precisione dei pezzi piegati
• concezione di nuovi prodotti con caratteristiche uniche
- Maggiore competitività
• prodotti migliori
• arco di prodotti più ampio
• qualità dei prodotti più elevata
• costi per pezzo ridotti
• riduzione dei costi di manodopera per il cliente finale
- Lavoro più sicuro
• area di lavoro e rischio chiaramente definiti
La piegatrice a doppia bandiera Thalmann TD è in grado di effettuare pieghe positive e negative senza che l’operatore effettui manipolazioni della lamiera
• operatore non esposto a pezzi in movimento
• processo di lavoro chiaramente definito
• macchinario semplice nell’uso
- Processo di produzione snello (lean manufacturing)
• migliore pianificazione della produzione
• migliore coordinazione dei processi di produzione
• migliore monitoraggio dei processi di produzione
• maggiore flessibilità nella produzione
sostenibilità non è solo una condizione normativa, ma un valore che ci permette di offrire soluzioni moderne, responsabili e in linea con le aspettative dei nostri clienti e del mercato.
D. Quali sono gli aspetti innovativi delle nuove macchine?
Tra gli aspetti innovativi delle nuove macchine vale la pena evidenziare i più significativi. Evobend introduce un sistema unico di manipolazione della lamiera, che permette di schiacciarla sia in verticale che in orizzontale durante il ciclo di lavorazione. A questo si aggiunge una costruzione che consente la correzione ottimale dell’angolo di piega, un dettaglio raro nel panorama delle piegatrici a doppia bandiera. Thalmann si è invece sempre distinta per soluzioni avanzate di piegatura e automazione: negli ultimi anni il focus è stato sulla sicurezza, con l’introduzione di scanner al posto delle tradizionali fotocellule perimetrali. Innovazioni che, nel loro insieme, migliorano non solo la qualità del lavoro ma anche l’affidabilità e la sicurezza per gli operatori.
D. Come è organizzata Alpemac?
R. Alpemac non è una semplice azienda commerciale: i nostri pilastri sono il reparto service, il reparto marketing e uno showroom attrezzato che permette di vivere direttamente le tecnologie. Dal punto di vista commerciale adot-
tiamo un sistema misto: area manager assunti, agenzie plurimandatarie che collaborano con noi da oltre 30 anni e segnalatori occasionali. Una struttura flessibile che unisce esperienza, continuità e capacità di offrire ai clienti un supporto completo.
D. Due anni fa avete acquisito Promotec, marchio storico nel campo del taglio termico italiano: quali sono stati gli elementi positivi per il business e quali le principali difficoltà?
R. Acquisire un’azienda di produzione da parte di una società commerciale è una bella sfida. Abbiamo dovuto adattare la nostra mentalità a una visuale operativa di produzione, sperimentando difficoltà soprattutto dal punto di vista logistico e dell’organizzazione. Non abbiamo abbandonato il desiderio di realizzare nel nostro stabilimento un prodotto a marchio Alpemac, ma abbiamo rivisto le tempistiche per conseguire questo obiettivo, che costituirà il 50% del nostro business futuro. Sicuramente il fatto di avere un proprio brand ha portato un’aria di novità positiva all’interno dell’azienda, aiutando il business e aiutandoci ad acquisire una maggiore consapevolezza dei vari ruoli interni.
D. Quali sono i nuovi traguardi per l’azienda?
R. Il nostro primo obiettivo è consolidare e rafforzare l’ambito finanziario. Parallelamente,
siamo orientati a sviluppare un progetto tutto nostro nel campo del taglio termico, settore che riteniamo strategico per il futuro. Questo rappresenta il traguardo che desideriamo raggiungere e che guiderà i nostri prossimi passi.
D. Qual è l’aspetto che vi distingue dai competitor?
R. Innanzitutto riconosco che abbiamo ottimi competitor, che ci stimolano ogni giorno a dare il meglio. Ciò che ci distingue è la combinazione tra un reparto marketing molto strutturato e uno showroom sempre a disposizione. Questo permette ai clienti di testare direttamente la fattibilità dei loro pezzi, trasformando la scelta di un macchinario in un’esperienza concreta e affidabile.
D. Qual è oggi il trend della lattoneria?
R. Il mercato della lattoneria è in costante crescita e si sta orientando sempre più verso un’organizzazione stabile, con regole chiare a tutela della categoria. In questo senso l’associazione Pile è stata lo specchio e la portavoce di un’esigenza reale del settore. Il trend per i produttori di lattoneria è quello di puntare su soluzioni automatizzate, indispensabili per sopperire alla carenza di manodopera specializzata. Per gli installatori, invece, la tendenza è ampliare l’offerta: non solo lattoneria tradizionale, ma anche


installazione di coperture e facciate metalliche, così da aumentare competenze e marginalità aziendale. Un’evoluzione che testimonia la vitalità del settore e apre nuove opportunità di crescita per tutti gli attori coinvolti.
D. L’evoluzione della tecnologia influisce anche sulla professionalità dei lattonieri?
R. Dagli anni Novanta siamo passati dalla pura artigianalità, che rasentava quasi l’improvvisazione, fino a una crescente professionalizzazione della figura del lattoniere. Oggi c’è maggiore consapevolezza e maturità nell’ambito della professione, ma purtroppo ci sono poche persone che vogliono intraprendere questo lavoro. In ogni caso oggi il lattoniere possiede un proprio codice Ateco, ha un’identità ben precisa, abbracciando a tutto tondo la lavorazione della lamiera, dalle coperture alle facciate, fino a sfociare anche nel campo artistico. Per quanto riguarda l’evoluzione tecnologica delle macchine, credo che l’ambito di maggiore influenza sia nel settore della pressopiegatura, più che nel lavoro quotidiano in cantiere, dove invece l’installatore può beneficiare del processo di automazione messo a punto a monte dalle aziende produttrici.
D. Come si immagina il lattoniere del futuro?
R. Come un artigiano evoluto con uno showroom completo con tutte le macchine essenziali per il suo lavoro. Grazie alla sua esperienza, Alpemac è già in grado di servire e supportare questa nuova evoluzione del lattoniere.
D. Quali sono le richieste più frequenti da parte dei clienti?
R. Oltre allo sconto?! A parte le battute, le richieste più frequenti riguardano gli investimenti. I clienti ci chiedono spesso quali macchinari acquistare per ampliare la gamma di servizi. In questo momento, in lattoneria, proponiamo il laser fibra, un macchinario che, grazie al prezzo ormai accessibile e alla sua versatilità, rappresenta un investimento di grande valore.
D. Potete offrire anche consulenze?
R. Il nostro lavoro si fonda sulla consulenza. Affianchiamo i clienti in ogni fase: dalla scelta dell’investimento al sistema di pagamento più adatto, dalla valutazione delle agevolazioni disponibili fino ai corsi di formazione per l’utilizzo dei macchinari. In questo modo offriamo un supporto a 360 gradi che aiuta le aziende a investire con consapevolezza e a ottenere il massimo dai propri macchinari.
D. Qual è la vostra strategia per aumentare il business?
R. La nostra strategia è la somma di tutti i punti che abbiamo toccato finora: messi insieme, come nel famoso gioco enigmistico in cui i puntini formano un disegno, danno vita al «logo» e all’identità di Alpemac. Guardando al futuro, l’aumento del business passerà in maniera sostanziale attraverso il comparto del taglio termico e della levigatura, che consideriamo aree strategiche. I modelli X Air e X One sono stati concepiti proprio con questo obiettivo: portare tecnologia dove prima non c’era, a un prezzo accessibile per tutti.
Veronica Monaco
Safety scanner per rilevare la presenza di personale e fermare la macchina, garantendo la sicurezza degli operatori durante la produzione

Il mondo cambia rapidamente: digitalizzazione, intelligenza artificiale e meccatronica rivoluzionano produzione e distribuzione. Dazi, tensioni ed economia stagnante la insidiano. La lattoneria sa adeguarsi alla trasformazione in atto? Domande alle quali risponderà il Secondo Convegno Nazionale dei Lattonieri. Virginia Gambino Editore organizza, per l’associazione Pile, il secondo appuntamento. Giovedì 4 dicembre, alle 19, è prevista una cena di business che incornicerà l’assegnazione dei Metal Awards, riconoscimenti all’attività delle migliori imprese. Venerdì 5 dicembre sarà la volta del convegno vero e proprio. Il programma di massima dell’evento è già delineato. Non mancherà un’analisi della congiuntura economica, con le previsioni per il 2026. Tra gli interventi non mancheranno neppure la formazione, al centro dell’attenzione della categoria, un coinvolgente exit poll in tempo reale tra i partecipanti, e una relazione su un problema molto sentito: il passaggio generazionale, a cui si aggiungono i talk show con i protagonisti del settore.
Villa Quaranta
Via Ospedaletto, 57 - 37026 Ospedaletto di Pescantina (Verona) giovedì 4 dicembre 2025 ore 19
Cena di business presso Ristorante Borgo Antico (villa storica) e premiazione Lattoneria Awards venerdì 5 dicembre 2025 ore 9
Convegno dei Lattonieri (sala Amarone Centro Congressi)

È un’iniziativa in collaborazione con VirginiaGambino
9:30 Registrazione e welcome coffee
10:00 Introduzione
Fabio Montagnoli, presidente Pile
10:10 I macro trend del 2026
10:30
10:40

Federico Della Puppa, coordinatore del Centro Studi YouTrade
Instant pool: vota il progetto Il sondaggio in diretta
Talkshow: le imprese sono pronte?
11:20 I numeri della lattoneria, congiuntura e previsioni
Federico Della Puppa, coordinatore del Centro Studi YouTrade
11:45 Coffee break
12:00
Gestione finanziaria e passaggio generazionale
Alberto Bubbio, professore associato di Economia Aziendale e responsabile del corso di Programmazione e Controllo, presso l’Università Cattaneo - Liuc
12:20 Talk: Installatori e nuove tecnologie
12:40 La strada della normativa
Mattia Montagnoli, direttore generale di Pile
13:00 Le classifiche della lattoneria
Federico Della Puppa, coordinatore del Centro Studi YouTrade
13:25 Light lunch
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Nuove tecnologie da una parte, incerto trend economico dall’altra: per le aziende della lattoneria è necessario fare il punto su formazione e digitalizzazione, con un occhio alle previsioni per il prossimo anno

La prima edizione è stata una scommessa. La seconda parte da una certezza. Il Convegno Nazionale dei Lattonieri torna a Villa Quaranta (Ospedaletto, Verona): il primo incontro è fissato per giovedì 4 dicembre, alle 19, quando una cena di business nell’attiguo ristorante Borgo Antico incornicerà l’assegnazione dei Metal Awards, riconoscimenti selezionati per l’attività delle migliori imprese. Venerdì 5 dicembre sarà la volta del convegno vero e proprio. L’evento, promosso da Pile e organizzato da Virginia Gambino Editore, si terrà nella sala congressi della struttura ricettiva.
Il secondo appuntamento della categoria parte da alcune considerazioni: il mondo cambia rapidamente, con digitalizzazione, intelligenza artificiale e meccatronica che rivoluzionano la produzione di macchine, la distribuzione e il lavoro degli applicatori. Ma con l’effetto dazi sul prezzo dei metalli, le tensioni internazionali e l’economia stagnante che insidiano un business che negli scorsi anni ha vissuto un momento di gloria, soprattutto per le attività legate all’edilizia, che ha goduto del traino dei bonus. La lattoneria saprà adeguarsi alla trasformazione in atto? Quanto la formazione potrà migliorare ulteriormente le performance aziendali? E con quali strumenti? Domande alle quali risponderanno gli interventi al Secondo Convegno Nazionale dei Lattonieri.
La lattoneria, insomma, vive un momento di trasformazione, tra esigenze di sicurezza, design e transizione green. Il convegno, quindi, sarà anche un focus sulle strategie delle aziende del settore, a partire dalla gestione stessa delle imprese, l’innovazione digitale e la formazione, con il punto sull’iniziativa di Pile per stabilire standard di qualità con le nuove norme Uni sulla figura del lattoniere.
IL PROGRAMMA
Il programma di massima dell’evento è già delineato. Accanto agli argomenti di stretta attualità, non mancherà un’analisi dettagliata della congiuntura economica, con un focus sulle previsioni per il 2026 curata dal Centro Studi YouTrade. Tra gli interventi non mancheranno neppure la formazione, al centro dell’attenzione della categoria, un coinvolgente exit poll in tempo reale tra i partecipanti, e


una relazione su un problema molto sentito: il passaggio generazionale, a cui si aggiungono i talk show con i protagonisti del settore. Un evento da non perdere per tutti quelli che lavorano nella filiera della lattoneria.
Franco Saro
Isol Sistem conferma la partecipazione al Secondo Convegno dei Lattonieri. Dopo aver vinto il premio come miglior fatturato lo scorso anno, il ceo Eduart Lucaj ha deciso di tornare per il secondo incontro, perché ne vale la pena. «Io ci sarò perché il convegno dei lattonieri è un’occasione preziosa per confrontarsi con altri professionisti, scambiare esperienze concrete e dare valore alla nostra professione. È fondamentale, oggi più che mai, fare rete e spingere l’intero settore verso qualità, innovazione e sostenibilità.

Domanda. Che cosa è Isol Sistem oggi e che cosa offre al mercato?
Risposta. Siamo un’azienda specializzata nelle coperture civili e industriali, con una solida esperienza maturata in oltre vent’anni di attività. Ci occupiamo della realizzazione di coperture metalliche, rivestimenti architettonici, smaltimento delle acque meteoriche e, più recentemente, ci siamo ampliati al settore del fotovoltaico e a quello del general contracting immobiliare, offrendo soluzioni chiavi in mano. Offriamo coperture metalliche su misura, rivestimenti di facciata con materiali innovativi (alluminio, rame, acciaio, zinco titanio), linee vita, impianti di smaltimento acque piovane, impianti fotovoltaici integrati nelle coperture, oltre a servizi di progettazione, consulenza tecnica e gestione completa di grandi cantieri. Lavoriamo sia su edifici industriali che su contesti residenziali e commerciali, con particolare attenzione alla qualità esecutiva e alla valorizzazione estetica dell’involucro edilizio.
D. Il mercato del rame e i dazi oggi possono creare diverse difficoltà, voi come assorbite l’impatto?
R. Il rame rappresenta da sempre un materiale pregiato e iconico per la lattoneria, ma è anche soggetto a forti oscillazioni di prezzo e a politiche doganali complesse. I dazi sull’importazione e le dinamiche del mercato globale rendono difficile pianificare con certezza i costi, e questo impatta direttamente sulla competitività delle offerte. Per mitigare il rischio, ci siamo organizzati con una gestione dinamica degli approvvigionamenti e con l’introduzione di materiali alternativi, pur mantenendo alta la qualità e il valore estetico delle nostre lavorazioni.
D. Fra i vostri progetti, quale definireste come più significativo?
R. Tra i progetti più significativi, abbiamo recentemente completato una copertura metallica di oltre 145 mila metri quadrati su un complesso logistico. La sfida principale è stata coordinare le lavorazioni con altri attori del cantiere, rispettando tempi strettissimi e garantendo la massima sicurezza. Abbiamo risolto criticità logistiche con sistemi di posa prefabbricata e con una programmazione digitale dei flussi di lavoro, riuscendo a mantenere gli standard richiesti senza ritardi.
D. E il più complesso da realizzare?
R. Un altro progetto emblematico ha riguardato la riqualificazione di un edificio storico, dove abbiamo integrato nuovi rivestimenti in rame brunito su misura, mantenendo l’integrità architettonica originaria. Le sfide erano legate all’irregolarità delle superfici e alle richieste della Soprintendenza: abbiamo progettato soluzioni personalizzate e lavorato con tecnologie di rilievo 3D e modellazione.
«Parteciperò a questo evento perché ci ha dato l’opportunità di incontrare diverse aziende del settore e, soprattutto, di discutere di un tema per noi cruciale: la necessità di creare una scuola per lattonieri», spiega Stefano Marini, titolare dell’azienda. «Questa iniziativa è fondamentale per formare nuove leve e garantire un futuro al nostro mestiere. Tutti i big del settore ne stanno parlando, e noi aspettiamo con ansia che si concretizzi qualcosa di certo».
Che cosa è la Fratelli Marini e che

cosa fa sul mercato oggi. «Siamo un’azienda presente sul mercato dal 1985. Abbiamo iniziato con la posa di canali di gronda e, a partire dal 2000, ci siamo specializzati nella profilatura, ampliando il nostro parco macchine e la nostra offerta. Oggi offriamo un servizio completo di lattoneria, dalla piegatura di canali di gronda alla realizzazione di grecate. Lavoriamo tutti i tipi di metalli, come alluminio, rame e lamiera, partendo direttamente dalle bobine per garantire un taglio preciso e personalizzato. Il nostro
Vatamanu, azienda fondata nel 2004 da Paul Vatamanu, è affermata e solido riferimento nel settore della lattoneria. La sua visione è quella di creare un’impresa capace di offrire un servizio completo e integrato nel mondo delle coperture, diventando un punto di riferimento per i clienti. Domanda. Quali sono i servizi offerti?
Risposta. L’azienda offre una vasta gamma di servizi nel settore delle coperture, tra cui lattoneria, come tetti in aggraffatura, grondaie, pluviali e rivestimenti metallici, con materiali di alta qualità come alluminio, rame e zinco titanio. Coperture e impermeabilizzazioni, quali soluzioni per tetti industriali e residenziali, terrazzi e balconi, utilizzando materiali isolanti e impermeabilizzanti all’avanguardia. Bonifica e smaltimento amianto, rimozione e smaltimento a norma di legge. Pressopiegatura conto terzi e smaltimento rifiuti edili, insieme a nuovi servizi per un supporto a 360 gradi.
D. Quali sono i punti di forza dell’azienda?
R. L’azienda si distingue per una struttura all’avanguardia: possediamo un capannone di 6.500 metri quadrati e macchinari di ultima generazione, tra cui piegatrici e calandre da 10 metri, che permettono lavorazioni complesse e di alta precisione. Ci distinguiamo soprattutto per qualità e professionalità: l’attenzione alla qualità e alla formazione del personale ha portato l’azienda a ottenere importanti certificazioni e a
partecipare a progetti di rilievo, come la manutenzione degli edifici dell’Università di Padova. Siamo fortemente orientati al cliente, in quanto l’azienda si impegna a fornire soluzioni personalizzate, ascoltando le esigenze dei clienti e offrendo un unico interlocutore competente. L’impegno per l’ambiente si concretizza con l’utilizzo di materiali ecocompatibili e, prossimamente, con l’inaugurazione di un’area dedicata allo smaltimento dei rifiuti edili.
D. Parteciperete al convegno perché...

