La rivista della Provincia autonoma di Bolzano
La revista dla Provinzia autonoma de Balsan

La rivista della Provincia autonoma di Bolzano
La revista dla Provinzia autonoma de Balsan
Storia di copertina
Il sogno di Dorothea Wierer, l'impegno della Provincia, l'orgoglio degli organizzatori
Vita e comunità La grande emozione e l'attesa gioiosa della gente di Anterselva
L’impegno, l’emozione, l’orgoglio
A pochi mesi dai Giochi olimpici invernali del 2026, che ad Anterselva vedranno assegnate le medaglie del biathlon, non potevamo non dedicare questo numero di nëus a quello che si preannuncia come il più importante evento sportivo di sempre, in Alto Adige.
Nella rivista della Provincia, non potevamo non partire dall’impegno che la Giunta e l’Amministrazione provinciale hanno profuso per tagliare nel miglior modo possibile il traguardo dei Giochi, in termini impiantistici (un’intera sezione della rivista è dedicata all’avveniristica Olympic Arena Alto Adige Südtirol) e infrastrutturali, ma anche dal punto di vista della sicurezza (quattro pagine sono dedicate alla Protezione civile ed ai servizi sanitari).
Ma Olimpiade fa rima con emozione: quella della nostra “donna copertina” Dorothea Wierer, che – giustamente –sogna di coronare una carriera già eccezionale con una medaglia olimpica sulle piste di casa; quella delle donne e degli uomini del Comitato organizzatore locale, forti di un’esperienza pluridecennale che dovrebbe permettere loro di primeggiare anche nell’esame più difficile; e quella della gente di Anterselva, che non vede l’ora di poter fare da cornice all’evento internazionale con il calore, i colori ed i sapori della tradizione.
Impegno, emozione ed orgoglio. Quello di tutti gli altoatesini, con il presidente della Provincia Arno Kompatscher e l’assessore provinciale allo Sport Peter Brunner in testa. Nel nome dei Giochi l’Alto Adige Südtirol (purtroppo) non c’è, ma per Dorothea, per la gente di Anterselva, per tutti i campioni della lunga tradizione olimpica altoatesina, We are the Olympics!
si prepara alle Olimpiadi
Val Gardena a Milano Cortina
Egger
Cinque pietre, cinque cerchi, cinque luoghi diversi: per richiamare l'attenzione sui Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026, sono attualmente in fase di realizzazione cinque “Stoanerne Mandln” (statue di pietra) in cinque rotatorie sparse per tutta la Provincia. A tal fine vengono installate cinque pietre sovrapposte, realizzate con pietra locale, con incisi i cerchi olimpici nei colori verde, giallo, rosso, nero e blu e alte complessivamente da tre a cinque metri. Ispirate ai tradizionali ometti di pietra dell'Alto Adige, che fungono da indicatori di percorso in territorio alpino, le installazioni intitolate “Spectaculars” indicheranno ai visitatori la strada per raggiungere le sedi dei Giochi Olimpici. Rimarranno in piedi anche dopo il grande evento e saranno fonte di ispirazione per le generazioni future. mpi/mic
Anche il team dell'impresa edile Pertoll era soddisfatto del lavoro ben fatto (da sinistra): il caposquadra Mattias Pertoll, Andreas Dipoli, (accovacciati): Tobias Pertoll e Jakob Gufler. L'idea delle opere è di Mario Varesco e Marco Fontanesi (MFOR)
Editrice:
Provincia Autonoma di Bolzano, luogo: Bolzano. Registrazione presso il Tribunale di Bolzano n. 32/1991
Direttrice responsabile:
Margit Piok (pio)
Coordinamento:
Maurizio Di Giangiacomo (mdg)
Monika Pichler (mpi)
Redazione:
Maja Clara (mac)
Elisa Egidio (ee)
Carmen Kollmann (ck)
Thomas Laconi (tl)
Gabriel Marciano (gm)
Ursula Pirchstaller (pir)
Angelika Schrott (san)
Katharina Trocker (kat)
Altri collaboratori e traduttori di questa edizione:
Matilde Ciriani (mic)
Marilù Clementi (mc)
Timea Kasslatter (tk)
Mara Mantinger (mm)
Carlo Suani (cs)
Foto di copertina:
Gianpaolo Elvis Piazzi
Concetto e design grafico: succus.
Stampa:
Esperia Srl
Tiratura: 31.000 copie
Contatti e abbonamenti:
Agenzia di stampa e comunicazione della Provincia, piazza Silvius Magnago 1, 39100 Bolzano (BZ), tel. 0471 412213, asp@provincia.bz.it www.rivista.provincia.bz.it
L’utilizzo di testi e immagini di nëus non a scopo di lucro è possibile d’intesa con la redazione. ISSN 2974-8143
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200.000
spettatori e spettatrici sono attesi nei 10 giorni di competizioni ad Anterselva dal 6 al 22 febbraio 2026 per le gare olimpiche di biathlon. Durante questo periodo saranno assegnate undici medaglie: il programma prevede
cinque gare femminili, cinque gare maschili e la staffetta mista. L'area di gara può ospitare circa 18.500 spettatori, di cui circa 2.470 posti a sedere e circa 15.670 posti in piedi. mpi/mic
Valori come l'amicizia, la solidarietà e il fair play sono al centro delle visite scolastiche delle partecipanti e dei partecipanti altoatesini ai Giochi olimpici.
Gli atleti olimpici altoatesini visti da vicino. Un totale di 70 scuole elementari, medie e superiori altoatesine di tutte e tre le lingue provinciali partecipano al progetto “Olimpiadi nelle scuole”. Su organizzazione degli uffici scolastici e dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano CONI di Bolzano, gli atleti olimpici altoatesini visitano le scuole di tutta la provincia per raccontare ai giovani la loro esperienza olimpica in prima persona. Circa 30 visite scolastiche hanno già avuto luogo prima della pausa estiva, ora il progetto proseguirà fino alla fine dell'anno. Grandi nomi dello sport come Gustav Thöni, Dominik Paris, Karin Oberhofer, Omar Visintin, Tania Cagnotto, Dominik Windisch, Robert Oberrauch, Silvia Bertagna, Valentina Turisini, Gottlieb Taschler, Stefan Zisser, Roland Ruepp o Christoph Depaoli rispondono alle domande degli alunni sul tema dei Giochi Olimpici e Paralimpici. Inoltre, i ragazzi hanno la possibilità di vedere da vicino o toccare con mano una medaglia olimpica. mpi/mic
Targhe commemorative in 32 Comuni. Circa 300 atleti altoatesini hanno partecipato finora ai Giochi Olimpici e Paralimpici. 66 partecipanti sono riusciti a conquistare una o più medaglie. Per richiamare l'attenzione sui successi sportivi di questi atleti altoatesini alle Olimpiadi, nei loro Comuni di origine vengono allestite
targhe commemorative. L'obiettivo è quello di rendere omaggio alle straordinarie prestazioni dei vincitori delle medaglie. L'iniziativa è realizzata in collaborazione con la Federazione delle associazioni sportive della Provincia autonoma di Bolzano (VSS), il CONI e il Consorzio dei Comuni dell'Alto Adige. mpi/mic
Inaugurazione della targa commemorativa a Ortisei con le atlete medagliate Isolde (sinistra) e Carolina Kostner.
Una grande delizia musicale all'insegna delle Olimpiadi. La Südtirol Filarmonica riunisce una rete di quasi 300 musicisti professionisti altoatesini che lavorano in diverse orchestre sinfoniche in tutto il mondo. A seconda del programma del concerto, circa 60-80 di loro formano l'attuale orga-
Metalli preziosi olimpici combinati con concetti artistici. L'Associazione degli artisti altoatesini (SKB) presenta dal 12 dicembre 2025 al 16 marzo 2026 presso lo “SKB Artes” di Bolzano la mostra “Sport Meets Art”. Negli spazi espositivi del Deutschhaus in via Weggenstein sono esposte le medaglie olimpiche e paralimpiche di sette atleti altoatesini. Queste vengono poi tradotte da artisti altoatesini in installazioni che occupano l'intero spazio espositivo e che riprendono le dimensioni emotive, fisiche e sociali dello sport olimpico. La mostra invita quindi a reinterpretare i successi sportivi in chiave artistica. mpi/mic
nico dell'orchestra. Il 30 gennaio 2026 l'orchestra terrà un concerto olimpico nell'ambito dello spettacolo serale “ ON FIRE 2026 - Winter Games Opening Show Südtirol Alto Adige” nel Palasport di Bolzano, che sarà trasmesso anche in diretta televisiva. Gli inni olimpici ufficiali composti da Giorgio
Moroder per Los Angeles e Seul saranno inseriti da DJ ENA in un medley durante questa serata speciale, alla quale saranno presenti anche gli atleti olimpici altoatesini. mpi/mic
Le Olimpiadi del 2026 porteranno le gare di biathlon ad Anterselva: un momento storico per la provincia.
Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha festeggiato a Losanna nel 2019 insieme al sindaco di Milano Giuseppe Sala l'assegnazione dei Giochi Olimpici.
La sera del 24 giugno 2019 il mondo dello sport ha rivolto lo sguardo a Losanna, dove il presidente del CIO Thomas Bach ha annunciato la decisione: “And the winner is Milano-Cortina”. In Alto Adige è scoppiata la gioia. Con l'affermazione della candidatura italiana per lo svolgimento dei Giochi Olimpici del 2026, era ormai certo: nel 2026 Anterselva sarà la sede delle gare olimpiche di biathlon.
“È un momento storico per la nostra provincia. Le Olimpiadi arrivano in Alto Adige: questo ci riempie di orgoglio e grande gioia”, ha dichiarato il presidente della Provincia Arno Kompatscher subito dopo la decisione.
La candidatura dell'Italia era stata concepita fin dall'inizio all'insegna della sostenibilità e del decentramento: “Abbiamo scelto di puntare su infrastrutture collaudate, che potranno essere utilizzate anche dopo i Giochi Olimpici”, ha sottolineato Kompatscher.
È stato proprio questo concetto a convincere il Comitato Olimpico Internazionale: impianti sportivi esistenti, competenza regionale e una cultura degli sport invernali vissuta.
Anterselva ne è il miglior esempio. Da quasi 50 anni sede di Coppe del Mondo e sei volte sede di Campionati mondiali, lo stadio di biathlon è considerato il fiore all'occhiello degli sport invernali. Ogni anno decine di migliaia di appassionati affollano la valle,
creando un'atmosfera unica. “Qui si incontrano la passione per lo sport, il talento organizzativo e un paesaggio magnifico. Anterselva è pronta per le Olimpiadi, e lo è già da tempo”, ha affermato il presidente della Provincia.
La gioia in Alto Adige è stata enorme quando è diventato chiaro che Milano e Cortina avevano prevalso su Stoccolma e Åre. Con 47 voti contro 34, il CIO ha votato a favore dell'Italia. Dopo Cortina nel 1956 e Torino nel 2006, per la terza volta la fiamma olimpica si accenderà in Italia e per la prima volta anche in Alto Adige.
L’Alto Adige è una terra appassionata di sport, che ha dato origine a oltre 60 medagliate e medagliati olimpici. Questi successi si basano su una solida struttura associativa e su un sostegno mirato ai giovani talenti. Numerose associazioni sportive offrono a giovani atlete e atleti l’opportunità di crescere e di raggiungere il successo internazionale in diverse discipline sportive. “Le Olimpiadi devono essere una festa per lo sport, per le persone e per il futuro del nostro territorio”, ha sintetizzato Kompatscher.
Con oltre 60 medaglie olimpiche, di cui 47 ai Giochi invernali, l'Alto Adige ha da tempo dimostrato di essere una roccaforte degli sport invernali. Le Olimpiadi del 2026 dovrebbero essere il coronamento di questa tradizione. pio/mic
Foto: Armin Zöggeler
Armin Zöggeler
6 medaglie olimpiche, slittino
Qual è stato il suo momento sportivo più importante alle Olimpiadi, indipendentemente dal risultato?
Il momento sportivo più importante per me è stato semplicemente la mia prima partecipazione alle Olimpiadi di Lillehammer nel 1994, a cui ho partecipato senza grandi aspettative, ma pieno di motivazione e ambizione, e dove ho vinto la mia prima medaglia olimpica delle sei che ho conquistato.
C'è stato un incontro con atleti di altri Paesi che è stato particolarmente significativo per lei?
L'incontro con Ole Einar Bjørndalen è stato molto significativo. Mi hanno colpito i suoi successi, la sua volontà di farcela, la sua ambizione e la sua perseveranza.
Se potesse trasmettere qualcosa ai giovani atleti riguardo alla sua esperienza olimpica, che cosa sarebbe?
Le competizioni alle Olimpiadi sono diverse, sia per la suddivisione delle singole manche – nel bob sono distribuite su due giorni di gara –sia per l'atmosfera. Per ogni atleta è un grande successo sportivo qualificarsi per le Olimpiadi e poter partecipare. san/mic
Cosa ha reso speciali per lei le Olimpiadi rispetto ad altre competizioni internazionali? Alle Olimpiadi ho sempre percepito un'atmosfera amichevole all’interno della sede olimpica. Credo che ciò sia dovuto al fatto che c'erano sempre tanti volontari con un atteggiamento molto cordiale, pronti ad aiutare in qualsiasi momento e ovunque.
C'è un momento di comunione o di incontro che le è rimasto particolarmente impresso?
Omar Visintin
2 medaglie olimpiche, snowboard cross
Geier
Foto: Martin
Durante la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Salt Lake City nel 2002, un rappresentante di ciascuno dei cinque continenti ha consegnato al rappresentante delle tribù indiane nordamericane un piccolo dono per fare pace con loro. Sono stata scelta come rappresentante dell'Europa per consegnare il dono. È stato un incontro che non dimenticherò mai.
Quali valori dei Giochi Olimpici la caratterizzano ancora oggi? Lo spirito combattivo. san/mic
Isolde Kostner
3 medaglie olimpiche, sci alpino
Cosa l'ha sorpresa di più delle Olimpiadi, magari qualcosa che non si sarebbe mai aspettato? Da un lato la tranquillità del villaggio olimpico e dall'altro il trambusto che si respira appena si esce dal villaggio.
Al di là delle competizioni: quale esperienza nel villaggio olimpico o con altri atleti le è rimasta particolarmente impressa?
Anche se intorno c'è molta tensione per le gare, nel villaggio olimpico regna una piacevole calma e sere -
nità. Gli atleti sono molto cordiali e rispettosi gli uni con gli altri.
In che modo le Olimpiadi hanno cambiato la sua vita o la sua visione dello sport?
L'esperienza non mi ha cambiato molto. Sono ancora la stessa persona di prima. Vedere come così tanti atleti provenienti da così tante nazioni e culture diverse possano convivere mi ha dimostrato che, se lo si desidera, è possibile. Mi piacerebbe che funzionasse anche su scala più ampia. san/mic
Testo Thomas Laconi
La padrona di casa Dorothea Wierer cerca la medaglia più bella, la Provincia e il Comitato organizzatore hanno fatto la loro parte dando un importante futuro ad una delle patrie del biathlon.
Tre volte campionessa mondiale a livello individuale, due volte vincitrice della Coppa del Mondo di biathlon, Dorothea Wierer è stata la terza atleta di sempre ad aver ottenuto un successo in tutti i sette formati di gara del biathlon.
“I prossimi Giochi olimpici hanno un sapore particolare e non solo perché si svolgeranno in casa ma perché saranno gli ultimi.
Cercherò di dare il meglio, come ho sempre fatto nella
mia vita”.
IDorothea Wierer campionessa mondiale di Biathlon
l conto alla rovescia è quasi finito. L’evento per eccellenza dello sport mondiale, capace da sempre di unire popoli e territori, i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026 sono partiti da un sogno, divenuto realtà passo dopo passo: dare vita per la prima volta, con lungimiranza e unità di intenti, a un modello di “Olimpiadi diffuse”, in grado di valorizzare le tradizioni e le bellezze dei singoli territori. Un progetto ambizioso, nel quale anche una valle alpina altoatesina di 3000 abitanti, incastonata tra le Dolomiti Patrimonio Unesco e le bellezze mozzafiato del Parco naturale Vedrette di Ries-Aurina, ha trovato un posto di rilievo. Al centro di questo paradiso terrestre una disciplina, il biathlon, passione popolare da oltre mezzo secolo, ed uno stadio, la Olympic Arena Südtirol Alto Adige, teatro di un evento unico e speciale. Benvenuti ad Anterselva, sede dell’appuntamento olimpico di Milano Cortina 2026.