magazzino è molto fornito, il che permette ai clienti di trovare tutto ciò di cui hanno bisogno». Tecnologia e sostenibilità. «Disponiamo di un parco macchine avanzato e tecnologicamente all’avanguardia. La macchina più antica è la calandra, ma abbiamo anche due piegatrici (una manuale e una a bandiera), due foratrici, una cesoia per tagliare la lamiera e una linea di taglio per la produzione. Se prima il nostro lavoro era prevalentemente manuale, oggi è quasi tutto automatizzato. Abbiamo investito in macchinari nuovi e il prossimo passo sarà una nuova linea di taglio 4.0, che ci permetterà di aumentare ulteriormente l’efficienza. Siamo attenti anche alla sostenibilità, ma uno dei nostri problemi principali è la carenza di personale, che limita la nostra capacità di fare di più in questo ambito. Per la
R. Il primo Convegno Nazionale dei Lattonieri è stato un successo che ha segnato una svolta importante per la professione. Partecipare di nuovo è un’opportunità per dare e ricevere know-how a livello nazionale. Vogliamo condividere le nostre esperienze e continuare a imparare per offrire un servizio di qualità e differenziato. Crediamo che la condivisione delle esperienze reciproche sia fondamentale per la crescita di ognuno di noi. Dobbiamo capire insieme il futuro del settore, le nuove sfide e dove possiamo arrivare in termini di materiali e nuove creazioni. La formazione è la chiave per non rimanere indietro e per affrontare un mercato sempre più complesso, tra costi elevati e nuove problematiche. Il mondo della lattoneria sta facendo passi da gigante. Vogliamo esplorare nuove possibilità, come l’integrazione con altri materiali (ceramica e legno) per l’arredamento d’interni. L’evento è il luogo ideale per essere parte attiva di una comunità che condivide passione e progetti.
formazione, invece, ci affidiamo a programmi interni ed esterni per assicurarci di avere le competenze necessarie». Mercato e sfide. «Il mercato sta attraversando un momento difficile. Il rame, in particolare, viene richiesto sempre meno, a favore dell’alluminio. I dazi rappresentano un’incognita che stiamo monitorando con attenzione. Nonostante le difficoltà, la quantità di lavoro è elevata: lavoriamo tra i 40 e i 50 tagli al giorno e siamo pronti a sostenere un gran numero di commesse. L’anno scorso abbiamo vinto un premio per la leadership sul territorio, un riconoscimento che crediamo sia dovuto soprattutto al rapporto con il cliente, che oggi ricerca un contatto umano e diretto. Recentemente abbiamo notato un rallentamento generale nel lavoro, specialmente per i prodotti in rame».
Nieder, fondata 14 anni fa dall’ altoatesino Jurgen Niederfriniger, con un’ampia esperienza internazionale nel settore delle facciate e dei tetti, ha trovato la sua sede in Valtellina. Nata da una profonda conoscenza del mestiere e dalla necessità di creare una realtà propria dopo la nascita di suo figlio, Nieder si è affermata in un mercato che, al tempo, mancava di specialisti nel campo delle facciate. La visione dell’azienda si è evoluta nel tempo, integrando la lavorazione dei metalli non solo per l’esterno, ma anche per l’interior design, e investendo in modo significativo in ricerca e sviluppo per creare soluzioni innovative come le facciate tridimensionali. Oggi, l’azienda collabora con architetti e progettisti, concentrandosi sempre di più sul rapporto diretto con il cliente finale per offrire soluzioni personalizzate e uniche. In occasione del convegno dei lattonieri, Nieder intende presentare i suoi prodotti e la sua visione, che sposa l’artigianato con l’arte, il computational design e la progettazione, settori verso cui la lattoneria si sta orientando sempre più.
Domanda. Quando è nata l’azienda e perché ha scelto la Valtellina come sede?
Risposta. Ho fondato l’azienda 14 anni fa. Prima di avviare questa attività, ho lavorato per molti anni in cantieri sia in Italia sia all’estero, gestendo progetti di grandi dimensioni. Quando sono diventato padre, ho deciso di stabilirmi e creare la mia azienda. Inizialmente, ho valutato diverse opzioni, tra cui il Lago di Garda e l’Austria, ma alla fine ho scelto la Valtellina, spinto anche dalla mancanza di aziende specializzate nel settore delle facciate in questa zona.
D. Come si è evoluto il vostro modello di business nel tempo?
R. Ho iniziato a lavorare a 15 anni e ho sempre avuto una grande curiosità per il mio mestiere. Oltre ai tetti e alle facciate, ho esplorato l’uso dei metalli anche per gli interni, intuendo il loro potenziale estetico. Negli ultimi anni, in particolare, il mondo dell’architettura è cambiato moltissimo. Circa 11 anni fa, ho iniziato a collaborare con il centro di ricerca multi-disciplinare Indexlab del Politecnico di Milano. Da lì, abbiamo investito tantissimo in ricerca e sviluppo, il che mi ha permesso di sviluppare una mentalità più proiettata verso il futuro. Oggi, realizziamo anche facciate tridimensionali, progettate e montate da noi, e stiamo lavorando su grandi progetti anche nel Canton Ticino.
D. Qual è il vostro approccio con i clienti e i progetti?
R. Cinque o sei anni fa ho preso la decisione di lavorare quasi esclusivamente per il cliente finale, andando direttamente alla fonte. Credo che sia la strategia migliore in qualsiasi settore. Avevo anche il desiderio di poter disegnare l’edificio assieme al cliente, realizzando esattamente ciò che desiderava. Negli anni siamo riusciti a farlo. Un esempio è il cantiere navale

Rossini, un’eccellenza a livello mondiale, per il quale ho disegnato la facciata, con la progettazione algoritmica e i calcoli strutturali eseguiti da Indexlab. Il cliente che si rivolge a noi oggi cerca soluzioni innovative e noi cerchiamo di realizzare ogni elemento in metallo, in collaborazione con architetti e progettisti.
D. La lattoneria è un mestiere manuale. Come pensate di attirare le nuove generazioni?
R. La lattoneria rimane un mestiere profondamente manuale e ritengo che questo sia un motivo valido per cui i giovani dovrebbero sceglierlo, soprattutto in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale rischia di soppiantare molte professioni. È un mestiere difficile che richiede molti anni per essere appreso. Al convegno dei lattonieri, ho proposto di cambiare il nome della nostra professione per renderla più attrattiva. Per coinvolgere i giovani, è fondamentale parlare del loro tempo. Si potrebbero proporre giornate lavorative più flessibili, come la settimana lavorativa di quattro giorni, eliminando il sabato e riducendo il venerdì, un approccio che, secondo me, aumenterebbe anche la produttività.
D. Lei parteciperà al convegno perché…
R. Il convegno è un’occasione di crescita e confronto. Confrontarsi con i colleghi e condividere idee è il modo migliore per progredire. Si creano legami, si capisce cosa fanno i concorrenti e si possono avviare partnership che fanno la differenza. Al convegno, Nieder porterà i propri prodotti e la sua visione. La nostra professione, sempre più, si lega all’arte, al computational design e al design. Il nostro mestiere si sta orientando verso questo futuro e, a mio avviso, i lattonieri dovranno sempre più avvalersi della collaborazione di architetti e designer computazionali.
«Fomed è un’azienda in forte espansione sull’intero territorio pugliese, dove vanta un radicamento profondo e una notevole notorietà», racconta Ilaria Palazzo, responsabile della salentina Fomed. «L’azienda è riconosciuta, sia a livello nazionale sia internazionale, per l’elevato standard di affidabilità e professionalità che la contraddistingue». Fondata a gennaio 2005 come realtà artigianale specializzata nella produzione di accessori per il settore della lattoneria edile, Fomed ha progressivamente ampliato il proprio core business includendo la progettazione e la produzione di grondaie, pluviali e scossaline. L’offerta è stata arricchita con la vendita all’ingrosso e al dettaglio di canne fumarie, tegole canadesi, attrezzature per la cura e la lavorazione del legno, soluzioni avanzate per l’isolamento termoacustico e una vasta gamma di utensileria da ferramenta. Nel corso degli anni, l’azienda si è sempre distinta per la meticolosa attenzione rivolta al cliente e per la qualità intrinseca dei prodotti proposti, che

caratterizzano il suo assortimento: prodotti laterizi, travi in legno lamellare, materiali impermeabilizzanti, sistemi fumari, coibentazioni di ogni tipologia, collanti professionali, rivestimenti tecnici, elementi per l’insonorizzazione, sistemi di copertura e finiture di pregio.
Domanda. Parteciperà al secondo convegno nazionale dei lattonieri perché… Risposta. Sarò presente al convegno di Lattoneria di dicembre in quanto ritengo sia un’occasione cruciale per l’aggiornamento professionale. Questo forum permette di acquisire familiarità con le nuove tecniche e di stabilire un proficuo scambio di esperienze con altri professionisti del settore. È fondamentale per un confronto costruttivo con colleghi qualificati e per conoscere in anteprima le innovazioni che influenzeranno il mercato nel prossimo anno. Del primo convegno sono rimasta particolarmente colpita dall’elevato livello di partecipazione, dalla presentazione di novità tecnologiche che spesso faticano a raggiungere il Meridione, dall’esposizione di prodotti all’avanguardia e macchinari innovativi, ma soprattutto dalla disponibilità di scuole di formazione specializzate, un’opportunità formativa purtroppo rara nel Sud Italia.
D. Siete preoccupati riguardo all’introduzione dei dazi Usa?
R. Attualmente, stiamo gestendo la situazione cercando di mantenere un equilibrio operativo, ma prevediamo che i dazi rappresenteranno una complessità significativa. La clientela è costantemente orientata a contenere la spesa, mentre l’azienda deve fare fronte a incrementi consistenti nel costo delle materie prime. Questo divario tra la richiesta del mercato e i nostri costi operativi sta diventando un problema impellente.
D. Quali sono i trend di mercato attuali e quale direzione strategica sta intraprendendo Fomed?
R. La nostra strategia aziendale mira costantemente allo sviluppo di soluzioni altamente innovative, non limitate alla sola lattoneria, ma estese all’offerta di un servizio integrato e omnicomprensivo. Ci stiamo specializzando nella fornitura dell’intero sistema tetto, garantendo al cliente una soluzione completa che copra ogni aspetto della copertura, in un’ottica di diversificazione del mercato. Stiamo consolidando la nostra competenza nel pacchetto tetto completo e nell’isolamento termico, in particolare focalizzandoci sull’isolamento delle facciate. I trend di mercato più richiesti vertono sull’introduzione di nuove cromie e sulla ricerca di un design esteticamente evoluto. Si registra una notevole domanda per colorazioni scure, precedentemente assenti dai listini standard, oltre a una crescente richiesta di lavorazioni su misura e personalizzate.
Le lancette dell’economia
Attese più positive rispetto ad agosto per le imprese di costruzione, con il dato sull’inflazione e le speranze di una soluzione dei conflitti. E ora sul mercato è atteso il rush finale per i lavori relativi al Pnrr
DOPO IL CALO DI AGOSTO È IN RIPRESA LA FIDUCIA DELLE IMPRESE IN ITALIA, COSÌ COME NELL’AREA EURO E NELL’EUROPA A 27
Economic sentiment nelle costruzioni in Europa
Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario


IN RIPRESA LA FIDUCIA PER SERVIZI E COSTRUZIONI, IN CALO COMMERCIO E INDUSTRIA, IN RIPRESA LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI
Economic sentiment dei settori economici in Italia
Dati destagionalizzati non corretti per gli effetti di calendario

Fonte: elaborazione Centro Studi YouTrade su dati Eurostat (DG ECFIN, European Commission)
A SETTEMBRE È STABILE L’OCCUPAZIONE ATTESA NEI PROSSIMI
TRE MESI, MENTRE ORDINI E PIANI DI COSTRUZIONE SONO IN RIPRESA
Economic sentiment nelle costruzioni in Italia per i prossimi tre mesi - Dati destagionalizzati
LA PRODUZIONE EDILIZIA A LUGLIO TOCCA IL SUO PICCO MASSIMO, A 43,5 PUNTI IN PIÙ RISPETTO AL VALORE MEDIO DEL 2021
Andamento della produzione nel settore delle costruzioni
Dati destagionalizzati (base indice: 2021=100)
INFLAZIONE STABILE A SETTEMBRE, A +1,6%
Andamento del tasso di inflazione in Italia
Variazione % sullo stesso mese dell’anno precedente

Effetto dazi

Le tariffe al 50% per i prodotti semilavorati con il metallo rosso imposte da Trump hanno provocato un terremoto sulle quotazioni. Ma dopo lo scossone il mercato guarda avanti, con un occhio alle mosse cinesi

La F.LLI FAGIOLI srl è diventata in 40 ANNI un’azienda fortemente qualificata nel campo della lattoneria civile e industriale. La ditta, fondata nel 1977, è nata come produttrice di particolari in metallo per la protezione di componenti d’impianti tecnologici quali: contatori acqua, gas, centraline d’impianti di riscaldamento nelle misure standard più comuni. In seguito è diventata figura di riferimento per la piegatura di metalli, produzione e vendita di canali di gronda e non solo. Uno dei punti di forza della F.LLI FAGIOLI srl è la sua lunga a duratura esperienza nel settore della lattoneria, che ha portato l’azienda a realizzare una gamma importante di prodotti. Negli anni, vista la richiesta di mercato sempre più crescente di realizzazioni ad hoc per il tetto, la F.LLI FAGIOLI ha strutturato la sua attività produttiva per rispondere con soluzioni a misura in termini di materiali, colorazioni e proprietà tecniche. Completa la struttura dell’azienda, un ampio magazzino fornito di tutti gli articoli necessari per l’installazione dei sistemi di smaltimento delle acque piovane.

F.lli Fagioli s.r.l.