L’emozione di Dorothea. Ma cos’è davvero un’Olimpiade e quale valore aggiunto può portare una manifestazione così imponente ad un piccolo territorio di montagna, dove il lavoro, il ruolo attivo della sua comunità e l’orgoglio delle tradizioni rappresentano da sempre autentici capisaldi? La risposta sta negli obiettivi che anche la Provincia autonoma di Bolzano si è posta per raggiungere questo traguardo: creare un evento unico, in grado di
unire la storia, i valori e le opportunità dei territori.
Dorothea Wierer, da oltre un decennio, è la regina del biathlon italiano, ad Anterselva è cresciuta, realizzando il sogno di diventare una grande campionessa di biathlon. “Per un’atleta come me poter partecipare ai Giochi olimpici in casa rappresenta un doppio traguardo, sia dal punto di vista sportivo che da quello umano. Ho sempre sperato e desiderato che prima o poi un evento olimpico facesse tappa in Alto Adige e nella mia Anterselva: per me questi Giochi sono davvero una grande gioia”, spiega Wierer, la terza atleta di sempre ad aver ottenuto un successo in tutti i sette formati di questa disciplina.
Un progetto partito da lontano. Per ospitare un’edizione delle Olimpiadi servono idee, programmazione e tanta lungimiranza. Fattori attraverso i quali Anterselva e la Provincia autonoma di Bolzano hanno lavorato di squadra per farsi trovare pronti all’appuntamento olimpico. “Abbiamo creduto in questo progetto fin da subito, per coronare idealmente 50 anni di lavoro e passione per questo sport”, spiega Erika Pallhuber, segretaria generale del Comitato organizzatore di Anterselva. Abbiamo ospitato Mondiali, tappe di Coppa del Mondo, ma le Olimpiadi rappresentano un evento speciale. Stiamo lavorando tanto, abbiamo da affrontare tante nuove situazioni, penso ad esempio ai
1969: inizio lavori
1971: apertura
Dal 1978 : sede di gare di Coppa del Mondo e Campionati Mondiali Capienza per i Giochi Olimpici
Invernali: 18.500 spettatori
Posti a sedere: 3.000
rigidi protocolli imposti dal Comitato olimpico internazionale, ma ci faremo trovare pronti”. Un ruolo fondamentale per lo sbarco dei Giochi in Alto Adige lo hanno svolto la Provincia autonoma di Bolzano ed il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, fervente sostenitore delle Olimpiadi in Alto Adige, che sottolinea come i Giochi rappresentino una grande opportunità per garantire il futuro del biathlon ad Anterselva. “Se le gare olimpiche di biathlon avessero avuto un’altra destinazione, per Anterselva sarebbe stato un grave rischio ed un grave danno”, spiega Kompatscher. “Ci siamo subito convinti che una candidatura basata sulla dislocazione dei Giochi in località dove già da decenni vengono disputate gare internazionali, sarebbe stata una brillante innovazione ed un passo enorme verso la sostenibilità”, sottolinea il presidente della Provincia autonoma di Bolzano che aggiunge: “Ci siamo chiesti fin da subito cosa, con l’avvento dei Giochi, potessimo volere in più, rispetto a ciò che questa località può già vantare nel panorama del biathlon. La risposta è semplice: la possibilità di utilizzare questa struttura tutto l’anno, anche come luogo di allenamento, incontro, manifestazioni, soprattutto per i giovani. Gli investimenti mirano a questo e già hanno avuto il loro effetto”.
Il teatro olimpico. La Olympic Arena Südtirol Alto Adige, l’impianto sede dal
6 al 22 febbraio delle gare che assegneranno le medaglie olimpiche, si ripresenterà agli occhi di milioni di tifosi in una veste completamente rinnovata.
L’antipasto, con il test event disputato lo scorso mese di gennaio, ha confermato la bontà degli investimenti fatti, in grado di garantire anche in futuro un impianto ancora di più all’avanguardia nel panorama mondiale del biathlon. “Il rinnovamento dell’impianto garantirà ogni standard richiesto per ospitare i Giochi, il futuro di questo sport ad Anterselva, aumentando il flusso di visitatori fuori stagione ed ampliando il numero di squadre che scelgono il nostro stadio per gli allenamenti. Un duplice aspetto del quale andiamo molto fieri, perché consentirà soprattutto ad ogni atleta di venirsi ad allenare quando vuole”, rimarca il presidente del Comitato organizzatore di Anterselva Lorenz Leitgeb. “Il tracciato fuori dallo stadio non è cambiato, mentre la novità sostanziale è rappresentata dalla zona del percorso sopra il poligono, che toglierà un incrocio pericoloso all’uscita del poligono stesso e all’entrata del rettilineo d’arrivo.
“Ci siamo
chiesti subito cosa
potessimo volere
in più per Anterselva. La risposta è semplice: la possibilità di utilizzare questa struttura tutto l’anno, anche come luogo di allenamento, incontro, soprattutto per i giovani ”.
Arno Kompatscher presidente della Provincia autonoma di Bolzano
Nei nuovi sotterranei. La grande novità dell’Arena olimpica del biathlon è rappresentata soprattutto dalla zona sotterranea, lì dove si costruiscono le vittorie. Il nuovo edificio potrà contare su una facciata fotovoltaica, i nuovi ed ampi locali ospiteranno spogliatoi, una grande palestra, la zona medica dedicata all’infermeria e ai controlli antidoping, spazi destinati ai rappresentanti del CIO, un nuovissimo tunnel per i battipista, oltre a nuovi collegamenti tra i locali sotterranei e il tracciato di gara. Un primo assaggio lo ha avuto una delegazione di giornalisti internazionale, tra cui un folto gruppo composto da 75 giornalisti austriaci, che hanno
“Il rinnovamento dell’impianto garantirà ogni standard richiesto per ospitare i Giochi e il futuro di questo sport ad Anterselva. Un duplice aspetto del quale andiamo molto fieri ”.
Lorenz Leitgeb presidente del Comitato organizzatore di Anterselva
visitato in estate il rinnovato impianto, rimanendo molto colpiti dalla nuova zona e, soprattutto, dal nuovissimo poligono di allenamento sotterraneo, fiore all’occhiello dei lavori terminati rispettando la tabella di marcia. Fuori, nella zona del traguardo, per i media e gli spettatori, soprattutto quelli che saranno collegati con le televisioni da tutto il mondo, balzeranno all’occhio le nuovissime torri faro, una parte importante degli investimenti infrastrutturali, che miglioreranno notevolmente l’illuminazione della pista, delle tribune e delle aree parcheggio.
“L’impianto rinnovato è un esempio reale e concreto di come, anche in questo caso, il team di lavoro, i miei amici e concittadini abbiano dimostrato di saper fare le cose al meglio”, sottolinea Dorothea Wierer.
Le ambizioni della “regina” di Anterselva. Nel contesto dei Giochi, le gare e le medaglie rappresentano le cose più importanti. E lassù, tra le montagne di casa, anche Dorothea Wierer può permettersi di cullare delle legittime ambizioni. Per ogni atleta, vincere una medaglia è il traguardo più dolce.
Il coronamento di una vita di sacrifici e lavoro. “Riuscire a chiudere una carriera con una medaglia olimpica sarebbe un sogno che si realizza, anche se mi rendo conto che ci sono tanti fattori che incidono in questo ambito: preferisco non esprimermi ma attendere di vedere anche il mio stato fisico e mentale”, spiega Dorothea Wierer.
Capienza ridotta, ma la festa sarà speciale. Ai Giochi di Anterselva la cartolina, forse, più bella sarà ancora la “macchia” colorata di tifosi che andranno ad invadere la tribuna dello stadio. “La capienza dello stadio sarà ridotta da 20.000 a 18.500 spettatori – spiega Leitgeb – e permetterà un miglior cadenzamento dell’impianto che andrà a scannerizzare il pubblico sulle tribune. La sicurezza è un aspetto altresì molto importante per una manifestazione di questa portata: dopo sei Mondiali e oltre 40 edizioni della Coppa del Mondo, per Anterselva e la nostra “squadra” sarà un momento da vivere davvero straordinario”, conclude Leitgeb, con la voce rotta da un filo di emozione. “Penso che la Olympic Arena Alto Adige rappresenti il benchmark di quello che oggi
“Abbiamo creduto in questo progetto fin da subito, per coronare idealmente 50 anni di lavoro e passione per questo sport ”.