Nella lattoneria il rame è un metallo nobile. Forse oggi meno utilizzato di un tempo, ma comunque un materiale che offre grande resistenza agli eventi meteo e, inoltre, offre una grande durata nel tempo. Utilizzato da secoli, il rame ha conosciuto stagioni diverse, come tutte le materie prime. Ora, però, il metallo rosso si trova sotto l’effetto stupefa
saliscendi da cardiopalma, visto che la Casa Bianca ha imposto dazi pesantissimi per le importazioni sul suolo americano. Secondo l’ordine esecutivo del 2 aprile con effetto da agosto, determinati prodotti semilavorati in rame e prodotti derivati ad alto contenuto di rame a partire da agosto sono soggetti a un dazio ad valorem del 50%, come per acciaio e alluminio. Questa tariffa, tuttavia, è applicata

Per esempio, la reazione del mercato, all’annuncio delle misure, ha mostrato lo sconcerto degli operatori. Al Comex di New York, il mercato delle commodity, le quotazioni si sono subito impennate di oltre il 17% nel giro di pochi minuti, un balzo
Prevenzione
Lavorare prevalentemente sui tetti è un rischio. Ma le tecnologie, le attrezzature e il rispetto delle regole possono ridurre a zero gli incidenti. Come emerge da un roadshow sui pericoli in cantiere






Presentazione AIAS Academy

Ente di formazione di AIAS Punto di riferimento da 30 anni per formazione in materia di salute, sicurezza, ambiente e sostenibilità Offriamo percorsi formativi con approccio pratico e concreto

La prevenzione che conta nei cantieri e nelle imprese
AIAS ACADEMY PROPONE DA ANNI CORSI SU QUESTO TEMA, EROGATI DA PROFESSIONISTI DEL SETTORE CON ANNI DI ESPERIENZA SUL CAMPO

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Foto di gruppo dei relatori all'evento Aias on the road - quarta tappa


4. Infortuni mortali denunciati – suddivisione per settori di appartenenza
e magazzinaggio
e attività di supporto ai trasporti
tra la scuola e il luogo in cui lo studente svolge l’esperienza di lavoro, che è considerato prolungamento dell’esercitazione pratica, scientifica o di lavoro e quindi riconducibile all’attività protetta svolta durante tale esperienza.
Attività manifatturiere Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature)
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi
all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli
di macchinari ed apparecchiature nca
Distribuzione violazioni penali in materia di SSL
– Edilizia - Italia 2024


di sicurezza sul lavoro





Ottemperanza normativa
Costi diretti e indiretti mancata sicurezza (perdite umane, sofferenze fisiche e psicologiche, cura, riabilitazione, assenza, mancata produttività, limitazioni).
Benefici in ottica gestionale e organizzativa


Marco Marinelli, Asl Teramo: peso sul Pil degli infortuni e malattie

Danni economici degli infortuni e malattie professionali: 3 % del PIL.

Thomas Jacobs, Dguv - Incidenti sul lavoro in Germania
















































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PODSUMOWANIE I WNIOSKI RIASSUNTO E CONCLUSIONI
ü Służba BHP w Polsce ma solidne podstawy prawne i organizacyjne, ü Pracownicy służby BHP pełnią kluczową rolę w poprawie warunków pracy, ü Edukacja i prewencja są kluczowe dla ograniczenia liczby wypadków, ü Współpraca międzynarodowa pozwala na wymianę doświadczeń i najlepszych praktyk, ü Wspólne działania OSPS BHP i ARSSM Rumunia mogą przyczynić się do dalszego rozwoju standardów BHP w Europie.

ü Il servizio di salute e sicurezza sul lavoro in Polonia ha una solida base giuridica e organizzativa,
ü I dipendenti addetti alla salute e alla sicurezza sul lavoro svolgono un ruolo fondamentale nel miglioramento delle condizioni di lavoro,
ü L’educazione e la prevenzione sono fondamentali per ridurre il numero di incidenti,
ü La cooperazione internazionale consente lo scambio di esperienze e buone pratiche,
ü Le azioni congiunte di OSPS BHP e ARSSM Romania possono contribuire all'ulteriore sviluppo degli standard di salute e sicurezza sul lavoro in Europa.





Lattoneria S.r.l., azienda artigiana operante nel settore della lattoneria edile e lavorazione e piegatura di lamiere, nasce all’inizio del 2013 ed è composta da personale altamente qualificato e con una esperienza maturata nel settore.
L’impresa collabora con aziende che si occupano prevalentemente di realizzazione di coperture civili ed industriali, carpenterie metalliche ed imprese edili in genere.
Lattoneria S.r.l. è in grado di gestire le commesse in tempi ristretti e di fornire informazioni tecniche e amministrative durante tutto il rapporto di lavoro, grazie alla grande competenza degli addetti alle vendite e alla produzione.
In virtù dell’utilizzo di macchinari tecnologicamente avanzati e della sua efficiente organizzazione aziendale, Lattoneria S.r.l. riesce a far fronte con tempistiche rapide a qualsiasi esigenza del proprio Cliente, con notevole precisione realizzativa e ottima qualità estetica.
L’azienda realizza lamiere di varia natura, formati e spessori, con materiali impiegati di altissima qualità e varia natura (acciaio inox, rame, lamiera zincata, lamiera preverniciata, alluminio preverniciato, alluminio naturale e zinco-titanio), al fine di offrire prodotti dagli elevati standard qualitativi e duraturi nel tempo.
Si producono inoltre accessori speciali per completamento della copertura: pluviali, staffe, sfiati, borchie, tronchetti troppopieni, giunti dilatazione, al fine di completare a perfetta regola d’arte il sistema tetto.
















































Walter Licini, tecnico della sicurezza sul lavoro Sikuro INTELLIGENZA

Sara Pulici, amministratore delegato

Antonio Notaris, fondatore, amministratore e formatore

Viaggio attraverso le attività di insegnamento della professione del lattoniere, raccontate da chi svolge sul campo il compito di spiegare ai nuovi operatori tecniche e caratteristiche dei diversi materiali





Il corso pratico di formazione che si svolge all’interno dell’accademia

Gli utilizzi delle macchine per apprendere nella pratica il lavoro da svolgere




Teoria e pratica s’incontrano: l’azienda organizza a Bolzano corsi dedicati ad architetti e ingegneri sulla progettazione con l’alluminio. Due i percorsi formativi: coperture e facciate ventilate
Dimostrazioni pratiche dal vivo nella sala demo in Prefa Academy. Foto: © Prefa




Foto: ©





C’è un filo sottile che lega la manualità artigianale più antica alle forme avveniristiche dell’architettura contemporanea. Un filo che corre lungo i tetti delle città, si intreccia con la materia e prende vita nelle mani di chi conosce i metalli, li plasma, li interpreta. Questo filo si chiama competenza, e oggi più che mai è il terreno sul quale si gioca il futuro del settore edilizio.
La formazione, in questo scenario, è la condizione necessaria per costruire edifici che siano non solo solidi, ma anche intelligenti, sostenibili, in grado di dialogare con l’ambiente e con le esigenze di chi li abita. Senza conoscenze aggiornate, senza professionisti preparati a confrontarsi con materiali e tecnologie sempre più complessi, l’architettura rischia di diventare un guscio vuoto.


Negli ultimi decenni le coperture in metallo hanno subito una metamorfosi radicale, trasformandosi in un sistema complesso che integra impianti fotovoltaici, dispositivi di sicurezza, sistemi di isolamento, di ventilazione, di raccolta e riuso delle acque. L’involucro edilizio è un organismo vivo, un microcosmo di soluzioni tecniche ed estetiche che richiedono capacità di sintesi e dialogo tra diversi attori.



In questo contesto, la figura professionale del lattoniere assume un’importanza sempre maggiore: non può più limitarsi a “montare” un materiale ma deve conoscerne i limiti e le potenzialità, saper interpretare le esigenze del progetto e tradurle in una realizzazione impeccabile. Deve essere un interprete, capace di unire precisione tecnica e sensibilità architettonica.
Eppure, mentre le competenze richieste aumentano, la manodopera specializzata scarseggia. Lattonieri, carpentieri, saldatori: figure che un tempo erano il cuore pulsante del cantiere stanno diventando sempre più difficili da reperire. La trasmissione del sapere si interrompe, e con essa rischia di scomparire un patrimonio culturale e tecnico preziosissimo.

È in questo vuoto che si inserisce la visione di Zintek, azienda veneziana che produce, lavora e commercializza lo zinco-titanio zintek®
Per Zintek, la forza di un’impresa non si misura solo nelle quantità di materiale venduto, ma nella capacità di trasformarsi in progetto culturale: un ecosistema che mette insieme produzione, ricerca, informazione e, soprattutto, formazione.
Fin dai suoi inizi, l’azienda ha avuto ben chiaro come la qualità di un materiale non possa prescindere dalla competenza di chi lo mette in opera.
Da questa visione è nata la Scuola di lattoneria Zintek, che ha formato centinaia di professionisti e si è imposta come punto di riferimento nazionale, un laboratorio di confronto, dove le lezioni si intrecciavano con l’esperienza di cantiere e le relazioni professionali diventavano parte integrante del percorso di crescita.


La scuola di lattoneria ha contribuito a creare una comunità professionale, capace di condividere standard, esperienze e valori, ma la storia non si è fermata lì. Nel 2022, con l’ottenimento della certificazione internazionale UNI ISO 21001:2019, Zintek ha compiuto un salto ulteriore, inaugurando la Zintek Academy: il primo ente formativo riconosciuto in Italia a offrire un percorso strutturato per lattonieri e installatori che portasse a ottenere il titolo di lattoniere certificato.
L’Academy è molto più di una scuola tecnica. È uno spazio fisico e simbolico, che unisce un’aula per le lezioni, uno showroom con modelli costruttivi e un laboratorio attrezzato per le esercitazioni pratiche. È un luogo in cui la tradizione incontra la normativa, e la manualità artigianale si uniforma agli gli standard europei di qualità e sicurezza.
I corsi proposti dall’Academy sono allineati alla norma UNI 11966:2024, che definisce requisiti, competenze e responsabilità dei professionisti del settore, in accordo con il Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF), e sono rivolti a installatori che vogliano ottenere un riconoscimento formale della propria professionalità.
L’esame finale di certificazione, teorico e pratico, è organizzato e gestito da un ente terzo accreditato da Accredia, soggetto unico nazionale riconosciuto dal Governo per attestare la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica, e dei laboratori di prova e taratura, secondo la normativa UNI CEI EN ISO/IEC 17024 (“Requisiti generali per gli organismi che eseguono la certificazione delle persone”).
Il superamento dell’esame dà diritto al “patentino” professionale di Lattoniere certificato UNI Un titolo che documenta ufficialmente la qualità del percorso e rappresenta un biglietto da visita prezioso per chi vuole distinguersi sul mercato.



Accanto ai corsi dell’Academy, Zintek mette a disposizione uno strumento bibliografico unico ed esclusivo, il trattato Zinco-titanio in architettura. Trattato sulla progettazione e realizzazione di coperture, facciate e lattonerie in zintek®.
Indispensabile per lattonieri e posatori, è la risorsa più completa per conoscere tutte le potenzialità dello zintek® e sfruttarle al massimo: frutto di anni di esperienza diretta in cantiere e di collaborazioni di altissimo livello con architetti e installatori, illustra passo per passo tutte le fasi di lavorazione, dal disegno costruttivo alla realizzazione del dettaglio, fino alle foto in opera dei singoli particolari con esempi, fotografie, grafici e tabelle.


Disponibile in italiano e inglese su: shop.zintek.it

Ciò che rende la Zintek Academy unica è la sua completezza. Non si limita a trasmettere insegnamenti tecnici, ma costruisce un percorso di crescita che abbraccia teoria, pratica, conoscenza normativa e certificazione. È un modello che restituisce dignità e riconoscimento formale a un mestiere fondamentale per la qualità del costruito.
In questo senso, l’Academy si può a buon titolo definire come un contributo alla cultura d’impresa italiana, un laboratorio di futuro, in cui il sapere artigianale si intreccia con la capacità di innovare, diventando un patrimonio condiviso tra professionisti, progettisti e comunità.

In un’epoca in cui la crisi manifatturiera mette in discussione il valore stesso del lavoro manuale, Zintek dimostra che la risposta non è la riduzione dei costi o la standardizzazione, ma la qualificazione. Formare significa creare valore, garantire sostenibilità, preservare competenze rare e trasmetterle alle nuove generazioni.
La Zintek Academy è dunque più di un centro di formazione: è un’architettura del sapere, costruita con la stessa cura con cui si posa un tetto, lastra dopo lastra. Un edificio immateriale fatto di cultura, competenza e visione, capace di proteggere e far crescere un intero settore.
Perché, in fondo, l’architettura non è fatta solo di mattoni e metalli, ma soprattutto delle persone che li sanno trasformare in spazi da vivere.
Il gruppo di riferimento nei pannelli isolanti, con un fatturato di oltre 420 milioni di euro nel 2024, accoglie nella propria compagine societaria l’azienda veneta specializzata in materiali isolanti e termoacustici
Un’alleanza strategica che consolida la leadership nel settore dei pannelli isolanti: il Gruppo Lattonedil, player di riferimento a livello europeo con un fatturato di oltre 420 milioni di euro nel 2024, accoglie nella propria compagine societaria Isomec, realtà italiana specializzata nella produzione e compravendita di pannelli isolanti e termoacustici. L’operazione, supportata da Banco Bpm, rappresenta un passo fondamentale per il Gruppo, in linea con la duplice strategia di rafforzamento della produzione made in Italy e di espansione nei mercati europei ad alto valore aggiunto.
DUE SITI PRODUTTIVI
Fondata nel 1979, con sede a Pieve d’Alpago,
in provincia di Belluno, e forte di un fatturato di oltre 20 milioni di euro nel 2024, Isomec ha dimostrato una crescita media annua (Cagr) del 18% tra il 2023 e il 2028, puntando a raggiungere 2,5 milioni di metri quadrati venduti. Attualmente opera su due siti produttivi in Italia e si è distinta per un portafoglio prodotti flessibile e un servizio post-vendita che include consulenza tecnica e commerciale personalizzata. La solida presenza commerciale in mercati chiave come Germania, Austria, Croazia e Slovenia, inserisce perfettamente Lattonedil nel piano di crescita internazionale: nel corso degli anni, infatti, l’azienda ha anche ampliato la propria attività, passando dalla produzione e vendita di componenti isolanti metallici alla
L’azienda Isomec, acquisita da Lattonedil, per entrare a far parte di un mondo ancora più grande

realizzazione di pannelli coibentati con isolamento in poliuretano e fibra minerale, lamiere grecate, complementi metallici e accessori per coperture, espandendosi dal settore meccanico a quello immobiliare puntando sulla qualità e diversificazione dei prodotti. L’operazione segue la recente partnership con il gruppo romeno Proinvest Group, a testimonianza di una strategia di espansione mirata e coerente.
Sergio Bettio, amministratore delegato di Lattonedil, sottolinea l’importanza di questa integrazione: «Questo accordo rappresenta un passo chiave nel nostro percorso di espansione del business. L’ingresso in un segmento altamente specializzato, come quello dei pannelli per portoni sezionali, ci consente di ampliare il valore della nostra offerta. Isomec porta con sé un know-how consolidato, una forte identità industriale e una presenza commerciale strategica, elementi che rafforzano ulteriormente il nostro posizionamento a livello europeo, in paesi come Austria e Croazia. Lavoreremo insieme per valorizzare le rispettive eccellenze, integrando visione, capacità produttiva e attenzione al cliente».
Gabrio Bortoluzzi, Amministratore Delegato di Isomec, vede nell’accordo un’opportunità di crescita reciproca: «Entrare a far parte di un gruppo storico e solido come Lattonedil rappresenta per noi un importante riconoscimento del lavoro svolto finora. Siamo pronti ad affrontare questa nuova fase mantenendo il nostro impegno verso clienti, partner e dipendenti. L’ingresso in Lattonedil, infatti, ci consente non solo di migliorare la competitività, ma anche di completare la gamma dei


prodotti, incrementando notevolmente i volumi di vendita, grazie al supporto commerciale del Gruppo Lattonedil». L’integrazione delle eccellenze di Isomec e Lattonedil, un gruppo che opera su 13 siti produttivi in Italia, Spagna, Germania, Francia e Bosnia, ha l’obiettivo di generare significative sinergie, rafforzando la capacità produttiva, il posizionamento strategico e l’attenzione al cliente nel settore dell’edilizia industrializzata. Olimpia Galli Balestrieri

L’interno dell’azienda Lattonedil e, sotto, l’esterno di Isomec
Guida del Condominio
La nuova edizione del manuale destinato a proprietari, amministratori e operatori della filiera dell’edilizia, con le regole per la gestione dei bonus ancora in vigore e le normative per gli edifici residenziali