Erika Pallhuber segretaria generale del Comitato organizzatore di Anterselva
il biathlon a livello mondiale possa offrire”, evidenzia Dorothea Wierer.
L’Olimpiade a due passi da casa. L’emozione di vivere un’Olimpiade in casa è privilegio per pochissimi. E anche questa volta, Dorothea Wierer potrà dire di avere raggiunto un personalissimo traguardo della sua immensa carriera. “I prossimi giochi olimpici hanno un sapore particolare e non solo perché si svolgeranno in casa ma perché sarà anche l’ultima Olimpiade alla quale parteciperò. Vivo e ho vissuto ogni Olimpiade in maniera diversa,
in quanto negli anni si cambia, si cresce e ci si rende consapevoli del fatto che ogni evento olimpico è una storia a sé”, spiega Wierer. “Conoscendomi non saranno semplicemente dei Giochi ai quali partecipo, ma cercherò di dare il meglio come ho sempre fatto nella mia vita”, promette Dorothea.
Anterselva, tra passato, presente e futuro. Il capitolo più bello arriverà a febbraio. Lassù, tra le montagne, dove i sogni possono diventare realtà.
DOMENICA 8 FEBBRAIO
14:05-15:40
Staffetta mista 4x6km, finale
MARTEDÌ 10 FEBBRAIO
13:30-15:30 20km individuale uomini, finale
MERCOLEDÌ 11 FEBBRAIO
14:15-16:10 15km individuale donne, finale
VENERDÌ 13 FEBBRAIO
14:00-15:40 10km sprint uomini, finale
SABATO 14 FEBBRAIO 14:00-15:35 7,5km sprint donne, finale
DOMENICA 15 FEBBRAIO
11:15-12:00
Dorothea Wierer sogna di coronare una carriera già eccezionale con una medaglia sulle piste di casa.
12,5km inseguimento uomini, finale 14:45-16:00 10km inseguimento donne, finale
MARTEDÌ 17 FEBBRAIO 14:30-16:10
Staffetta maschile 4x7,5km, finale
MERCOLEDÌ 18 FEBBRAIO 14:45-16:20
Staffetta femminile 4x6km, finale
VENERDÌ 20 FEBBRAIO
14:15-15:20
Mass start maschile 15km, finale
SABATO 21 FEBBRAIO
14:15-15:15
Mass start femminile 12,5km, finale
Testo Maja Clara Traduzione Matilde Ciriani
Le Olimpiadi 2026 in Alto Adige sono un “grande evento di interesse regionale” con ripercussioni sui trasporti, sulla salute, sulle infrastrutture e sulla sicurezza.
Molto complessi e senza precedenti: sono i Giochi
Olimpici Invernali Milano Cortina 2026, che nel febbraio 2026 si terranno anche in Alto Adige. Un comitato di coordinamento provinciale con rappresentanti delle autorità e delle istituzioni guida e coordina le misure a livello locale. Il coordinatore di questo comitato, istituito tre anni fa nel mese di giugno, è il direttore di dipartimento Ulrich Stofner.
Il ruolo della Protezione civile. Il direttore dell'Agenzia per la Protezione civile Klaus Unterweger è la voce della protezione civile in questo comitato. “Anche se le gare dei Giochi Olimpici Invernali in Alto Adige si svolgeranno esclusivamente nel Comune di Rasun-Anterselva, la Giunta provinciale le ha comunque classificate come un grande evento di interesse per l’intera provincia”, sottolinea Unterweger: “Tutta la provincia è coinvolta. L'organizzazione e lo svolgimento delle gare coinvolgono infatti numerose altre località e molte istituzioni e hanno ripercussioni sui trasporti, sul sistema sanitario, sulle infrastrutture, sulla mobilità, sull'ordine pubblico e sulla sicurezza della nostra provincia”. Inoltre, una serie di gare dei Giochi Olimpici e
“Abbiamo il compito di prepararci adeguatamente a questo grande evento, anche con l'aiuto delle organizzazioni di volontariato”.
Klaus Unterweger direttore dell'Agenzia per la Protezione civile
Paralimpici si svolgeranno nelle località di Tesero e Predazzo in Val di Fiemme e a Cortina. Queste località sono raggiungibili anche attraverso i comuni di Ora e Dobbiaco, motivo per cui anche in queste zone sono necessari dei preparativi.
I Giochi Olimpici sono definiti come “major events”, ovvero “grandi eventi sportivi”. Manifestazioni di questa portata attraggono un numero straordinario di personalità nazionali e internazionali, nonché un afflusso complesso di pubblico.
“In qualità di Agenzia per la Protezione civile, abbiamo il compito di prepararci adeguatamente a questo grande evento, anche con l'aiuto delle organizzazioni di volontariato”, afferma Unterweger. “A tal fine è necessario pianificare un numero sufficiente di forze di intervento e volontari ed elaborare misure speciali e piani organizzativi. Inoltre, nei giorni in cui si svolgeranno i Giochi Olimpici ad Anterselva, il nostro centro operativo sarà attivo 24 ore su 24, in modo da garantire il costante scambio di informazioni con il centro di controllo comunale di Anterselva e il centro di coordinamento centrale Main Operation Center MOC di Milano”.
Servizi medici, sicurezza e protezione. Il pacchetto di Protezione civile in senso lato comprende anche i “servizi medici”, di cui è responsabile il primario di medicina d'urgenza e terapia intensiva Marc Kaufmann, nonché la “sicurezza” in senso di sicurezza pubblica, con il coordinamento delle Forze dell'Ordine e dell'Esercito da parte del viceprefetto Margherita Toth del Commissariato del Governo.
Insieme vengono così messe in atto le misure necessarie per garantire, sia nella fase preparatoria che in quella di attuazione, una rapida reazione del sistema di Protezione civile agli scenari di rischio specifici di Milano Cortina 2026, per proteggere il territorio della provincia e sostenere il corretto svolgimento dell'evento.
Il primo appuntamento olimpico sarà il passaggio della torcia olimpica attraverso la provincia alla fine di gennaio 2026, una sorta di prova generale per tutto ciò che è in preparazione, in attesa delle prime gare ad Anterselva, previste per l'8 febbraio. I Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026 sono i benvenuti.
◀ Garantire il corretto svolgimento del grande evento Olimpiadi 2026 sarà un compito importante per la Protezione civile provinciale.
Per i Giochi Olimpici Invernali del 2026, intorno allo stadio di biathlon di Anterselva saranno allestiti un centro medico di assistenza per atleti e spettatori. A questi si aggiungerà un “policlinico” presso il centro sportivo di Rasun. I casi di lesioni gravi saranno trasferiti agli ospedali olimpici di Bolzano, Brunico o Bressanone.
Ai Giochi Olimpici Invernali 2026 ad Anterselva sono attesi oltre 200.000 visitatori e più di 200 atleti. Per garantire un intervento rapido in caso di emergenza, intorno al centro di biathlon verrà creata una rete medica di emergenza completa.
Un infarto cardiaco di uno spettatore, una caduta di un atleta o un'ustione del personale di cucina: purtroppo gli incidenti medici fanno parte dei grandi eventi. Per alleggerire il carico di lavoro degli ospedali circostanti, ma soprattutto per garantire un'assistenza medica rapida, vengono istituite due strutture centrali: un centro medico direttamente presso il centro di biathlon, dove vengono prestate le prime cure sia agli atleti che ai visitatori, e un “policlinico” presso il campo da calcio di Rasun di Sotto.
Fonte: Biathlon Anterselva
3 domande
Primario del reparto di medicina d'urgenza
Marc Kaufmann responsabile dell'assistenza medica della Provincia per le Olimpiadi invernali 2026 ad Anterselva
Come vi preparate alle sfide mediche che dovrete affrontare durante i Giochi Olimpici?
Utilizziamo le strutture esistenti e le ampliamo in modo mirato. In questo modo possiamo reagire rapidamente senza sovraccaricare gli ospedali circostanti.
In quelle settimane mancherà personale negli ospedali?