In Italia la stima è di oltre 1,2 milioni di edifici, che contengono oltre 14,3 milioni di abitazioni nelle quali risiede il 58% delle famiglie italiane. Numeri che evidenziano l’importanza dei condomini non solo dal punto di vista immobiliare ed energetico, ma anche e soprattutto dal punto di vista economico e sociale. Il patrimonio immobiliare italiano, inoltre, è in buona parte obsoleto. Il 60% dei condomini è stato edificato prima del 1976, anno in cui per la prima volta fu introdotta una normativa che prescriveva per legge criteri di efficienza energetica negli edifici, e l’82% è stato edificato prima dell’avvento della legge 10 del 1991, la prima sull’efficienza energetica.
Ogni anno questi edifici consumano energia pari mediamente 20 litri di gasolio per metro quadrato. Ma se andiamo a verificare i consumi degli edifici ante 1970 i litri raddoppiano. Sono valori che in prospettiva sono insostenibili, soprattutto se rapportati alla produzione media di CO2 , che per quegli stessi edifici è pari a 40 chilogrammi per metro quadrato all’anno. Il paragone con gli edifici efficienti energeticamente è stridente, visto che arrivano a consumare dieci volte di meno, fino alle nuove tecnologie costruttive che oggi permettono di costruire edifici a consumo zero, edifici che producono l’energia necessaria al loro funzionamento.
Insomma, riqualificare un edificio significa riprogettare la sua (in)efficienza. E un intervento il più delle volte coinvolge tutta la copertura,
tetto compreso. Per questo parlare di condominio significa offrire uno sguardo al problema della riqualificazione degli immobili nella sua interezza. Un aspetto che è affrontato dalla nuova Guida del Condominio Sostenibile realizzata da Virginia Gambino Editore. Le nuove regole per gli incentivi fiscali ancora disponibili, che fare con la cessione del credito, le deroghe ammesse, gli obblighi per gli amministratori, gli adempimenti passo dopo passo, le schede di tutti i bonus: il volume, dal formato agile, è un prezioso manuale per proprietari e professionisti della filiera dell’edilizia e immobiliare. La nuova edizione è aggiornata anche su argomenti come le più recenti indicazioni dell’Agenzia delle Entrate che riguardano gli sgravi fiscali ancora in vigore, l’obbligo dell’attestazione Soa per lavori di grandi dimensioni, gli interventi di efficientamento e variazione catastale nei condomini, le opere ammissibili, senza dimenticare tutte le regole che riguardano i bonus ancora in vigore.
AGGIORNAMENTO
La Guida del Condominio Sostenibile , è anche un insostituibile vademecum per chi vuole rimanere aggiornato per una gestione più verde degli edifici residenziali, per esempio in chiave della direttiva europea Case Green. Ma non dimentica argomenti come il decreto Salvacasa o la digitalizzazione delle attività dello studio di amministrazione condominiale. Infine, il manuale propone una serie di schede sui lavori più comuni nel condominio, dalle scale agli androni, dai tetti ai citofoni.
Paolo Caliari












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Il prelievo è una delle attività direttamente collegate con la soddisfazione del cliente (esterno o interno). Un prelievo lento o inaccurato comporta un’alta insoddisfazione del cliente. Al contrario, un prelievo veloce e accurato è l’obiettivo di ogni azienda. Ci sono quattro principali modalità per realizzare un prelievo e nuove modalità possono essere ottenute dalla combinazione delle quattro di base:
• Prelievo per ordine (discrete order picking). Per esempio, un addetto, un ordine, un giro per ordine e una riga d’ordine per volta. L’operatore fa il giro nel magazzino prelevando quanto elencato nella lista associata a un unico ordine. Tra i punti di forza vi è la semplicità, un basso tasso di errore e la facile adattabilità a prelievi non supportati da dispositivi digitali. Tra i punti di debolezza vi è la lentezza del sistema e il costo legato al tempo per fare il giro soprattutto se il magazzino è vasto.
• Prelievo per zona (zone picking). In questo caso il magazzino viene diviso in zone. Ogni zona è presidiata da uno o più operatori addetti al prelievo. L’ordine viene diviso e ciascuna parte dell’ordine viene assegnata alla relativa zona. In ogni zona, quindi, si preleva solo una parte dell’ordine. Il consolidamento dell’ordine può avvenire o sequenzialmente o parallelamente. Nel caso di sequenzialità, il completamento di un ordine in una zona va ad avviare il prelievo del rimanente assegnato alla zona successiva. In caso di parallelismo, la parte di ordine prelevata in una zona è portata in area di consolidamento dove convergeranno i prelievi fatti nelle varie zone. Tra i punti di forza vi è la velocità di esecuzione,
Modalità
Prelievo per ordine
Prelievo per zona
Prelievo per lotto
Prelievo discreto
superiore al modello precedente: più ordini o parti di ordine possono essere eseguiti simultaneamente. Tra i punti di debolezza vi è la necessità di organizzare sia le varie zone di magazzino sia l’installazione di un sistema informativo in grado di gestire il modello.
• Prelievo per lotto (batch picking). In questo caso più ordini sono raggruppati in un giro di prelievo. Se un prodotto è prelevato nello stesso momento, ma è associato a ordini differenti, i prodotti sono o separati in fase di prelievo grazie all’utilizzo di più contenitori oppure dovrà essere prevista una postazione di ordinamento (sorting) che separi gli articoli prelevati associandoli al relativo ordine. Tra i punti di forza vi è la velocità e l’ottimizzazione dei giri. Tra i punti di debolezza vi è il rischio di compiere errori e il costo per l’installazione di sistemi di sorting.
•
Prelievo discreto. Si tratta della forma più semplice, adatta per prodotti ingombranti, dove un addetto si occupa del prelievo di un articolo per volta (si pensi al prelievo di un pallet completo per una spedizione). Tra i punti di forza vi è sicuramente la bassa probabilità di errore, controbilanciata però da un tempo di preparazione di un ordine più lungo dovuto al numero di giri di prelievo proporzionali al numero di righe.
La progettazione del migliore sistema di prelievo consente di aumentare le prestazioni di magazzino riducendone la probabilità di errori.
di Andrea Payaro docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico (Ice)
Addetti per ordine Ordini per giro Ordini nel tempo
Singolo
Multipli
Singolo
Singolo
Singolo
Multipli
Multipli
Singolo
Un ordine per giro
Più ordini nello stesso tempo
Più ordini nello stesso giro
Un ordine in più giri










Rifugio Brentei
A oltre 2 mila metri di quota un ambizioso progetto ha visto la cooperazione tra due aziende: Lattoneria Bergspenglerei e Bertotti Lattonerie per rivestimenti aggraffati Prefalz P.10 nero

Nel cuore delle Dolomiti di Brenta, a 2200 metri di altitudine e a un’ora e mezza di cammino da Madonna di Campiglio, sorge il Rifugio Brentei, che è stato soggetto a un’imponente opera di ristrutturazione e ampliamento. Il progetto, avviato nel 2020, ha visto la sinergia tra Lattoneria Bergspenglerei e Bertotti Lattonerie, aziende che hanno condotto un intervento di manodopera altamente specializzata, insieme a Falegnami ad Alta Quota, azienda della famiglia Curzel, che hanno letteralmente cambiato volto e ottimizzato l’utilizzo della struttura. L’opera ha combinato le esigenze funzionali dettate dall’ambiente montano con un’estetica innovativa, profondamente rispettosa del contesto paesaggistico circostante. Il metallo, in particolare l’alluminio, si fonde armoniosamente con la pietra e con il legno, risaltando come una gemma incastonata tra le creste montane e trasformando il rifugio non solo in un punto di ritrovo per gli escursionisti, ma anche in un belvedere privilegiato per i turisti.
FALEGNAMI AD ALTA QUOTA
La complessità di questo cantiere era evidente sin dal principio, data la necessità di un ampliamento e di una riqualificazione verticale del Rifugio Brentei. Rinnovare una struttura a quote così elevate rappresenta una sfida ingegneristica e logistica notevole. Tuttavia, grazie a un intervento congiunto e meticoloso, il Brentei oggi risplende, esibendo una rinnovata bellezza estetica e una funzionalità ottimizzata. La prima fase dei lavori ha coinvolto
Falegnami ad Alta Quota, che ha proceduto allo sventramento, riadattamento e rinnovamento delle camere, del ristorante e del bivacco. Successivamente, per la realizzazione dell’involucro esterno, quale facciate e tetti, è subentrata la manualità dei lattonieri di Lattoneria Pellegrini e Bertotti Lattonerie. Nell’arco di un anno solare, sfidando condizioni climatiche estreme quali grandine, pioggia, neve e temperature rigide, tipiche delle alte quote, hanno provveduto alla meticolosa copertura di tetto e facciate.
«Il cantiere, caratterizzato da condizioni estreme e tempistiche serrate, ha richiesto una logistica impeccabile e un’organizzazione senza precedenti. I lavori sono iniziati nel 2020», ha raccontato il titolare di Lattoneria Bergspenglerei, Roberto Pellegrini. «A maggio, Falegnami ad Alta Quota ha intrapreso la ristrutturazione e l’ampliamento della struttura, occupandosi dei materiali e delle finiture interne. Seguendo l’avanzamento dei loro lavori, siamo entrati in campo noi». Il trasporto dei materiali, data la posizione remota, è avvenuto prevalentemente tramite elicottero. «Per il metallo sono stati necessari pochi viaggi: l’alluminio, con un peso dimezzato rispetto alla lamiera tradizionale, ha richiesto un’organizzazione estremamente efficiente», è il racconto di Pellegrini. «I lavori di lattoneria sono stati eseguiti da tre specialisti della mia azienda e tre della Bertotti, con la quale abbiamo instaurato una sinergia operativa estremamente
Il rifugio a oltre 2mila metri di quota, a solo un’ora da Madonna di Campiglio Foto Credits: Alpstudio srl, Simone Bertotti e Legno House Trentino srl


La copertura è stata progettata da Alpstudio e realizzata dalle lattonerie
Pellegrini e Bertotti
Foto Credits: Alpstudio, Simone Bertotti e Legno House Trentino
positiva. Nonostante le intrinseche difficoltà legate all’altitudine e alle intemperie, abbiamo operato con notevole celerità. È stata un’esperienza arricchente e indubbiamente peculiare, che ci ha spinto a perfezionare le nostre competenze con l’ausilio di mastri lattonieri che ci hanno istruito sulle corrette tecniche di posa da utilizzare in questo cantiere specifico».
IL PROGETTISTA
È l’architetto progettista, l’ingegner Riccardo Giacomelli dello studio di architettura di Alpstudio, società specializzata per operare nello spazio alpino, che assieme agli architetti dello studio, ha concepito il design che esalta le spigolature della pietra locale. «Il tema era riuscire a sviluppare tetto e facciate idonee integrando il metallo come materiale contemporaneo, che non impattasse con l’estetica dell’ambiente», ha spiegato. «Facciate in alluminio e metallo mi piacciono molto per questo ho voluto dare alla struttura concept e aspetti diversi. Per il disegno è stata creata una continuità visiva tra copertura e facciata attraverso rivestimenti verticali aggraffati in alluminio Prefalz P.10 nero».
LE DIFFICOLTÀ
«Abbiamo posato il tetto e le facciate le quali,
secondo il progetto architettonico, presentavano raccordi di particolare complessità», conferma il titolare di Lattoneria Pellegrini. «L’architetto ha concepito un’opera di grande pregio, richiamando le spigolature della pietra locale. I carpentieri hanno realizzato spigolature a spigolo vivo per ottenere un effetto di pietra mossa, simulando un unico blocco di roccia in sintonia con l’ambiente montano. Tuttavia, il lavoro è stato impegnativo, l’esecuzione meticolosa, ma comunque ha permesso di tradurre fedelmente ciò che l’architetto aveva ideato, dal disegno all’opera finita». Il metallo utilizzato, l’alluminio Prefa P.10 nero, rappresenta un’eccellenza per questo tipo di lavorazioni. «Il vantaggio intrinseco dell’alluminio risiede nella sua inossidabilità, leggerezza e malleabilità. Sebbene a livello economico possa avere un costo iniziale superiore, la sua leggerezza facilita il trasporto e l’installazione, oltre a garantire un’ottima resistenza alle variazioni termiche».
I VANTAGGI
«L’uso dell’alluminio goffrato nero ha inoltre creato un contrasto elegante e complementare con la pietra esistente, che ha contribuito ad aumentare il valore in termini di compresenza. Non è stato sicuramente facile disegnarlo e installarlo, poiché




I vantaggi dell’alluminio sono molteplici: non si rovina, non si deteriora e riesce a resistere a qualsiasi temperatura Foto Credits: Alpstudio srl, Simone Bertotti e Legno House Trentino srl
abbiamo seguito passo passo i lattonieri durante l’installazione, che hanno eseguito tutto in corso d’opera, ma, una volta terminata la struttura, ne abbiamo tratto una grande soddisfazione», aggiunge Giacomelli.
L’esperienza in alta quota ha ribadito anche l’importanza di una formazione continua e aggiornata, un pilastro fondamentale. «Abbiamo ricevuto la formazione necessaria, ma come lattonieri e come azienda ci manteniamo costantemente aggiornati attraverso i corsi di formazione offerti dalle aziende fornitrici», ha affermato il lattoniere. «Ho servito sei anni nella polizia, per poi avviare la mia attività di lattoneria dieci anni fa. Ho investito in corsi per elevare lo standard di dettaglio e finitura, ho iniziato subito a collaborare con Prefa e ho riscontrato che esiste un mercato recettivo per un certo tipo di finiture di alta qualità». Pellegrini ha inoltre riconosciuto l’importanza di incentivare l’ingresso dei giovani nel settore. «La formazione per i lattonieri è di cruciale importanza. Oggi si discute molto di formazione e carenza di personale, ma è necessario agire concretamente per motivare i giovani ad intraprendere queste professioni, magari attraverso l’incremento degli stipendi nei cantieri e l’offerta di corsi più completi e performanti».
SCELTA STRATEGICA
Il progetto è stato molto apprezzato, tacciato come una vera novità nel Trentino, ed è stato subito consolidato come manufatto uscito e di qualità, segnato come meta ambita da turisti ed escursionisti. Insomma, il metallo, insieme alla pietra, è diventato un vero elemento di identità. «La scelta dell’alluminio Prefa si è rivelata strategica per le sue intrinseche qualità: è a debole corrosione, riesce a resistere a tanta acqua, neve, ristagno e disgelo, dà maggiore garanzia di durata e resistenza, un elemento fondamentale, soprattutto se si pensa all’altezza dove è collocato il rifugio», riassume Giacomelli. «Le tonalità P.10 di Prefa, infatti, con la loro verniciatura inalterabile, offrono una solida resistenza ai raggi Uv e agli agenti atmosferici, con una garanzia di 40 anni. La resistenza al vento (fino a 235 chilometri orari) e la capacità di carico neve (800 chilogrammi per metro quadrato) sono ulteriori elementi che hanno consolidato la scelta per questo tipo di applicazioni estreme. E la versatilità del materiale ha permesso di realizzare un sistema completo e integrato per l’intero edificio, dal tetto alle facciate.
Alice Fugazza
Agricola Gronda
L’azienda di Rosolini unisce una vocazione per i lavori con il metallo alla abilità artigianale per realizzare coperture, facciate, linee vita, sistemi solari e smaltimento acque. In partnership con Prefa e Alpewa
Sotto tetto aggraffato in alluminio Prefalz di Prefa, colore P.10 grigio chiaro, a Castelvetrano (TP), a lato la chiesa Santuario Sacro Cuore con tetto in Scaglia 29x29 di Prefa, colore P.10 rosso ossido
Agricola Gronda, fondata nel 2007 con base a Rosolini, in provincia di Siracusa, unisce la passione artigiana all’innovazione tecnica nel settore edile. L’azienda si è affermata come una realtà solida e strutturata, con tre squadre di lattonieri che operano con spirito di squadra e grande professionalità. Agricola Gronda

ha costantemente ampliato la propria offerta. Partita dalla lattoneria ha allargato la propria offerta fino a includere coperture, facciate e servizi. Vanta anche un approccio sostenibile, l’investimento in tecnologie all’avanguardia e una forte enfasi sulla formazione continua del proprio personale. Le partnership strategiche sono state fondamentali per l’azienda. «Garantiamo durabilità e qualità usando solo materiali certificati e resistenti agli agenti atmosferici, lavorati con tecniche accurate e sempre aggiornate. Ci distinguiamo per la qualità, la puntualità e la cura dei dettagli. Comunichiamo il valore del nostro mestiere anche sui social, grande cassa di risonanza», spiega Giuseppe Agricola, titolare dell’azienda.