No, lo eviteremo grazie a una buona pianificazione e organizzazione. Ci affidiamo alla rete dei sette ospedali dell'Azienda sanitaria dell'Alto Adige. La motivazione tra i dipendenti ad accompagnare le Olimpiadi invernali 2026 con un “servizio medico” professionale e impegnato è molto alta. Abbiamo già ricevuto moltissime richieste al riguardo.
Il policlinico è una sorta di “filiale” dell'ospedale di Brunico dedicata specificatamente agli atleti e ai membri accreditati della famiglia olimpica. È stato allestito secondo le direttive del Comitato Olimpico Internazionale. Nei locali del centro sportivo sono state allestite temporaneamente sale per le cure mediche, un'area di monitoraggio e una sala di fisioterapia.
In caso di lesioni gravi o malattie complesse, i pazienti saranno trasportati in uno dei tre ospedali olimpici di Bolzano, Brunico o Bressanone. A tal fine, du-
rante i Giochi sarà allestita una base di pronto soccorso e ambulanza proprio accanto al policlinico di Rasun di Sotto.
L'assistenza medica è fornita dal personale sanitario dell'Azienda sanitaria dell'Alto Adige, coadiuvato dai servizi di soccorso della Croce Bianca e della Croce Rossa. Il personale sanitario interessato può offrirsi volontario per prestare servizio presso il “Medical Service” di Anterselva. Oltre ai medici, sul posto saranno presenti anche infermieri, fisioterapisti, paramedici e personale amministrativo. mm/mic
Quanti pazienti prevedete di accogliere nel centro di pronto soccorso olimpico?
Purtroppo, è molto difficile fare una stima. Ci prepareremo comunque al meglio per soddisfare i requisiti del CIO (Comitato Olimpico Internazionale) ed essere pronti ad affrontare tutte le sfide mediche, piccole e grandi, che potrebbero presentarsi durante le Olimpiadi 2026 ad Anterselva. mm/mic
Atleti, volontari e associazioni vivranno le Olimpiadi del 2026 come un evento unico e speciale.
Elfi Forer e le mascotte dei Giochi Olimpici: “È un lavoro molto faticoso, ma lo facciamo comunque con piacere.”
La Valle di Anterselva, nota soprattutto per i suoi paesaggi montani innevati e per la Coppa del Mondo di biathlon, si prepara ad un evento sportivo unico per molte persone: le Olimpiadi invernali del 2026. Mentre le piste e i poligoni di tiro vengono preparati per l'élite mondiale del biathlon, nei paesi circostanti si respira un misto di attesa, nervosismo e scetticismo.
Volontari in azione. Gli atleti sono al centro delle competizioni, ma per il regolare svolgimento delle competizioni olimpiche i volontari sono indispensabili. Alex Steinkasserer di Anterselva di Mezzo, 28 anni, è uno di loro. Ha già lavorato alle gare di Coppa del Mondo, ad esempio nelle stazioni televisive e nei posti di ripresa. “Le Olimpiadi sono un evento unico e sono felice di poter partecipare”, afferma. “Non mi importa dove verrò impiegato, l'importante è poter vivere da vicino lo spirito olimpico”. Per Steinkasserer è emozionante vedere con i propri occhi come viene organizzato un evento così grande. Rimane neutrale rispetto ai dibattiti nella valle sui pro e i contro delle competizioni olimpiche e vuole prima vedere cosa lo aspetta.
◀ Essere presenti è tutto anche per i numerosi volontari di Anterselva: lavorano instancabilmente per garantire il regolare svolgimento delle gare e allo stesso tempo vivono da vicino la storia dello sport.
Daniela Gruber, anch'ella volontaria alla Coppa del Mondo e ora impegnata alle Olimpiadi, descrive la sua motivazione in modo simile: “Essere presenti è tutto. Le Olimpiadi offrono l'opportunità di vivere la storia dello sport dal vivo e senza filtri. Mi affascina il fatto che persone provenienti da tutti i continenti si riuniscano pacificamente e creino momenti indimenticabili”. Per lei lo spirito dei Giochi è in primo piano: la possibilità di sostenere gli atleti al culmine della loro carriera e allo stesso tempo di essere parte integrante di questo grande evento. È particolarmente entusiasta per gli atleti altoatesini e spera che Dorothea Wierer possa coronare la sua carriera con un'ultima medaglia.
Anche Elfi Forer, che da anni si occupa del team delle mascotte della Coppa del Mondo e che farà parte del team delle mascotte anche durante i Giochi Olimpici, sottolinea l'atmosfera speciale: "L'atmosfera alle Coppe del Mondo è fantastica! Ovunque si ride e si esulta, ci sono tantissime persone felici tutte insieme: dai tifosi ai volontari, dai dipendenti ai responsabili. Nel corso degli anni sono nate molte conoscenze e persino amicizie: sembra quasi una gioiosa riunione di famiglia». Si aspetta qualcosa di simile anche dalle competizioni olimpiche. Il lavoro delle mascotte, che spesso sembra divertente, è in realtà molto faticoso. “È una sfida rispettare tutti
gli appuntamenti: con il costume ci si muove lentamente e a volte si viene letteralmente travolti dai tifosi. È anche difficile trovare il tempo per fare una pausa e rifocillarsi, perché si suda tantissimo e si consumano molte calorie. Tuttavia, ci divertiamo perché siamo tutti parte di un'esperienza speciale”.
Grande varietà di compiti. I compiti dei volontari sono molteplici: vanno dall'assistenza nell'orientamento degli ospiti all'accompagnamento ai luoghi delle gare, fino alle attività logistiche direttamente nei siti di gara. Lo conferma anche Lorenz Leitgeb, che coordina i volontari. “Impieghiamo tra gli 800 e i 1000 aiutanti per compiti speciali. A questi si aggiungono i volontari reclutati dal Comitato organizzatore di Milano Cortina”, riferisce. I volontari del Comitato Olimpico sono tendenzialmente responsabili per l'assegnazione dei posti ed attività più semplici. “Molti dei nostri volontari sono attivi da decenni nella Coppa del Mondo, altri sono nuovi. Provengono da tutti i ceti sociali: pensionati, artigiani, accademici. Alcuni hanno preso due settimane di ferie per partecipare”. Chi fosse interessato può ancora iscriversi sul sito web delle Olimpiadi o presso il centro di biathlon.
Boom anche tra i giovani. L'attesa per le Olimpiadi ha portato a un vero e proprio boom di nuove iscrizioni all'Associazione sportiva dilettantistica
Rasun. “Non abbiamo mai avuto così tante nuove iscrizioni tra i bambini come quest'anno. Soprattutto le ragazze prendono a modello atleti come Dorothea Wierer. Due terzi dei principianti sono donne”, riferisce Gabriel Steinkasserer, presidente dell'Associazione sportiva dilettantistica di Rasun. Grazie ai Giochi Olimpici, l'associazione ha ottenuto un moderno impianto con sala pesi, pista di atletica e ulteriori possibilità di allenamento che senza le Olimpiadi non sarebbe mai stato realizzato. Secondo Steinkasserer, per l'associazione e la popolazione è molto importante che anche gli atleti locali possano competere a livello mondiale. In questo modo lo sport e le sue infrastrutture ricevono maggiore sostegno. “Sarebbe importante avere un allena-
tore di base nel centro di biathlon che si occupi dei nostri atleti”, aggiunge il presidente. Attualmente sono disponibili solo quattro allenatori freelance.
Un'occasione unica. Per i grandi nomi del biathlon ad Anterselva, le Olimpiadi sono una questione di cuore. Rudolf Wieser, presidente onorario del Comitato della Coppa del Mondo e cofondatore del biathlon ad Anterselva, ricorda: "Quando Milano Cortina ha ottenuto l'assegnazione, temevamo che Bormio avrebbe ottenuto le gare di biathlon. Fortunatamente è intervenuta la Provincia e le gare sono state assegnate ad Anterselva. Questo ha portato fondi nella valle e il centro di biathlon è stato ampliato fino a diventare il più moderno al mondo. Ne sono orgoglioso".
“Impieghiamo tra gli 800 e i 1000 volontari, molti dei quali sono attivi nella Coppa del Mondo da decenn”.
Lorenz Leitgeb presidente del Comitato organizzatore di Anterselva
Inoltre, il suo campeggio è al completo da tempo per le gare olimpiche. Anche Alois Zingerle, che è stato direttore dello stadio per oltre 20 anni, è felice: “Le Olimpiadi sono un'opportunità che capita solo una volta nella vita. Tutta la mia famiglia, e in particolare i miei due figli, sono appassionati di biathlon, siamo felici”.