Domanda. Che territorio servite?
Risposta. Operiamo principalmente in Sicilia, con un focus sulla provincia di Siracusa, ma siamo disponibili anche per lavori fuori zona, in base alle esigenze dei clienti.
D. Lattonerie, coperture e rifacimento tetti:
come si sono sviluppati questi servizi?
R. Siamo partiti con la fornitura e posa in opera di lattoneria. Nel tempo, abbiamo ampliato i servizi introducendo la linea vita certificata, specializzandoci poi in sistemi di copertura, sistemi per facciate, sistemi solari e smaltimento acque piova-

Sotto, da sinistra, un classico lavoro di lattoneria a Ispica (SR) con il sistema di copertura in Prefalz di Prefa in P.10 bianco puro eseguito a Modica (RG)

P.10 grigio scuro
ne, integrando materiali di alta qualità e tecniche innovative.
D. Quale aspetto incide maggiormente sul business?
R. La lattoneria è il nostro cuore operativo, ma i rifacimenti tetti completi stanno crescendo molto grazie alla fiducia dei clienti.
D. Quali sono i servizi più richiesti di lattoneria in questi anni? Quali invece in calo?
R. Nell’ultimo anno i servizi più richiesti sono stati i tetti realizzati con il sistema in doppia aggraffatura Prefa, grazie alla loro qualità, resistenza e resa estetica. Per quanto riguarda la lattoneria in generale, non abbiamo mai registrato cali.
D. Quali sono stati i cantieri più importanti che avete realizzato?



R. Abbiamo lavorato su diversi immobili di pregio, sia privati sia aziendali. Tra i nostri cantieri più significativi ricordiamo una villa a Noto adibita a B&B, la chiesa del Sacro Cuore a Rosolini, una villa di alto livello a Castelvetrano con una copertura composta da sei tetti, una villa lussuosa a Nizza di Sicilia con copertura a doppia aggraffatura e una struttura a San Lorenzo realizzata per un ristorante.
D. La sostenibilità è un driver epocale molto importante: come si posiziona la vostra azienda e quale contributo date?
R. Siamo molto attenti all’ambiente: scegliamo materiali duraturi e riciclabili e promuoviamo tecniche a basso impatto. Usiamo materiali resistenti, riciclabili e certificati, come l’alluminio e la membrana Epdm RubberGard, per garantire durata, risparmio energetico e minimo impatto ambientale. I nostri lavori contribuiscono a migliorare l’impermeabilizzazione e l’efficienza energetica degli edifici, prevenendo infiltrazioni e dispersioni termiche.
D. Anche la tecnologia è importante: riuscite a rimanere al passo anche con i vostri macchinari?
R. Disponiamo di una piegatrice a bandiera di 6,20 metri, una profilatrice per gronda SV 41 e una profilatrice per la tecnica della doppia aggraffatura.

Negli ultimi due anni siamo diventati installatori ufficiali Prefa e certificati della membrana Epdm RubberGard, investendo in attrezzature sempre più tecnologiche per migliorare efficienza e precisione. Il nostro parco macchine include attrezzature mobili e da officina per garantire lavorazioni sia in cantiere che in sede. Disponiamo di quattro furgoni e un camion, che ci permettono di operare con efficienza su più cantieri contemporaneamente.
D. La formazione del personale è importante per lavorare bene: come la organizzate?
R. Il nostro team è sempre aggiornato con corsi specifici sulla lattoneria e sulle tecniche innovative Prefa, oltre agli aggiornamenti sulla linea vita, per garantire sicurezza e qualità. La formazione continua è fondamentale per mantenere alti standard e rispondere al meglio alle esigenze dei clienti, investendo molto sia nella formazione tecnica che sulla sicurezza.
D. L’esperienza più interessante?
R. L’esperienza più significativa e gratificante è la collaborazione con le aziende Prefa e Alpewa. Queste partnership ci hanno permesso di crescere professionalmente e di offrire ai nostri clienti prodotti di altissima qualità.
D. Quali sono le innovazioni e tendenze nel settore che osservate?

R. Seguiamo con attenzione materiali innovativi e certificati, sistemi di fissaggio a scomparsa e rivestimenti moderni come Prefa ed Epdm. D. Quali sono le qualità più importanti per un lattoniere di successo?
R. I consigli per un lattoniere di successo sono costanza, professionalità e serietà. Oltre alla tecnica, sono fondamentali affidabilità, precisione, spirito di squadra e la capacità di affrontare ogni sfida con testa e mani.
D. C’è un progetto a cui ha lavorato di recente di cui siete particolarmente orgogliosi?
R. Un lavoro di cui siamo molto orgogliosi è l’installazione completata pochi giorni fa presso la chiesa del nostro paese, il Santuario Sacro Cuore a Rosolini, un progetto speciale che ha richiesto cura, precisione e passione.
D. Consiglio a un giovane che vuole fare questo mestiere?
R. Avere passione, imparare da chi ha esperienza, essere umili e determinati. La lattoneria è un’arte.
D. Com’è andato il 2024 e le previsioni per il 2025?
R. Il 2024 è andato alla grande e siamo fiduciosi che il 2025 sarà ancora migliore, con nuovi progetti e ulteriori successi per la nostra azienda.
Alice Fugazza
In alto a sinistra la copertura in Prefalz di Prefa, P.10 bianco puro, per un tetto a falde, del resort Agua Green al Lido San Lorenzo in zona Balneare di Noto (SR). A lato una classica lattoneria colore testa di moro per una tettoia in legno




AlpewA pAg. 88
Alubel pAg. 92
Revolti pAg. 94
MAzzonetto pAg. 96
SAndRini MetAlli pAg. 98
A Garlate (Lecco) due ville monofamiliari sono state progettate per integrarsi nel territorio grazie all’utilizzo di una copertura in Rheinzink, materiale inserito in modo armonico al paesaggio

La sfida di integrare architettura contemporanea in contesti naturali complessi richiede tempo, creatività, inventiva. E a Garlate, in provincia di Lecco, è l’architettura che si sintonizza sulle colline. La realizzazione delle due abitazioni monofamiliari G&G e S&S di via Volta, al limitare della cittadina, è stato un progetto completato nel 2023, che ha rappresentato un esempio di come l’architettura contemporanea possa incastonarsi in contesti naturali complessi. Frutto di una visione condivisa tra i committenti, i fratelli Giacomo e Simona (e i rispettivi coniugi Giulia e Stefano), e
lo studio di architettura e design dell’architetto Michele Spreafico. Un’iniziativa di valore, che ha saputo trasformare le sfide di un lotto collinare a balze che, seppur molto bello ha rappresentato in sé una sfida molto difficile, in un’opportunità di valorizzazione paesaggistica.
LA SOLUZIONE
Il sito, situato al limitare del centro storico di Garlate, presentava un unico accesso carrabile di soli 3 metri di larghezza e una notevole pendenza. Queste limitazioni, anziché ostacolare, hanno
ispirato soluzioni progettuali audaci e rispettose dell’ambiente. La scelta di posizionare i due edifici nella porzione più elevata del lotto ha permesso di preservare l’integrità della superficie collinare, garantendo al contempo una vista mozzafiato sul lago e sulle montagne lecchesi. Per superare il dislivello e il vincolo di accesso, i progettisti hanno trovato soluzione alternative e, ingegnosamente, optato per un tunnel sotterraneo, lungo e a doppia pendenza. Questa soluzioni, sebbene più onerosa, ha consentito di risolvere circa metà del dislivello monte-valle senza impattare visivamente sul paesaggio: un aspetto cruciale data la tutela paesaggistica dell’area.
INTEGRAZIONE
L’integrazione degli spazi accessori e dell’autori-
messa interrata, con il loro andamento che riprende le curve di livello esistenti, rafforza ulteriormente il legame tra l’architettura e la morfologia del terreno, dimostrando un’attenzione meticolosa all’inserimento nel contesto. I fabbricati residenziali, con il fronte completamente aperto, si protendono verso il paesaggio, massimizzando l’interazione visiva e sensoriale con l’ambiente circostante.
MATERIALI
L’intervento, pur di foggia contemporanea, reinterpreta elementi tipologici e materici propri del luogo. Le coperture a due falde richiamano il profilo a capanna tipico della zona, ma sono realizzate con un materiale tecnico avanzato: il Rheinzink, proposto in fase progettuale dall’architetto Spreafico e accolto favorevolmente da committenti,


Il materiale si integra perfettamente con il paesaggio, tanto da essere ben accolto anche dalla Soprintendenza
amministrazione comunale e Soprintendenza. Approvazioni che sono state fondamentali per la buona riuscita del progetto. Il Rheinzink, infatti, conferisce una finitura visivamente compiuta, con un basso grado di riflessione e una capacità di cangiamento in relazione alla luce e all’orientamento
degli edifici. Questa caratteristica permette un dialogo visivo con le superfici boschive circostanti e il cielo, contribuendo a un inserimento armonico e discreto nel contesto ambientale, senza una percezione diretta e totalizzante.


RIVESTIMENTI
L’uso di murature in blocchi di pietra locale e di rivestimenti di facciata lignei rimanda, inoltre, alla tradizione agricola pedemontana, evocando una memoria storica e promuovendo l’ottimizzazione delle risorse locali. Questa fusione di materiali tradizionali e moderni, insieme a tecniche costruttive consolidate, ha permesso di ottenere un risultato che rispetta il passato e abbraccia il futuro. La collaborazione con un installatore competente e disponibile fin dalle fasi preliminari, come evidenziato dal team di progetto, ha garantito un’esecuzione senza intoppi anche per le complessità delle coperture.
EQUILIBRIO
Il progetto ha promosso un intervento che ha reinterpretato le caratteristiche del sito, rileggendone le peculiarità tipologiche, materiche e costruttive alla ricerca di un nuovo equilibrio improntato alla salvaguardia. La particolarità risiede proprio nell’attenzione prestata alla conservazione dei luoghi e nell’utilizzo di tecniche costruttive proprie della tradizione locale, reinterpretate in chiave contemporanea. Nonostante un lotto di circa 4 mila metri quadrati, la capacità edificatoria non è stata sfruttata totalmente, per una scelta progettuale mirata a garantire un minor impatto ambientale del costruito, pur soddisfacendo le esigenze della committenza. Gli scavi, che hanno movimentato circa 4 mila metri cubi di terreno, sono stati eseguiti con assistenza archeologica, e l’intero fronte
a monte è stato palificato prima di procedere agli sbancamenti, a riprova della cura e del rispetto per il contesto.
GLI SPAZI
Il progetto G&G / S&S, con le sue superfici abitative di circa 300 metri quadrati di superficie lorda pavimento ciascuna e spazi accessori-autorimessa interrata di circa 350 metri quadrati, si afferma come un modello di eccellenza. La sinergia tra l’architetto Michele Spreafico, Alderighi ing. Associati (progettazione strutturale), l’ingegner Elio Stefanoni (progettazione impiantistica) e Piazza Carlo & C. (impresa edile costruttrice), supportata dalla qualità dei materiali forniti da Alpewa e dall’esperienza di Copermont come installatore, ha dato vita a un’opera di architettura sostenibile e integrata. Questo progetto dimostra come, anche di fronte a vincoli stringenti, sia possibile realizzare interventi di grande pregio, in armonia con il paesaggio e le sue risorse.
Olimpia Galli Balestrieri
• Architetto: Michele Spreafico
• Materiale: RHEINZINK SCURO + EASYFIX
• Installatore: COPERMONT
• Fornitore: Alpewa
Il progetto G&G/S&S si è affermato come un progetto d’esempio di modernità ed eccellenza
Un sistema di installazione consente la posa in tre rapidi passaggi. Dopo il fissaggio delle staffe alla sottostruttura, la seconda lastra si innesta con un semplice clack

Nel mondo delle coperture aggraffate, dove estetica e funzionalità devono procedere di pari passo, Alubel Linea rappresenta una soluzione pensata per coniugare design essenziale, semplicità di posa e massima affidabilità. Con geometrie pulite e lineari, Alubel Linea si inserisce nel solco della
tradizione delle coperture metalliche aggraffate, reinterpretandola in chiave moderna grazie a un sistema di installazione che consente la posa in soli tre rapidi passaggi. Dopo il fissaggio delle staffe alla sottostruttura, la seconda lastra si innesta con un semplice clack, che ne conferma l’aggancio sicuro.


Alubel Linea, le coperture metaliche aggraffate in tre soli passaggi

Un sistema rapido, intuitivo e a fissaggio nascosto. Leggero, ma estremamente resistente, Linea è realizzato con materiali di alta qualità, ideali per garantire protezione contro gli agenti atmosferici, durabilità nel tempo e ridotta manutenzione. È la scelta progettata
sia per coperture sia per rivestimenti, in ambito residenziale, commerciale e industriale. Disponibile in un’ampia gamma di finiture, si adatta perfettamente a ogni contesto architettonico, valorizzandone lo stile con un tocco contemporaneo.
Pamela Catapano
Revolti
Il progetto di ampliamento del ristorante Ersilia Botanic Bistro, in Trentino, dimostra come l’impiego dello zinco titanio e la sinergia tra progettisti e lattonieri possano generare soluzioni costruttive d’eccellenza
L’armonia dell’innovazione e il rispetto del contesto: Revolti Lattonerie ha dato il suo contributo in un progetto di ampliamento speciale, che ha visto l’uso innovativo del metallo per il tetto aggraffato. L’esperienza nella lavorazione dei metalli è stata fondamentale, tanto che l’azienda ha coordinato il gruppo di lavoro composto da progettista, fornitore di metallo e posatore, creando una sinergia che ha garantito l’alta qualità e la riuscita dell’intervento.
NUOVI SPAZI
L’ampliamento del ristorante nell’area di Malga Costa
Ampliare una struttura esistente non è mai un’operazione banale. Non si tratta solo di aggiungere nuovi spazi, ma di un intervento complesso che richiede visione progettuale, sensibilità estetica e competenze tecniche spe-

cifiche. Il progetto deve integrarsi in modo armonico con l’ambiente, dialogando con l’esistente, ma introducendo anche un tocco di modernità e innovazione. E proprio questa sfida è stata vinta con successo nel caso del ristorante Ersilia Botanic Bistro di Malga Costa (Trento), un esempio di come la progettazione e il lavoro in team possano produrre risultati straordinari.
ARTE SELLA
Situato nel cuore di Arte Sella, percorso che unisce arte e natura in Trentino, il ristorante è stato ampliato in modo da rispettare e valorizzare l’architettura esistente, pur introducendo nuovi elementi che rispondono alle esigenze funzionali moderne. Il progetto, firmato dall’architetto Nicola Chiavarelli, ha

saputo bilanciare l’esigenza di innovazione con il rispetto del paesaggio e dell’edificio preesistente. Un ruolo centrale è stato svolto dalla scelta di materiali all’avanguardia: il metallo, in particolare lo zinco titanio Zintek, è stato utilizzato come superficie del nuovo volume architettonico. Questo materiale, dalle alte prestazioni tecniche ed estetiche, è in grado di dialogare con il paesaggio alpino, rispettando l’ambiente naturale circostante pur aggiungendo un tocco di modernità e innovazione.
Zintek non si limita a produrre materiali, ma offre anche consulenza tecnica, supporto alla progettazione esecutiva e formazione per i lattonieri. Questa esperienza ha permesso a Revolti Lattonerie di massimizzare le potenzialità del metallo, creando superfici dinamiche e dettagli curati, capaci di interagire con il paesaggio in maniera armoniosa. L’installazione del materiale è stata curata con precisione dal lattoniere Amos Sartori, di As Lattonerie, che ha saputo tradurre con maestria il disegno progettuale dell’architetto, confermando l’importanza di un lavoro collaborativo e della sinergia tra professionisti. Il risultato è un’architettura che riesce a integrarsi nel paesaggio, rispettando la struttura originaria, ma allo stesso tempo introducendo un elemento di innovazione che ne arricchisce il carattere. Il progetto di Malga Costa dimostra come, quando i materiali, il design e le competenze tecniche si uniscono, è possibile creare spazi autentici, duraturi e dal forte significato.




Mazzonetto
La scuola materna di Piove di Sacco ha optato per la superficie
metallica in alluminio preverniciato Vestis nelle finiture Gold, Rame Roof e Verde Roof in alternanza per dare ritmo e riconoscibilità

Nel cuore di Piove di Sacco (Padova), accanto a un polo scolastico già affermato, l’asilo nido Trancantato rinasce dalle fondamenta, completando un intervento di demolizione e ricostruzione. Il nuovo edificio, progettato dallo Studio Striolo Fochesato & Partners, si distingue per l’adozione di elevati standard di sicurezza, comfort termico e sostenibilità ambientale, con il rivestimento metallico in alluminio preverniciato Vestis come, elemento distintivo sia tecnico che architettonico.
SEI VOLUMI
Il progetto ha dato vita a sei volumi distinti, ciascuno caratterizzato da copertura a doppia falda e rivestiti in lamiera aggraffata, pensati per rappresentare idealmente sei piccole casette dedicate all’attività educativa. Queste unità, riconoscibili anche dai bambini per forma e colore, ospitano ciascuna una sezione dell’asilo e si innestano su una base orizzontale comune, rifinita invece in intonaco. Per i rivestimenti metallici è stato scelto l’alluminio Vestis di Mazzonetto, di spessore 7/10 mm, con tecnica di aggraffatura singola (o angolare).
A occuparsi delle lavorazioni in subappalto, per conto dell’impresa Prearo Costruzioni (general contractor dell’opera), è stata la Danieli & Curto di Cona (Venezia), impresa certificata The Skin Master, partner tecnico della rete sviluppata da Mazzonetto per garantire l’eccellenza nella posa dei rivestimenti metallici in architettura.
LA COPERTURA
Il sistema di copertura è stato eseguito su tavolato chiuso, senza ventilazione, con barriera al vapore, isolante in lana di roccia ad alta densità e sottostruttura metallica a supporto del manto aggraffato. Nonostante le geometrie siano apparentemente semplici, la ripetizione del modulo a doppia falda ha richiesto estrema precisione in ogni dettaglio, soprattutto nei punti di raccordo nei cambi di piano: nelle linee di colmo e nei risvolti a parete. Una delle particolarità dell’intervento riguarda la scelta delle colorazioni Vestis, selezionate dai progettisti per caratterizzare visivamente ogni volume: Gold, Rame Roof e Verde Roof sono state applicate in alternanza per dare ritmo e riconoscibilità agli spazi. La piega dei nastri e dei pezzi speciali è stata eseguita completamente in officina da Danieli & Curto, che ha poi provveduto alla logistica e alla posa in opera, rispettando tempi e sequenze imposte da un cronoprogramma Pnrr molto serrato.
THE SKIN MASTER
Fondamentale è stato il coordinamento tra im-

presa, installatore e ufficio tecnico The Skin, che ha supportato la fase progettuale e di dettaglio, assicurando compatibilità del sistema e corretta esecuzione. Come tutti i The Skin Master, anche Danieli & Curto è abituata a lavorare in stretta collaborazione con progettisti e fornitori: questo garantisce che i sistemi di rivestimento non siano solo esteticamente riusciti, ma anche posati secondo criteri tecnici corretti e durevoli.
L’asilo nido Trincanato rappresenta oggi un esempio tangibile di come il metallo, se ben progettato e posato, possa diventare protagonista in architetture pubbliche e contesti educativi. Per i professionisti della lattoneria, un intervento di questo calibro offre l’opportunità di valorizzare le proprie competenze tecniche in un settore dove qualità, cura del dettaglio e rispetto dei tempi sono tanto, se non più, importanti del prezzo.
Pamela Catapano

Sandrini Metalli
A Roccastrada (Grosseto) è stata realizzata La scuola di domani, un edificio che segue i principi nZeb ed esalta l’identità architettonica dell’edificio, trasformandola in geometrie e cromie dal forte impatto

Si chiama La scuola di domani e si trova a Roccastrada (Grosseto): è una testimonianza di come l’architettura contemporanea possa omaggiare la tradizione, abbracciando al contempo sostenibilità e innovazione. L’edificio, un modello di design ecologico, si integra armoniosamente nell’ambiente circostante, offrendo uno spazio di apprendimento altamente performante. È un eccellente esempio di rigenerazione urbana, che promuove sia l’edilizia sostenibile sia l’innovazione didattica.
IL PROGETTO
L’istituto scolastico, situato a Ribolla, frazione del comune toscano, rappresenta quindi un modello virtuoso di architettura sostenibile: in un territorio segnato da criticità ambientali e dalla forte tradizione mineraria, è diventato esempio di rigenerazione urbana e motore di innovazione didattica. L’edificio, progettato dallo Studio A arc.it - Dario Menichetti Arch. con Valentina Menichini Arch. Progetto architettonico, Tecnicaer Progetto impianti e strutture, e realizzato dall’impresa Be-

gen Infrastrutture, richiama lo skyline del borgo toscano. Ha un profilo caratterizzato da forme semplici, falde lineari, pulite e ripetute che rievocano la geometria delle casette, tipico disegno dei bambini, così da trasmettere loro una rassicurante semplicità.
IMPATTO VISIVO
La realizzazione del nuovo polo scolastico si distingue per l’adozione di soluzioni costruttive e progettuali all’avanguardia, che permettono di ridurre l’impatto ambientale: inserito armoniosamente nell’area che lo ospita, è studiato per fronteggiare sfide climatiche contemporanee. In questo contesto, Sandfuture si afferma come una soluzione tecnologica strategica. La copertura del plesso si integra perfettamente nel progetto: Sandfuture esalta l’identità architettonica dell’edificio, trasformandola in geometrie e cromie dal forte impatto visivo. Grazie alla posa senza fissaggi a vista e alla continuità delle superfici, la soluzione di Sandrini Metalli ha reso possibile la creazione di campiture cromatiche armoniose, apprezzabili dall’alto. La gradazione di colori scelta, Bianco Grigio, Verde Biancastro Ral 6019 e Verde Pallido Ral 6021, rafforza l’identità visiva dell’edificio e lo integra con naturalezza nel paesaggio verde circostante. Inoltre, la lastra a giunto drenante ha permesso al progettista di pensare a una copertura in movimento, una ripetizione di più falde con pendenza diversa, senza mai dover rinunciare alla performance tecnica della copertura. Il risultato è movimentato e originale.
Progettato secondo i principi del Nearly Zero Energy Building (nZeb), il complesso garantisce elevati standard di comfort termico, acustico e visivo, promuovendo una didattica fondata su benessere, creatività e rispetto dell’ambiente. Sandfuture



garantisce elevate performance grazie a caratteristiche quali impermeabilità, pedonabilità certificata, resistenza meccanica e assenza di manutenzione. Il sistema a giunto drenante semplifica la posa e assicura la massima tenuta idrica, permettendo di raccogliere e immagazzinare l’acqua piovana per ridurre il consumo di risorse. Inoltre, la piena compatibilità con i pannelli fotovoltaici ne conferma l’idoneità a soluzioni energetiche sostenibili. Pamela Catapano


L’azienda è impegnata nella realizzazione di una struttura turistica in Veneto che prevede costruzioni rivestite con i pannelli in GreenCoat, materiale ecologico e resistente che garantisce qualità e durabilità
La sostenibilità e l’innovazione tecnologica si uniscono in un progetto ambizioso a Montegrotto Terme (Padova), dove la collaborazione tra la svedese Ssab , l’italiana Savojni e le venete Officine Ortiga e Lattoneria Levada dà vita a un complesso turistico all’avanguardia, che vanta una pelle di metallo green. Al centro di questa iniziativa virtuosa c’è il GreenCoat, acciaio preverniciato sostenibile che eccelle sia nelle performance tecniche sia nel rispetto per l’ambiente.
IL PROGETTO
Il progetto Union Lido Terme prevede la costruzione di un nuovo campeggio a cinque stelle edificato all’interno di un’area di 7 ettari, con conclusione dei lavori prevista per l’autunno del 2026. Affidato all’impresa Lattoneria Levada, il cantiere include la realizzazione di 45 strutture bagno per le piazzole, che variano da soluzioni singole a complessi deluxe con piscine termali private. Queste costruzioni sono rivestite con i pannelli in GreenCoat, materiale ecologico e resistente che garantisce qualità e durabilità. La realizzazione di questo progetto unisce l’esperienza artigianale di Lattoneria Levada con la precisione di Officine Ortiga, che ha sagomato il materiale fornito da Savojni per creare una superficie metallica uniforme e impeccabile, come racconta Filippo Rinaldin, titolare della terza generazione di Officine Ortiga.

Domanda. Qual è la storia di Officine Ortiga?
Risposta. Fondata nel 1973 da mio nonno, Officine Ortiga ha attraversato tre generazioni, trasformandosi da piccola attività di lattoneria a una realtà industriale strutturata e in costante espansione. Nata con il nonno che consegnava grondaie in bicicletta, l’azienda si è saputa evolvere, specializzandosi nella lattoneria, nella carpenteria leggera e nelle saldature. Oggi conta un organico di 30 persone altamente specializzate, costantemente aggiornate attraverso la formazione. Con tre traslochi alle spalle volti alla crescita, abbiamo cambiato tre capannoni,

uno più grande dell’altro, per far fronte alla costante domanda. L’azienda si distingue per la sua capacità di trasformare l’alluminio e il metallo in pannelli coibentati, finiture e componenti per facciate e coperture, offrendo un servizio completo, dal taglio al montaggio. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un’importante crescita del mercato dei tetti in metallo e dei rivestimenti di facciata. Per questo, l’azienda ha investito molto in questo settore, acquisendo macchinari che permettono di produrre manufatti innovativi ed esteticamente perfetti. Ci occupiamo di servizi di realizzazione di rivesti-



Il cantiere a Montegrotto Terme, in provincia di Padova, dove sorgerà l’Union Lido Terme. Le 45 strutture bagno sono state coperte con l’acciaio preverniciato GreenCoat


Savojni, centro servizi lamiera e licenziatario per Italia, Svizzera e Slovenia dei prodotti Ssab, ha una storia che si intreccia con quella di GreenCoat fin dal 2006, anno in cui ha sottoscritto la partnership con il gigante svedese. Il modello di business si basa su una selezione rigorosa di distributori, che sono poi i produttori e trasformatori dei materiali. Ssab, la società svedese leader nella produzione di acciaio di alta qualità, è uno dei pionieri nel settore, impegnata in una transizione verso la sostenibilità. A testimonianza di questo impegno, l’azienda sta realizzando la prima acciaieria al mondo in grado di produrre il materiale senza emissioni di CO2, ma solo con vapore acqueo, un progetto che rivoluzionerà il settore e che si allinea perfettamente con le direttive europee, racconta il Cfo Marco Savojni.
Domanda. Perché avete scelto Officine Ortiga come partner? Risposta. Cercavamo un partner ideale per raggiungere il Veneto ed espandere la nostra strategia e Officine Ortiga ci ha colpito per la sua serietà e per la solida struttura aziendale. Hanno dimostrato subito uno spiccato interesse nel marchio di Ssab e, dopo aver reperito tutte le informazioni necessarie e aver testato in prima persona i prodotti, si sono dimostrati desiderosi di utilizzare e di promuover GreenCoat, con grande serietà e professionalità.
D. Che cosa rende GreenCoat un prodotto premium?
R. GreenCoat è il marchio di Ssab per soluzioni innovative e sostenibili di acciaio preverniciato dedicato a diverse lavorazioni: conferisce a tetti e facciate un’estetica sicuramente superiore alle coperture standard. Fornisce soluzioni edili innovative ed eco consapevoli, è una delle gamme più complete per l’esterno, di alta qualità e rispettosa per l’ambiente. Quasi tutti i prodotti GreenCoat sono realizzati con un rivestimento a base biologica brevettata, che utilizza olio di colza svedese senza l’impiego di solventi chimici e che li rende unici sul mercato, riducendo in maniera significativa l’impronta ambientale, posizionando la gamma fra le offerte più verdi ed efficaci. GreenCoat si distingue per la sua malleabilità, è meno incline all’imbozzamento e ad altre deformazione indesiderate, mantiene un aspetto uniforme per lunghi anni, assicurando una durata particolarmente lunga, in qualsiasi ambiente lo si collochi e resiste ai fenomeni atmosferci più violenti. Ma non c’è solo questo. La garanzia tecnica del prodotto è di 50 anni, quella sull’aspetto estetico fino a 25. Limiti che non sono definitivi, ma in continua evoluzione grazie al proficuo lavoro di ricerca e sviluppo di Ssab.
D. Quali sono le garanzie offerte da GreenCoat?
R. Oltre alle garanzie tecniche di 50 anni e quella di 25 sul mantenimento del colore, i prodotti GreenCoat si classificano come antincendio conformemente alla norma En 13 501-1 e alle attuali normative Reach. Sono anche completamente privi di cromati. GreenCoat raggiunge le più elevate classi di resistenza alla corrosione (RC5+) e quelle di protezione ai raggi UV. La lunga durata di vita utile è garantita da numerosi test e prove all’aperto che sono stati disposti in tutto il mondo, in ambienti con condizioni gravose: acqua salata, neve, ghiaccio, pioggia, sole battente, elevata umidità, vento e tempeste. GreenCoat possiede inoltre le più ricercate certificazioni ambientali ed eco-etichette.
D. In quali colori è proposto questo materiale?
R. La gamma di colori di GreenCoat è vasta, è disponibile in oltre 400 tonalità. A magazzino, in Italia, disponiamo sempre dei sette più utilizzati, ma possiamo ovviamente commissionare, e quindi realizzare, quelli particolari, esaudendo ogni specifica richiesta. Nel campeggio Union Lido Terme, per esempio, abbiamo utilizzato il rosso mattone Tile Red e il verde Leaf Green, che non sono affatto standard. Quello che oggi è di tendenza nel nostro Paese è sicuramente il nero, che nonostante la tonalità scura, ha comunque 25 anni di garanzia sul colore.
D. Come viene distribuito in Italia?
R. Abbiamo iniziato a importarlo nel 2006 grazie alla partnership con SSab iniziata nel 1984: siamo stati catturati dall’idea di proporre un prodotto innovativo, sostenibile e che poteva offrire soluzioni alternative in Italia a quelle già esistenti e consolidate. Conoscevamo bene l’operatività dell’acciaieria e il materiale che distribuiva, sapevamo che la qualità era molto elevata, quindi accettare di lavorare insieme è stato naturale. La mission di Savojni, infatti, è

trasmettere anche valori e con la Svezia ci sentiamo perfettamente allineati.
D. Qual è il tipo di rapporto che instaurate con il cliente?
R. Sia diretto che indiretto: i distributori sono i nostri main partner, quelli che i prodotti li acquistano da noi e poi li lavorano. Solitamente li conosciamo tramite iniziative, alle fiere, che sono un’ottima piazza per stringere contatti, oppure tramite il passaparola. A volte contattano loro noi e viceversa, ma in entrambi i casi ci assicuriamo che siano seguiti sia dal nostro team che dall’ufficio tecnico di Ssab, presentando gli articoli accuratamente e seguendone gli utilizzi e gli sviluppi futuri.
D. Oltre ai tetti, quando viene utilizzato GreenCoat?
R. GreenCoat viene impiegato per tutte le soluzioni: dalle più classiche a quelle innovative e sostenibili. Lo possiamo utilizzare dalle coperture, alle facciate, alla lattoneria, ai sistemi di recupero dell’acqua piovana. Ma si presta bene anche all’interno dell’ambito industriale, dove è necessario molto materiale. Ma non solo, questi prodotti offrono a costruttori e architetti anche nuove possibilità creative e innovative. Insomma, riesce a soddisfare tutte le esigenze, anche quelle più particolari. GreenCoat Plx, inoltre, è proprio la scelta preferita dei lattonieri: altamente formabile può essere installato durante tutto l’anno.
D. A parte GreenCoat, quali altri prodotti propone Savojni?
R. La Savojni nasce nel 1934, quando il fondatore, Piero Savojni, progetta e realizza interamente la prima macchina per il taglio dei nastri d’acciaio. Da quel momento l’azienda intraprende un cammino di crescita e sviluppo. L’originaria specializzazione nel taglio di nastri per conto terzi si è consolidata nel tempo e incrementata nel campo di materiali particolari, affiancando dagli anni ’60 anche la vendita e commercializzazione di nastri. Negli anni ‘80 siamo diventati leader nello sviluppo e nella commercializzazione in Italia di materiali particolari. L’azienda ha comunque esteso negli ultimi anni la gamma di prodotti commercializzati, investendo anche in nuove linee produttive, per offrire al cliente un servizio completo e diversificato.
D. L’aspetto della sostenibilità ha davvero un appeal per il cliente?
R. La sostenibilità è un elemento fondamentale, un valore imprescindibile per noi e per Ssab. GreenCoat è un prodotto ecologico e l’azienda produttrice sta costruendo la prima acciaieria al mondo in grado di produrre acciaio senza emissioni di Co2, ma utilizzando l’acqua. Questo è perfettamente in linea con le direttive europee, che richiederanno sempre più spesso materiali sostenibili negli appalti pubblici.
D. Come è andato il 2025 e quali progetti avete per il 2026?
R. Il 2025 è stato un anno molto positivo e ci auguriamo che il 2026 continui sempre in crescita. Siamo convinti che, con le nuove normative e l’attenzione crescente verso la sostenibilità, i prodotti di alta qualità come GreenCoat avranno sempre più successo.