Il sindaco Thomas Schuster descrive i preparativi per il grande evento come un'altalena di emozioni: “La controversia sullo stadio non ha certo contribuito a suscitare entusiasmo. Ma l'infrastruttura rimarrà nella valle, e questo rende felici molti. Le Olimpiadi sono un evento clou che porta il mondo intero ad Anterselva”. Georg Zingerle, presidente dell'Associazione turistica Val d'Anterselva, la vede allo stesso modo: “Le Olimpiadi attirano ospiti internazionali nella valle. È un'occasione speciale per mostrare la nostra autenticità e dare visibilità a tutte le nostre attività commerciali, dall'industria alberghiera alla piccola ristorazione. Le immagini di Anterselva saranno viste in tutto il mondo”. Allo stesso tempo, la valle continuerà a preservare i suoi valori fondamentali: secondo Zingerle, il legame con la natura e l'autenticità rimarranno al centro dell'attenzione, anche durante i Giochi Olimpici.
I Jüc Olimpics da d’invern 2026 lasciará n sëgn ince dal punt de odüda cultural: UNIKA nes dá na bela desmostraziun.
Por i Jüc Olimpics da d’invern 2026, ziplará i artisć de UNIKA cin’ “Wooden Fans” nüs te lëgn de linda.
“Cultural Olympiad – The Arts Programm” é l’inom dl program cultural forü y desvalí che ti fajará da cornisc ai Jüc Olimpics da d’invern Milano Cortina 2026. L'obietif é chël da trasmëte i valurs olimpics y paralimpics tres n proiet multidisziplinar che liëia cultura, tradiziun y sport, y che zelebëria la creativité sciöche lingaz universal.
L'ert nes acompagnëia dan y tratan i Jüc Olimpics ince tres la plataforma artistica UNIKA de Gherdëna. “I tulun pert ativamënter ales Cultural Olympiad di Jüc da d'invern cun dui proiec artistics” nes dij la coordinadëssa Heidi Rungger. “Nosc travert é chël da alzé fora la vitalité de nosta tradiziun dl ziplé le lëgn a man, y da dé n contribut cultural ai Jüc da d'invern.
“Wooden Fans” fans a grandëza naturala. Por l’ocajiun olimpica vëgnel indô realisé i conesciüs “Wooden
Fans” te lëgn de linda: tl pröm êle cincanta scoltöres a grandëza naturala, ziplades a man dai artisć de UNIKA, che é gnüdes premiades tl 2004 cun le Südtirol Marketing Award. Por les Olimpiades da d'invern dl 2026 cheriará i artisć UNIKA cin' figöres nöies: ares rapresentará i cërtli olimpics y tl medemo tëmp les cin' valades ladines, lian adöm sport, ert y tradiziun. I modei de chëstes scultöres nöies é gnüs presentá por le pröm iade ala fiera de UNIKA, tl mëis de setëmber de chësc ann a Runcadic. Adöm cun les atres figöres ziplades, tiraráres l'atenziun dl publich tratan les gares de biathlon te Antersëlva.
La Reconziliaziun di Armin Grunt . Ince la scoltöra Reconciliaziun dl artist Armin Grunt de UNIKA fej pert dles Cultural Olympiad: n omaje simbolich ai Jüc Olimpics da d'invern. Reconciliaziun é metüda adöm da na taia doia, sëgn dla natöra y dl lian che se renovëia danter la porsona y l'ambiënt incëria. Incër la taia él metü sö scoltöres che rapresentëia l'energia, les vijiuns y les contradiziuns dla porsona, y che inviëia l’osservadú da se mëte söl iade, fisicamënter y simbolicamënter, por jí zoruch ales origines. L'opera gnará inaudada ai 26 de novëmber sön plaza de Comun a Balsan, y romagnará metüda fora cina che le chentl olimpich rovará a Balsan, ai 26 de jená. cs
La scultöra “Reconziliaziun” dl artist de UNIKA Armin Grunt é n omaje simbolich ai Jüc Olimpics da d’invern 2026.
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Text Elisa Egidio
Il 13 novembre al Museion arriva la splendida collezione dello sportivo e imprenditore Stefano Podini.
Simbolo di pericolo, ma anche di passione e di vita. Il fuoco, secondo il filosofo Eraclito, era il principio dell’universo. E proprio questo elemento, che da sempre atterrisce e affascina l’umanità, segna l’inizio dei Giochi olimpici, con l’accensione dell’iconico braciere. Un momento che ha scalfito per sempre i cinque anelli ardenti nell’immaginario di miliardi di telespettatori, giovani e anziani, cultori e profani. Solo all’ultimo tedoforo, tuttavia, è riservato il privilegio di vivere l’ebbrezza di “rubare il fuoco agli dei”, proprio come Prometeo nel mito. La fiaccola olimpica, con il suo fascino intramontabile, è diventata l’oggetto del desiderio di molti appassionati.
Passione. Uno su tutti, Stefano Podini, presidente della Federazione Italiana Giuoco Handball, per ben quattro volte tedoforo. L’imprenditore ed ex
giocatore di pallamano bolzanino è riuscito a mettere assieme una collezione di 41 torce olimpiche, tra le uniche tre complete al mondo. Dal 7 novembre 2025 a fine marzo 2026, “le magnifiche 41” saranno protagoniste al Museion di Bolzano, in occasione di una mostra che s’inserisce nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026. Al secondo piano la collezione sarà integrata e valorizzata dall’installazione site-specific degli artisti Sonia Leimer e Christian Kosmas Mayer, vincitori di un concorso artistico su invito lanciato a marzo 2025 e conclusosi l’11 giugno con la selezione da parte della giuria.
Tutto ebbe inizio per colpa di un 'cruccio olimpico'. "Con la Nazionale ho partecipato ai Mondiali e agli Europei, mai ai Giochi olimpici. Così, ho pensato che mi sarebbe piaciuto almeno tenermi
“C'è stata un'altissima richiesta per il periodo dei Giochi di Milano Cortina, sia da Milano che da Trento, per avere l'esposizione, ma, da altoatesino, ho dato assoluta preferenza al Museion di Bolzano”.
Stefano Podini imprenditore, presidente della Federazione Pallamano e collezionista
qualche cimelio olimpico", racconta Podini. Un’idea che si è concretizzata grazie ad un regalo inatteso. "Mi hanno regalato casualmente la torcia di Roma 1960 e così ho pensato che avrei potuto fare una collezione. Così sono andato su Internet, ho girato un po’ per il mondo a varie aste e raduni di collezionisti di memorabilia e ho scoperto un mondo che non conoscevo". Il progetto è poi diventato realtà grazie ad un incontro molto speciale. "In questi oltre 20 anni sono riuscito a recuperare la collezione completa grazie soprattutto a Eric Nesh, che aveva un suo museo e che sono andato a trovare a Depoe Bay, in Oregon. Da lui ho ricevuto le 10 torce più rare che ci sono".
L’impegno nella Onlus Olympic Aid and Sport Promotion Project e la mostra al Museion. Da allora l’altoatesino ha messo assieme una collezione di torce olimpiche quasi senza eguali, tra le uniche tre complete al mondo, che al momento vanta 41 esemplari. Da questa passione è poi nata la Onlus Olympic Aid and Sport Promotion Project, associazione benefica che sostiene progetti nel mondo dello sport. "Dall’affitto della mia mostra personale, il ricavato è sempre andato ad atleti paralimpici o ad associazioni sportive bisognose o virtuose individuate da una commissione ad extra". In questa direzione s'inserisce l’esposizione al Museion. Una scelta mirata, quella del museo di Bolzano, con buona pace dei molti pretendenti che avevano già messo gli occhi sulle inafferrabili
41. "La collezione è abbastanza conosciuta, c'è stata un'altissima richiesta per il periodo dei Giochi di Milano Cortina, sia da Milano che da Trento, per avere l'esposizione, ma, da altoatesino, ho dato assoluta preferenza al Museion di Bolzano".