menti esterni di facciate ed edifici, garantendo una finitura uniforme e protettiva. Utilizziamo tecnologie di taglio laser per ottenere precisione e velocità. Disponiamo di un centro di lavoro Cnc per lavorazioni di lastre in alluminio precise al decimo di millimetro e siamo in grado di unire in modo permanente pezzi di metallo tramite processi di saldatura che garantiscono solidità e resistenza. Siamo specializzati nell’assemblaggio di pannelli isolanti per creare superfici continue e strutture con elevate proprietà di isolamen-


Andrea Levada è titolare di Lattoneria Levada e applicatore. Domanda. Qual è il ruolo di Lattoneria Levada nel cantiere di Montegrotto Terme?
Risposta. Sono l’installatore del progetto di Montegrotto Terme, iniziato a marzo in partnership con Savojni (fornitore del metallo) e Officine Ortiga (che lo ha lavorato). Il cantiere, affidato dal committente dell’Union Lido, dovrebbe concludersi nel luglio 2026. Ci occupiamo dell’installazione di tetti, pareti, finiture, bancalini per finestre e facciate esterne delle 45 strutture bagno a servizio della vasta area del camping Union Lido Terme, un progetto ambizioso. I bagni che abbiamo ricoperto (tetto e facciate) variano dal singolo a quelli a due, a quattro, fino al deluxe con una piscinetta termale privata. L’installazione di GreenCoat per questo cantiere, così difficile, ma comunque altamente di rilievo, è stata ottimale.
D. Quali sono le sfide e le difficoltà riscontrate nel progetto?
R. Le principali sfide sono legate alle condizioni atmosferiche, lavorare sotto la pioggia e atmosfere climatiche avverse è molto difficile, e alla scelta del committente, che ha deciso di utilizzare una doga molto stretta, che richiede un’installazione precisa e complessa per garantire una continuità visiva tra parete e tetto. La tecnica utilizzata per il montaggio delle lastre di metallo è stata la doppia aggraffatura, che richiede grande manualità e per la quale sono un installatore qualificato. Abbiamo lavorato per rendere ogni struttura lineare, con l’installazione della pelle di metallo sartoriale, e i primi risultati si vedono: è tutto uniforme.
D. Quante forze sono state impiegate per il cantiere?
R. Oltre a me e al mio caposquadra, altre tre persone, per un totale di cinque, non sempre fisse. Abbiamo dei giovani con noi che sono neoassunti e ai quali facciamo formazione direttamente sul posto, mentre lavoriamo. Credo che la formazione sul campo sia la migliore insegnante, poiché l’esperienza diretta permette di affrontare e risolvere qualsiasi imprevisto in maniera efficace.
D. Quali sono i vantaggi di utilizzare GreenCoat dal punto di vista dell’installatore?
R. GreenCoat ha una posa molto più veloce rispetto ad altri materiali. È malleabile e non si rovina con la lavorazione, è molto resistente a colpi e graffi ed è un materiale inscalfibile dalle intemperie, oltre a essere un ottimo isolante. Inoltre, la garanzia offerta da Ssab sul prodotto elimina molti problemi post-posa. Il cliente ha scelto il

materiale dopo aver visionato il campionario e sicuramente è rimasto colpito dalle sue caratteristiche. Non c’è paragone con i materiali classici e la posa vale tutta la fatica.
D. Il prezzo di GreenCoat è un ostacolo?
R. Il prezzo di GreenCoat è certamente premium, ma inferiore ad altre soluzioni come l’alluminio. I suoi vantaggi, le garanzie che offre e la velocità di posa giustificano pienamente il costo. È un prodotto di alta qualità. Abbiamo conosciuto il materiale tramite un seminario nell’azienda Officine Ortiga, con la quale collaboriamo da molti anni, e ci siamo immediatamente fidati.


to termico. Siamo esperti nella lavorazione di componenti in lamiera di rame, alluminio o zinco per coperture edili e utilizziamo macchine specializzate per creare fori o sagome precise su lamiere e altri materiali metallici.
D. Che cos’è la green technology che avete adottato?
R. Recentemente, Officine Ortiga ha abbracciato una visione green, investendo in tecnologie sostenibili, come il prodotto GreenCoat di Ssab , un’acciaieria svedese nota per il suo impegno nella produzione di acciaio a basso impatto ambientale. Questa scelta riflette la volontà di offrire al mercato materiali riciclabili al 100%, realizzati con un ciclo ibrido che riduce drasticamente l’uso di idrocarburi nelle vernici a favore di oli vegetali, come quello di colza. Con la green technology abbiamo quindi adottato e approvato un approccio che permette di risparmiare energia nella produzione e di utilizzare materie e materiali sempre più sostenibili.
D. Come è nata la partnership con Savojni?
R. Il rapporto con Savojni è iniziato nell’aprile dello scorso anno. L’azienda ci ha scelti come partner ideale per la zona del Veneto, riconoscendo in noi un’azienda ben strutturata e un alto grado di serietà. Hanno creduto nel nostro potenziale e nella nostra volontà di promuo -


vere un prodotto innovativo come GreenCoat, creando una collaborazione solida e proficua: sono tanti i progetti ai quali abbiamo lavorato in tandem e tanti ancora ne devono venire.
D. Qual è stato il vostro contributo nel cantiere di Montegrotto Terme?
R. Il nostro ruolo è stato quello di ricevere la materia prima da Savojni, tramite Ssab, e di trasformarla. Abbiamo realizzato e sagomato i pannelli necessari per il cantiere, in GreenCoat appunto, senza incontrare alcuna difficoltà. Che si trattasse di pannelli di colorazione rossa e verde, come richiesto dal progetto, il materiale si è comportato perfettamente durante la lavorazione, confermando le sue eccellenti proprietà.
Il nostro parco macchine, che include due taglio


laser, piegatrici e linee di taglio automatizzate, ci ha permesso di eseguire un lavoro di precisione, essenziale per la buona riuscita del progetto.
D. Quali sono i vantaggi di GreenCoat?
R. GreenCoat è un materiale malleabile, che si adatta facilmente alle forme e alla lavorazione, ed è estremamente refrattario. Grazie al rivestimento di Zinco di 350 gr/m2 viene garantito per 50 anni, con una durata che può ridursi a 45 anni in specifiche condizioni (sotto il 45esimo parallelo e oltre i 900 metri di altitudine). È molto resistente alle intemperie, a graffi e colpi, non si rovina durante la lavorazione ed è più leggero dell’acciaio, molto facile ed efficace nella posa. Offre una garanzia di 25 anni sul mantenimento del colore. Sono qualità ricercate dai nostri clienti e nel mondo della lattoneria in generale.
D. Quali sono le vostre competenze e come è composto il parco macchine dell’azienda?
R. Possediamo un parco macchine avanzato con due tagli laser, due piegatrici da carpenteria leggera e due linee di taglio per i rotoli di lattoneria. Lavoriamo in un’ottica di Industria 4.0, con attrezzature elettriche e a olio che rendono il processo più efficiente e meno dispendioso in termini energetici. Utilizziamo anche la saldatura laser, un metodo che abbiamo introdotto per la prima volta due anni fa per semplificare i processi, risparmiare energia e migliorare la precisione.
D. Qual è il vostro core business e quali sono le prospettive future?
R. Il nostro core business rimane sui tetti e sulle facciate. Abbiamo lavorato anche a progetti internazionali: siamo stati spesso in America per eseguire delle lavorazioni, anche a Manhattan per lavorare al rivestimento di alcuni grattacieli, ma al momento ci stiamo concentrando sull’Italia, in particolare sul Veneto e su Cortina, dove a breve si svolgeranno le Olimpiadi del 2026. Anche noi siamo coinvolti nella ristrutturazione di un grande e prestigioso hotel. Le previsioni per il mercato di oggi sono difficili a causa delle tensioni internazionali, ma il 2025 è andato bene. Speriamo in un miglioramento per il 2026.
D. Come stanno influenzando l’incertezza dei mercati e i dazi sul vostro lavoro?
R. I dazi stanno influendo in modo significativo il nostro settore, rendendo difficile capire e intuire il futuro. Se il 2025 è stato un anno positivo, con un core business solido su tetti e facciate, l’incertezza sui costi mondiali ci ha portato ad avere molti preventivi, ma meno offerte nella carpenteria. Speriamo in un miglioramento per il 2026. Nonostante le difficoltà, rimaniamo concentrati sui nostri progetti, che certo non sono pochi.
Alice Fugazza
Con GreenCoat, SSab realizza soluzioni in acciaio preverniciato per tetti, facciate, sistemi di raccolta dell’acqua piovana e applicazioni industriali. L’azienda aiuta architetti, designer e lattonieri nel loro lavoro per aggiungere carattere, creatività e artigianalità al mondo che ci circonda. La conoscenza nella produzione di acciaio dalle prestazioni durature risale al 19esimo secolo ed è tutt’oggi radicata nel business dell’azienda. La particolare vernice utilizzata, inoltre, contiene olio di colza e altre materie prime rinnovabili: una formula pionieristica che ha dimostrato di resistere a ogni tipo di condizione climatica. L’azienda svedese produce prodotti per l’edilizia da oltre cento anni, maturando quindi una lunga esperienza, che l’ha resa pioniere e innovatrice di prodotti in acciaio preverniciato durevole. Si classifica come un’acciaieria che offre prodotti ad alto valore aggiunto e servizi sviluppati in stretta collaborazione con i propri clienti per creare un mondo più forte, leggero e sostenibile. Ssab ha stabilimenti di produzione in Svezia, Finlandia e Stati Uniti e dipendenti in oltre 50 Paesi. Ssab Zero è un acciaio decarbonizzato, realizzato con materie prime riciclate e prodotto utilizzando energia e biogas privi di combustibili fossili. L’azienda ha di recente annunciato prodotti GreenCoat realizzati con acciaio Ssab Zero, una scelta in più per chi desidera costruire in modo sostenibile con un materiale che dura nel tempo.


Lorena Festi, Maestro
Artigiano dal 2011, è socia assieme al fratello
Andrea dell’azienda trentina, che tiene conto anche del lato umano oltre a quello della competenza. Per realizzazioni al top della categoria
Grande passione e conoscenza approfondita del proprio mestiere, interesse per l’innovazione e le evoluzioni del mercato unito alla voglia di salvaguardare le tradizioni, capacità di dare identità al proprio prodotto o servizio: sono alcune delle caratteristiche della figura del Maestro Artigiano, istituita dalla legge 11/2002 dalla Provincia Autonoma di Trento. Unica donna tra i colleghi lattonieri, spicca Lorena Festi, Maestro Artigiano dal 2011, socia assieme al fratello Andrea dell’azienda Festi Lattonerie, da 43 anni attiva nel campo della progettazione, produzione e posa in opera di manufatti in lamiera, oltre a fornire servizi di assistenza e manutenzione. Domanda. Una donna Maestro Artigiano Lattonerie è inusuale. Ha incontrato difficoltà? Lorena Festi. È inusuale, ma in questo mondo ci sono nata. Quindi, per me non è stata assolutamente una difficoltà. Nostro padre ha fondato questa azienda nel 1982 e ci ha accompagnato in un percorso di crescita costante nel settore. Sono andata sui tetti, ho piegato lamiere, ho guidato furgoni, mio padre non mi ha mai posto dei limiti. Dopo aver affrontato percorsi di studi in campo



artistico e umanistico, alla fine ho scelto di lavorare nell’azienda di famiglia. Mio padre faceva parte dell’Associazione Artigiani della Provincia di Trento, che ha sostenuto in piedi il progetto del corso di Maestro Artigiano: io possedevo tutti i requisiti per poter partecipare e così, spinta dalla

curiosità e dalla voglia di approfondire le mie conoscenze, mi sono iscritta.
D. Quanto tempo è durata la scuola? Lorena Festi. È previsto un percorso di 400 ore in due anni, in modo da facilitare la partecipazione degli iscritti. Allora, come adesso, si tratta spesso


di piccoli imprenditori che devono strappare del tempo alla loro impresa per poter partecipare.
D. Nel mondo della lattoneria c’è diffidenza nei confronti di una donna?
Lorena Festi. In qualsiasi mondo c’è una diffidenza nei confronti della donna! Quello del lattoniere

è vissuto come un lavoro da uomini… Andrea Festi. È anche vero che la nostra azienda per 20 anni ha avuto un capo officina donna. Avevamo l’esigenza di inserire nuovo personale per la preparazione di pezzi per i cantieri, quindi abbiamo assunto una coppia, marito e moglie, che

Verona con facciata in alluminio Prefa, rivestimento in doghe rosso Prefa

già operavano in questo ambito.
D. Che cosa può portare di diverso una donna rispetto allo stesso ruolo svolto da un uomo?
Lorena Festi. Una maggiore sensibilità e attenzione alle relazioni personali, anche al di fuori dell’ambito lavorativo perché credo molto nel valore dei rapporti umani.
D. Adesso che ruolo svolge in azienda?
Lorena Festi. Sono socia e responsabile amministrativa. Festi Lattonerie oggi conta circa una trentina di dipendenti, ma ha ancora il limite, che a volte si trasforma in valore aggiunto, di ragionare come un’azienda familiare. Il mio lavoro è quello di organizzare e gestire l’azienda, cercando sempre
di proiettarmi a lungo termine.
D. Come si immagina l’azienda tra dieci anni?
Lorena Festi. Mi piacerebbe strutturare l’azienda non sulla quantità ma sulla qualità, magari aprendo un comparto di design per curare una nicchia di mercato di alto livello.
Andrea Festi. Concentrandoci su referenze importanti, soprattutto dal punto di vista progettuale.
D. Da posatori a stilisti del metallo, com’è cambiata negli anni la professione del lattoniere?
Lorena Festi. Il lattoniere di solito è l’ultimo professionista che arriva in cantiere e, anche in fase di progettazione, è l’architetto che decide. In questo senso il contatto tra architetto e posatore è

indispensabile. Se c’è collaborazione diventa più semplice per tutti e si evita di trovarsi davanti a richieste impossibili da realizzare.
Andrea Festi. Negli anni siamo stati bravi ad adeguarci alle richieste del mercato ed essere i primi a operare con certi tipi di materiali.
D. L’innovazione oggi nasce più a monte, dai produttori, o dai progettisti?
Lorena Festi. Oggi vince il marketing. Anche se per il lattoniere un prodotto è totalmente inutile, nel momento in cui ha un impatto a livello di marketing, è obbligato a inserirlo.
Andrea Festi. Oggi, più che la funzionalità, conta molto l’estetica.
D. Che rapporto avete con i progettisti?
Lorena Festi. Con alcuni di loro abbiamo un rapporto fidelizzato. Ci sono professionisti che hanno sposato il nostro mondo e fanno del rivestimento metallico il punto predominante del proprio progetto. Noi siamo sempre a disposizione per consigliarli e supportarli.
D. Quali sono le caratteristiche più importanti di una copertura in metallo?
Andrea Festi. La durata e l’estetica. Oggi le persone ricercano il bello e il mercato offre infinite possibilità di personalizzazione, sia a livello di colore sia di scelta del materiale. Se il lattoniere è capace di far percepire tutto ciò al cliente e guadagnarsi la sua fiducia, può realizzare davvero tantissime cose. Inoltre, anche la leggerezza è un punto di forza del metallo, arrivando a pesare 10-30 volte in meno di altri tipi di sistemi costruttivi.
Lorena Festi. In più il metallo è talmente versatile che permette veramente di realizzare ciò che altri materiali non consentono.
D. Ci sono altre caratteristiche per le quali si sceglie sempre di più il metallo?
Andrea Festi. La durabilità. Anche la semplice lamiera zincata, che in passato non aveva alcun tipo di garanzia in quanto materiale povero, adesso offre performance di durabilità e prestazioni anche a quote elevate. Inoltre, le aziende sono sempre più attrezzate per offrire servizi di assistenza, oltre che sul materiale, anche a livello di supporto alla progettazione.
Lorena Festi. Inoltre, con il metallo non si ha più il pensiero della manutenzione. Anche questa è una chiave che aiuta a sposare i rivestimenti metallici.
D. Quanto conta la possibilità di scegliere il colore della superficie?
Lorena Festi. Il colore diventa una parte determinante e fondamentale in una casa o in qualsiasi altro tipo di edificio. Il metallo permette di creare forme che altri materiali non consentono e di legare il colore con altri elementi dell’edificio.
D. Il metallo si può accoppiare anche con solu-
zioni isolanti: quali sono i vantaggi rispetto a un sistema tradizionale?
Andrea Festi. La ventilazione. Il metallo in sé non è un materiale che isola, ma accoppiato a un materiale isolante consente di raggiungere ottime prestazioni, come all’interno di una facciata ventilata che può essere poi rivestita con altri materiali.
D. Attualmente quali sono gli isolanti che utilizzate di più?
Lorena Festi. Non sempre siamo noi a scegliere. In ogni caso cerchiamo sempre di proporre materiali nobili, quindi la lana di roccia, materiale che al momento va per la maggiore anche per via delle sue proprietà antincendio, e comunque in base alle richieste Cam.
Andrea Festi. Quello dell’antincendio è un tema sempre più concreto, anche alla luce della diffusione degli impianti fotovoltaici in copertura, che talvolta provocano incendi sui tetti. Ora si sta cercando di inserire prescrizioni sempre più severe per evitare questo tipo di incidenti.
D. Quali macchine utilizzate per la lavorazione della lamiera?
Andrea Festi. Siamo strutturati come azienda sia per la produzione sia per l’installazione. I macchinari si sono evoluti nel corso del tempo, alcuni li abbiamo costruiti direttamente noi. Per esempio, abbiamo un macchinario unico al mondo, progettato e realizzato da nostro padre, per il richiamo dei

Rothoblaas con scaglie alluminio Prefa nero
Il teatro Borsoni a Brescia è stato realizzato con una facciata che unisce il calcestruzzo a elaborate opere in metallo, come loggia di ingresso, copertura, parapetti e rivestimenti all’interno
Il primo palcoscenico di un teatro non è quello su cui si svolge lo spettacolo, ma è il suo aspetto esterno. Questo è vero, in particolare, per il progetto denominato Oltre la strada in via Milano a Brescia. Nell’area ex industriale è sorto il nuovo edificio del teatro Borsoni, che contiene due sale spettacolo. È un parallelepipedo di 21x64 metri, alto 9. Al centro sale una torre scenica di circa 19 metri, secondo il progetto dello studio Botticini + Facchinelli Arw. L’aspetto del teatro è senza dubbio scenografico, con un originale mix di prefabbricato in calcestruzzo e opere di lattoneria, dove spicca la loggia di ingresso realizzata con un rivestimento in pannelli di alluminio: è scavata nel parallelepipedo con una forma strombata profonda circa 7 metri, sulla quale si affaccia un bar con accesso anche dall’esterno, che è anche l’entrata principale del teatro.
Doghe diverse Una vetrata continua connette visivamente il foyer con la piazza antistante per enfatizzare la relazione di apertura verso la città. Partendo dall’idea dell’architetto Camillo Botticini, che ha scelto per i rivestimenti di questo progetto soltanto alluminio naturale, a cui si sono aggiunte le numerose riunioni di cantiere per capire a fondo quale fosse la tipologia di finitura che l’opera dovesse assumere, Festi Lattonerie ha pensato, progettato e realizzato per l’ingresso principale un rivestimento in doghe di alluminio naturale spesso 1 millimetro, collaborando per la realizzazione della sottostruttura. Un impegno importante, spiegano nell’azienda di Calliano (Trento), in quanto l’ingresso di un edificio è il biglietto da visita, quello che tutti notano subito, che lascia la prima impressione e, quindi, un lavoro che doveva essere impeccabile sotto tutti i punti di vista.
Tetto aggraffato
«La difficoltà maggiore è stata dover far coincidere doghe di larghezza diversa su piani con inclinazioni differenti, con realizzazione a soffitto, dando allo stesso tempo un risultato estetico di rilevanza», racconta Andrea Festi, socio di Festi Lattoneria. «Attraverso un rilievo di precisione, utilizzando il metodo a nuvola di punti, sono stati progettati, profilati e installati i vari componenti, con un costante e continuo lavoro di squadra tra ufficio tecnico e team di montaggio, per condividere e migliorare i dettagli durante la realizzazione. Questa tipologia di rivestimento è stata realizzata anche sull’elemento sporgente posteriore. Un’opera di questo tipo meritava una copertura degna di nota, ed è per questo che abbiamo realizzato un pacchetto di copertura isolato con lana minerale, pensando e progettando il sistema di smaltimento acque, completando il tutto con un manto in alluminio aggraffato».

Al termine dell’opera, all’interno dello stabile Festi Lattonerie ha realizzato i rivestimenti dei parapetti delle scale in alluminio, nonché il rivestimento della cabina elettrica esterna, di imbotti per le vie di fuga esterni e della torre di sfiato delle unità trattamento aria nella piazza, dove l’azienda ha anche applicato



coils da un magazzino sotterraneo. Abbiamo sempre preferito acquistare o costruire direttamente i macchinari, per non dipendere da nessuno, come ci ha insegnato nostro padre. Disponiamo di una cinquantina di macchine, tra cui punzonatrici, piegatrici a doppia bandiera e a coltello, piattaforme da 25 e 35 metri, oltre a un parco mezzi composto da 12 veicoli tra cui un camion a quattro assi e una gru da 30 metri. Abbiamo comprato anche una gru edile da 20 metri, che non è mai stata ferma un giorno.
Lorena Festi. Finora abbiamo sempre fatto scelte vincenti e necessarie per presenziare il mercato della lattoneria in maniera attiva.
D. Qual è la richiesta più difficile che avete affrontato?
Lorena Festi. Diciamo sempre che non abbiamo richieste difficili. Per Andrea ogni difficoltà è uno stimolo, una sfida da affrontare.
Andrea Festi. Amo trovare la soluzione ai problemi. Trovarmi di fronte a un cantiere complesso per me è uno stimolo enorme. Per fortuna abbiamo anche operai che riescono poi a gestire queste complessità nell’installazione.
D. Qual è la realizzazione più prestigiosa che avete fatto?
Lorena Festi. A livello mediatico il Teatro Borsoni di Brescia, che è entrato tra i migliori cento progetti italiani. Ci sono poi progetti più piccoli che ci hanno regalato molte soddisfazioni, studiati nei minimi dettagli e che hanno riscontrato la stima dei clienti finali. I partner con cui collaboriamo sono molto importanti sia dal punto di vista dei progetti che ci propongono, sia per le attività di formazione. Andrea Festi. La mia soddisfazione più grande è quella di condividere con i progettisti le scelte che in cantiere si possono realizzare.
D. Qual è il tipo di intervento più richiesto
Abitazione privata in provincia di Treviso con rivestimento tetto facciata in aggraffato a passo variabile in alluminio Prefa. Sotto, abitazione privata Folgaria con scaglie in alluminio bronzo per tetto e doga X per rivestimento Poggioli


adesso?
Andrea Festi. Stiamo lavorando moltissimo sul fronte dell’edilizia scolastica con il Pnrr e sulle coperture. Il nostro lavoro resta comunque a 360 gradi.
Lorena Festi. Siamo strutturati per eseguire qualsiasi tipo di opera proprio perché non sappiamo mai dove andrà il mercato. Siamo pronti e flessibili, portando avanti lavori per rivestimenti di facciata, lattonerie e coperture, sia aggraffate che grecate, con tutti i materiali proposti dal mercato, anche in appalti pubblici. Possediamo la certificazione Iso:9001 e la Iso:45001, la Soa III Bis per partecipare ad appalti pubblici e quest’anno abbiamo acquisito la certificazione Iso:14001 per la gestione ambientale. Cerco sempre di guardare avanti e non

mi dispiacerebbe arrivare anche a possedere una certificazione per la parità di genere.
D. Il mercato del metallo sta risentendo dei dazi e delle tensioni politiche?
Lorena Festi. No, dopo lo scossone del covid, al momento siamo abbastanza tranquilli. Abbiamo avuto un periodo in cui i prezzi sono saliti alle stelle. Con il direttivo dei lattonieri ora stiamo lavorando per sistemare il prezziario provinciale, grande punto dolente negli appalti.
D. Che cosa vi aspettate per quanto riguarda i prezzi del metallo?
Lorena Festi. Ci aspettiamo una stabilità, che proseguirà nonostante il calo del lavoro. Come sempre dovremo tamponare per assorbire questo gap.
Andrea Festi. In percentuale il mercato è in flessione del 10-15%: questo calo non lo risente tanto la ditta strutturata, che senza problemi riesce ad accedere ai grossi appalti del Pnrr, quanto le aziende più piccole.
Lorena Festi. La nostra forza è comunque quella di essere strutturati a livello burocratico per supportare in subappalto le aziende anche negli appalti pubblici più grossi. Abbiamo tutte le carte in regola.
D. Torniamo alla sostenibilità. Come avete costruito il percorso di certificazione?
Lorena Festi. Come primo step abbiamo risposto a un bando della Camera di Commercio e insieme a dei consulenti abbiamo scattato una fotografia della nostra azienda toccando tutti i punti della sostenibilità e individuando i punti di forza e le aree di miglioramento. Fortunatamente non abbiamo grossi problemi di impatto ambientale, per cui siamo riusciti a gestire bene determinati aspetti. Per migliorare i rapporti con i dipendenti, per noi fondamentale, ci siamo rivolti a uno psicologo del lavoro. Abbiamo ritenuto importante dare un rilevo anche formale a questo sviluppo predisponendo il nostro primo report di sostenibilità che abbiamo
allegato al bilancio 2024.
D. Quali vantaggi avete riscontrato?
Lorena Festi. Sono stati tutti tasselli che ci hanno aiutato a organizzare meglio il lavoro ed entrare nell’ottica di un nuovo modo di vedere le cose, ma ci stiamo ancora lavorando. Il percorso è lungo ma stimolante.
D. Che cosa offre Festi Lattonerie ai suoi dipendenti?
Lorena Festi. La sfida è tenere insieme le esigenze delle persone che lavorano in ufficio, in officina e in cantiere: a volte ci si riesce, altre no. Credo che alla fine sia importante la nostra disponibilità, anche al di fuori del mondo lavorativo.
D. Quando è nata Festi Lattonerie e quali sono stati i principali step della sua crescita?
Lorena Festi. L’azienda è stata fondata da nostro padre nel 1982. In passato, aveva lavorato come litografo in una delle più grandi fabbriche italiane, dove però non aveva prospettive di crescita. Dato che è sempre stata una persona ambiziosa, ha deciso di cambiare lavoro approdando al mondo della lattoneria, prima come dipendente, poi creando una propria attività. Nel 1992 ha acquistato l’attuale capannone, ha iniziato ad assumere i primi dipendenti e a comprare alcune macchine. Festi Lattonerie è nata come ditta individuale, poi nel 2005 è diventata una srl. Io e Andrea siamo entrati come dipendenti, poi come soci.
Andrea Festi. Quindici anni fa nostro padre è andato in pensione e ci ha lasciato le redini dell’azienda.
D. In che zona operate?

Lorena Festi. Essenzialmente tutto il Triveneto. Non ci spaventa però spostarci, se c’è un cantiere interessante lo facciamo senza problemi, anche all’estero.
Andrea Festi. Quando lavoriamo in un cantiere lontano, cerchiamo sempre di collaborare con un lattoniere della zona. Negli anni abbiamo coltivato numerosi contatti con altri lattonieri e ora, sapendo quanto siamo strutturati, spesso ci chiedono supporto, cercando di operare in sinergia.
D. Come avviene la formazione dei dipendenti?
Lorena Festi. Abbiamo sempre prestato molta attenzione alla formazione, organizzando corsi insieme ai nostri partner, non solo del mondo della lattoneria. All’interno del nostro organico figurano infatti anche tre operai edili, che ci supportano in cantiere nei lavori di carpenteria così da offrire ai clienti un servizio completo; di conseguenza tra i nostri partner annoveriamo anche aziende quali Alpewa, Würth, Rothoblass, Hilti, Bauexpert, Riwega. Con i nostri dipendenti partecipiamo poi con interesse ai corsi della Prefa Academy.
D. I lattonieri lamentano uno scarso interesse dei giovani per questa professione. Secondo voi perché?
Andrea Festi. Ci sono sempre meno persone dedite ai lavori manuali, e questo si riversa anche sui ragazzi che hanno pochi modelli di riferimento. Inoltre, pochi di loro hanno lo stimolo a entrare presto nel mondo del lavoro.
D. Qual è il vostro prossimo progetto sfidante?
Andrea Festi. La prossima sfida è un lavoro legato al Pnrr nel mantovano. Abbiamo prodotto un preventivo e stiamo aspettando di capire se il lavoro sarà nostro. Si tratta di un’opera molto bella a livello estetico, un vero progetto da copertina. Veronica Monaco Copertura in rame
Secondo la definizione riportata sul sito del corso previsto alla Provincia Autonoma di Trento, «il Maestro Artigiano Lattoniere progetta, realizza e cura la manutenzione di opere di lattoneria complesse, quali manufatti di fattura artigianale anche a valore artistico, coperture piane e inclinate con rivestimento in metallo e relative coibentazioni, rivestimenti di pareti e controsoffitti. Si coordina con altre figure professionali sviluppando i dettagli costruttivi e le scelte tecnologiche delle opere di lattoneria. Segue le innovazioni tecnologiche di prodotti e processi in atto nel settore di riferimento. Promuove la formazione continua e la cultura della sicurezza del lavoro». Per partecipare al corso è necessario essere imprenditori artigiani, titolari, soci attivi o collaboratori familiari di un’impresa iscritta all’Albo delle Imprese artigiane; avere almeno tre anni di esperienza come titolare, socio attivo o collaboratore familiare; aver completato il percorso formativo, superando le prove previste e aver frequentato almeno l’80% delle ore di ogni area (gestione d’impresa, insegnamento del mestiere, area tecnico-professionale).

Sicurpal
Iparapetti permanenti sono dispositivi di protezione collettiva (Dpc) progettati per garantire una protezione perenne dai rischi di caduta dall’alto, senza richiedere l’uso di protezioni individuali (Dpi), come imbracature o linee vita. Sono idonei a proteggere i bordi delle piattaforme di accesso a macchinari, passerelle, coperture piane e/o terrazze tecniche, in particolare in tutte quelle situazioni in cui tali spazi ospitano impianti e attrezzature che richiedono frequenti interventi di manutenzione.
Il parapetto Sicur-Guard di Sicurpal. In dettaglio, il parapetto della gamma Sicur-Guard è un sistema di protezione collettiva ed è caratterizzato da una rapida e facile installazione. È stato progettato dal reparto R&D e prodotto internamente da Sicurpal. È realizzato in alluminio 6063-T6 per garantire:
• Leggerezza, che facilita il trasporto e il montaggio
• Resistenza alla corrosione, ideale per l’esposizione esterna
• Basso impatto estetico, utile in contesti dove l’aspetto è importante
Le migliori performance del materiale utilizzato rispetto all’alluminio tradizio-


nale consentono la possibilità di installare i montanti con interasse fino a 2000 millimetri.
Sicur-Guard offre inoltre versatilità d’installazione secondo le seguenti configurazioni possibili:
• Installazione a parete
• Installazione a pavimento
• Installazione autoportante
• Installazione su lamiera grecata Le caratteristiche principali del parapetto Sicur-Guard lo rendono pronto per pareti in cemento, muratura o strutture portanti, con montanti con altezze da 1000 a 2200 millmetri. L’interasse massimo tra i montanti è fino a 2000 millimetri. L’installazione è rapida, con viti e accessori inclusi nel kit dedicato, il fissaggio si applica tramite piastre e basi con quattro ancoraggi per ogni montante. È configurabile con tavola fermapiede ed è disponibile lo studio di staffe e accessori su misura per specifiche necessità del cliente. Certificazioni. D.Lgs. 81/2008: Testo Unico della Sicurezza, sancisce che i
sistemi di protezione collettiva (come i parapetti) vanno preferiti rispetto ai dispositivi di protezione individuali, ove possibile. Uni En Iso 141223:2016: specifica i requisiti tecnici per parapetti permanenti, anche se originariamente studiati per macchinari; è spesso utilizzata anche per strutture generiche. Ntc 2018: norme tecniche per le costruzioni, che richiedono resistenza strutturale adeguata, ad esempio un carico orizzontale uniforme fino a circa 150 kg/m.
Manutenzione e verifiche periodiche. La sicurezza del parapetto non finisce con l’installazione: è fondamentale prevedere ispezioni e manutenzione regolari. Ispezioni visive. Servono per valutare eventuali danni, corrosioni, smussamenti o allentamenti.
Verifiche periodiche. Sono a cura di tecnici qualificati, per garantire conformità normativa e integrità strutturale. https://www.sicurpal.it/it/prodotti/sistemi-anticaduta-collettivi/parapetti/aluguard-a-parete/