Un simbolo di pace. Ogni pezzo è unico e irripetibile, testimone di un’emozione che nessun libro di storia potrà mai raccontare. "Non ne ho una preferita – dice Podini - però Innsbruck ‘64 e Grenoble ‘68 hanno un tocco artistico che mi piace molto, anche perché me le sono sudate molto. Anche quella di Roma ha un fascino
particolare". Un fascino che da secoli tiene accesa la fiamma e, con questa, anche la speranza. "La fiaccola nasce perché nell’antica Olimpia, quando si disputavano i Giochi, c'erano dei grandi bracieri che richiamavano gli atleti e ricordavano che durante i Giochi dovevano terminare tutte le guerre. Il fuoco, la fiaccola, è simbolo dello sport e della pace”. Un messaggio universale quanto mai attuale che, attraverso i valori dello sport, giunge con rinnovata potenza anche alle nuove generazioni.
Memorie di un tedoforo. “Sono state emozioni diverse, in Paesi diversi”, ricorda il bolzanino della sua esperienza
da tedoforo in ben quattro edizioni dei Giochi. “I Giochi di Pechino sono stati gli ultimi in cui il percorso della fiaccola è stato mondiale e si è concluso a Pechino con oltre 30 000 tedofori. Il percorso è stato contestatissimo. A Kunming eravamo blindati dentro un parco e siamo stati scortati dalla polizia dall'albergo al tracciato dove abbiamo corso”. Molto più distesa l’atmosfera a Rio de Janeiro e a Vancouver. “Siamo stati abbracciati dalla folla, abbiamo fatto 2000 foto con i partecipanti, ricordo la musica e il clima di festa. Sono state due torch relay molto diverse. Correre con la torcia è una cosa molto eccitante e molto bella”.
Testo Elisa Egidio
Dietro le quinte: la fantastica carriera dell’esperta di leadership e di event management design Stefania Demetz, Head of Planning and Coordination dei Giochi.
Il gioco di squadra fa la forza non solo dentro, ma anche fuori dal campo. Lo sa bene Stefania Demetz, gardenese con lo sport e la comunicazione nel DNA. Due passioni che si intrecciano costantemente nella brillante carriera dell’altoatesina, consulente di leadership e di event management design. Dagli esordi nel villaggio media ai Giochi di Barcellona 1992 è stato un susseguirsi di successi. Per ben 18 anni direttrice generale della Coppa del Mondo di sci in Val Gardena, Demetz è stata Press Manager a Torino 2006 e a gennaio 2024 ha assunto il ruolo di Head of Planning and Coordination alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026.
Sul suo profilo Instagram si definisce una “sudtirolese che vive a
Torino e lavora a Milano”, ci racconti.
Sono nata e cresciuta in Val Gardena e mi sono trasferita a Milano per studiare letteratura spagnola. Durante l’università ho partecipato alle Olimpiadi di Barcellona del 1992, a 22 anni, lavorando nel villaggio media: un’esperienza entusiasmante che mi ha permesso di entrare nel mondo della comunicazione e di creare relazioni decisive per il mio percorso professionale. Poco dopo ho iniziato a collaborare con la Coppa del Mondo di sci in Val Gardena e, negli anni, ho seguito numerosi eventi sportivi di diverse discipline, dall’equitazione all’atletica, dal ciclismo alle Olimpiadi di Torino 2006. Più tardi sono tornata a Torino, dove oggi vivo con il mio compagno e mia figlia.
Cosa significa organizzare l’evento sportivo per eccellenza, le Olimpiadi, che per la prima volta si svolgeranno in Alto Adige?
Se nella Coppa del Mondo di sci le aree funzionali erano appena 15, alle Olimpiadi superano le 50. Milano Cortina 2026 coinvolge tre Regioni e due Province autonome, richiedendo un’integrazione continua di strutture, luoghi e processi. Azioni e decisioni devono coordinarsi su più livelli. Quando sono entrata nel team, a gennaio 2024, da subito ho coordinato una squadra di project manager con il compito di monitorare l’avanzamento del progetto attraverso uno strumento complesso: il master schedule, che raccoglie quasi 3.000 milestone. Parallelamente abbiamo iniziato a fare
issue tracking, monitorando non solo i progressi, ma anche le issue, i rischi, le azioni necessarie e persino le opportunità. Oggi siamo entrati nella fase di readiness. È il momento in cui da un lato si avvia l’implementazione dei piani, e dall’altro si verifica la reale preparazione attraverso simulazioni, tabletops e test events.
In che modo si sta evolvendo il mondo degli eventi sportivi in questi ultimi anni?
Quando ho iniziato, il focus era quasi esclusivamente sulla competizione sportiva. Oggi, invece, un evento deve svilupparsi su molti livelli e guardare al “cliente”: lo spettatore, presente sul posto o collegato da remoto, che cerca un’esperienza completa di intrattenimento. Accanto a lui ci sono numerosi stakeholder: gli atleti, portatori delle emozioni più autentiche, ma anche i territori, i media e la comunità ospitante. L’eredità dei Giochi è enorme: basti pensare al villaggio olimpico di Milano, che dopo l’evento diventerà un bene prezioso per la città e la comunità. C’è poi l’aspetto umano, che considero fondamentale: i volontari che vivranno esperienze uniche, i giovani che inizie -
ranno il loro percorso professionale grazie alle Olimpiadi. E ancora, ciò che rimane ai territori, sotto forma di infrastrutture, servizi e opportunità. In questo senso i grandi eventi sono autentici acceleratori di cambiamento, capaci di generare valore duraturo per le comunità.
Quale Olimpiade si porta nel cuore?
A Barcellona ho vissuto la mia prima esperienza all’estero: avevo 22 anni e mi sono ritrovata immersa in una città magica. Proprio lì ho visto come i Giochi Olimpici possano trasformare un territorio. A Torino 2006, a 36 anni, ero più matura: porto quell’esperienza nel cuore perché con il lavoro di squadra siamo riusciti a superare tante sfide. Oggi mi trovo immersa in una complessità che evolve di giorno in giorno. Da appassionata di management e di eventi sportivi, resto affascinata dalla capacità che abbiamo di gestirla: territori, competenze e culture diverse che trovano forza solo se integrate al meglio. Il lavoro di squadra è la chiave: da soli non siamo nulla.
“Quando ho iniziato a lavorare negli eventi, il focus era sulla competizione sportiva. Oggi, invece, un evento deve guardare al “cliente”: lo spettatore, presente sul posto o collegato da remoto, che cerca un’esperienza completa di intrattenimento”.
Stefania Demetz Head of Planning and Coordination a Milano Cortina 2026
domande a …
Doris Lintner
Ice Hockey Deputy Sports Manager dei Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026.
Doris Lintner, in cosa consiste il suo ruolo? Io per l’hockey femminile ed un collega per l’hockey maschile siamo assistenti dello sport manager e ci occupiamo di tutto quello che riguarda lo sport e gli atleti: ci assicuriamo che gli atleti abbiano tutto quello di cui hanno bisogno.
Lei, già Managing Director del Renon Hockey, ha organizzato i Mondiali di Bolzano 2024, ora i Giochi Olimpici: quali differenze? Tantissime. Ai Mondiali di Bolzano eravamo solo in tre a organizzare tutto. Ai Giochi invece ci sono tantissimi gruppi di lavoro con funzioni diverse: qui mi occupo solo di un piccolo settore.
Che livello di popolarità sta vivendo l'hockey femminile al momento? È ancora poco conosciuto, soprattutto qui in Italia. In Canada e negli Stati Uniti ha fatto un grande salto di qualità e di conoscenza, quindi sta diventando molto più popolare. Spero che anche queste Olimpiadi possano essere una vetrina per l'hockey femminile. Anche vedendo cosa è successo ai Mondiali di calcio in Svizzera, vedo tanta potenzialità. ee
Testo Monika Pichler Traduzione Maurizio Di Giangiacomo
Anterselva si è preparata per le Olimpiadi del 2026 e dimostra come gli investimenti possano dare i loro frutti e come sia possibile utilizzare in modo sostenibile le strutture esistenti.
◀ La facciata della Olympic Arena
Sudtirol Alto Adige comprende 5500 metri quadrati di pannelli fotovoltaici integrati.
La vista è semplicemente impressionante. La facciata recentemente ristrutturata dello stadio di biathlon di Anterselva, che dal 2026 porterà il nome di “Olympic Arena Südtirol Alto Adige”, comprende 5500 metri quadrati di pannelli fotovoltaici integrati. “In questo modo produciamo energia elettrica sufficiente a coprire in modo autonomo il fabbisogno dello stadio di biathlon almeno fino a novembre”, riferisce Lorenz Leitgeb, presidente del Comitato della Coppa del Mondo di biathlon. Questo non è ancora sufficiente per i grandi eventi invernali. Tuttavia, ad Anterselva sono giustamente orgogliosi del nuovo impianto fotovoltaico dello stadio, con una potenza nominale massima di 360 kilowatt di picco.
Aspetti ambientali importanti. Anche per quanto riguarda gli altri aspetti, la Provincia autonoma di Bolzano, il Comune di Rasun-Anterselva e l'esperto Comitato organizzatore locale non hanno lasciato nulla al caso in vista dei Giochi Olimpici Invernali che si terranno ad Anterselva nel mese di febbraio.
La sfida della sostenibilità: il sindaco
Thomas Schuster è convinto che il miglioramento delle infrastrutture avrà “un effetto positivo sulla valle e oltre”.
“I fondi investiti consentono di lasciare alle generazioni future uno stadio più funzionale e di rimanere competitivi ”.
Thomas Schuster sindaco del Comune di Rasun-Anterselva
“In qualità di organizzatori della Coppa del Mondo di biathlon, per noi non sono importanti solo gli aspetti sportivi”, riferisce il presidente Leitgeb, “ma anche tutti gli aspetti della sostenibilità, dalla raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti di plastica al risparmio energetico e ai motori ecologici”. Per le Olimpiadi del 2026, i requisiti ambientali da rispettare saranno ancora più severi.
Un punto fondamentale della sostenibilità è anche l'utilizzo dell'impianto dello stadio dopo i Giochi Olimpici Invernali del 2026: “Abbiamo già ot-
tenuto l'impegno per gli eventi della Coppa del Mondo di biathlon fino al 2030. Di pari passo, lavoriamo costantemente per sviluppare ulteriormente l'utilizzo dell'impianto di biathlon ad Anterselva”, sottolinea Lorenz Leitgeb. Con i ritiri delle squadre nazionali internazionali e dei gruppi sportivi, le visite guidate allo stadio e gli eventi, ci si avvicina sempre più all'obiettivo di un utilizzo durante tutto l'anno. “Anche i giovani atleti beneficiano delle ottime condizioni di allenamento che si sono create dopo i lavori di ristrutturazione”, sottolinea il presidente.
Investimenti nella competitività.
Ciò dimostra che gli investimenti nella roccaforte del biathlon non servono solo a breve termine per le competizioni olimpiche. “Piuttosto, è stato realizzato ciò che ci sarà utile a lungo termine per continuare le competizioni, sia nel settore professionistico che in quello amatoriale, al fine di rimanere competitivi”, spiega Lorenz Leitgeb. Ciò include la progettazione del nuovo rettilineo d'arrivo, nonché il nuovo poligono di tiro sotterraneo e le aree per l'allenamento, la logistica e i media. Nel 2025 sono stati effettuati anche investimenti negli impianti elettrici e nell'impianto di illuminazione del centro di biathlon: ad esempio, sono state aumentate la potenza di allacciamento e la sicurezza dell'alimentazione elettrica e sono state installate sette nuove torri faro con proiettori a LED. Il nuovo impianto di innevamento è già entrato in funzione nel 2024, mentre alla fine del 2025 è prevista la messa in funzione del bacino di accumulo con una capacità di circa 31.000 metri cubi.
“Complessivamente, in occasione delle Olimpiadi del 2026, nella Valle di Anterselva confluiranno circa 28 milioni di euro di fondi statali e altrettanti fondi provinciali”, riferisce Thomas Schuster, sindaco del Comune di Rasun-Anterselva, proprietario del cen-
tro biathlon. "Fondi che consentiranno di lasciare alle generazioni future uno stadio ancora più bello e funzionale“, sottolinea.
Investimenti anche nella cultura. Ma gli investimenti non riguardano solo gli impianti sportivi. Con la ristrutturazione e l'ampliamento della Casa della cultura “Harward" ad Anterselva di Mezzo, in vista delle Olimpiadi del 2026 si creerà qualcosa di duraturo anche nel settore culturale: “Il Centro culturale, ormai datato, sarà trasformato in un luogo multifunzionale per dodici associazioni locali, a beneficio della popolazione”, afferma Schuster con soddisfazione. Un grande vantaggio per la Valle di Anterselva è anche la fornitura di fibra ottica e la migliore copertura di rete grazie alla nuova postazione ricetrasmittente RAS nella parte più interna della valle.
“Tutte queste infrastrutture hanno un effetto positivo duraturo sulla valle e oltre”, sottolinea il sindaco. Non è sempre facile dimostrare la sostenibilità di una grande infrastruttura, ne è consapevole. “Rimane un equilibrio delicato”, afferma Schuster, “tutto deve soddisfare i requisiti crescenti, ma non deve essere sovradimensionato”.
Illuminazione garantita: alla Olympic Arena sono state installate sette nuove torri faro con proiettori a LED.
In occasione dei Giochi Olimpici Invernali, la Provincia autonoma di Bolzano propone numerose iniziative che accompagnano il prima e il durante delle gare ad Anterselva.
Dal 6 al 9 novembre 2025
Stand olimpico alla Fiera d'Autunno
Come già avvenuto alla Fiera del Tempo Libero ad aprile, anche alla Fiera d'Autunno di Bolzano saranno disponibili varie informazioni sui Giochi Olimpici Invernali. Allo stand olimpico saranno anche ospiti dei medagliati che racconteranno le loro esperienze personali al pubblico.
Dal 27 al 29 gennaio 2026
Staffetta olimpica
La tradizionale staffetta olimpica partirà da Olimpia nel novembre 2025 e passerà attraverso Roma fino a Bolzano ed Anterselva. Dal 27 al 29 gennaio, la torcia olimpica blu-verde e quella paralimpica color bronzo “Essential” attraverseranno anche l’Alto Adige.
Dal 6 al 22 febbraio 2026
Bandiere per le Olimpiadi
In collaborazione con l'ECK Museum of Art di Brunico, l’Associazione degli Artisti della Provincia autonoma di Bolzano lancia il progetto “Flags of Art”: nell'ambito delle competizioni, artiste e artisti realizzano bandiere di grandi dimensioni (150 × 400 centimetri) che vengono installate e rese visibili all'ingresso della Valle di Anterselva. mpi/mic
Per
promuovere
l'accessibilità nel turismo in Alto Adige, il portale “Alto Adige per tutti” verrà ampliato in vista delle Olimpiadi.
La nuova piattaforma “Commitment to accessibility” dovrebbe essere pronta già alla fine di ottobre: consentirà a tutte le aziende e alle istituzioni pubbliche dell'Alto Adige di rilasciare una dichiarazione standardizzata sulla propria accessibilità. Con i dati raccolti, “Südtirol für alle”, la piattaforma informativa ufficiale per il turismo e la mobilità senza barriere in Alto Adige, sarà ampliata in modo sostenibile in vista dei Giochi Olimpici Invernali del 2026: finora, la banca dati specializzata di “Südtirol für alle” conteneva dati verificati di circa 1.000 strutture registrate in loco. Nel corso del progetto, questi dati saranno integrati con quelli relativi a molte altre strutture: alloggi, bar e ristoranti, negozi, musei e attrazioni turistiche, impianti sportivi, fornitori di servizi, artigiani, servizi sociosanitari, uffici pubblici, ecc. I dati raccolti potranno inoltre essere messi a disposizione di altri siti web (ad esempio Suedtirol.info) tramite interfacce digitali.
Le aziende e le istituzioni private e pubbliche dell'Alto Adige sono invitate a pubblicare online il loro “Commitment to accessibility” (Impegno per l'accessibilità) e ad ampliare così il portale “Alto Adige per tutti”.
Informazioni riguardo l'effettiva accessibilità. L'accessibilità delle sedi è infatti un criterio importante che deve essere soddisfatto nell'ambito dei Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026. Per questo motivo è stato avviato il progetto “Commitment to accessibility”, con l'obiettivo di raccogliere il maggior numero possibile di dati sull'accessibilità a livello provinciale e così da sensibilizzare gli operatori privati e pubblici del settore ricettivo verso un'ospitalità inclusiva per tutte le persone. L'idea è stata sviluppata da independent L., il centro di competenza altoatesino per l'accessibilità e le tecnologie assistive.
“Si tratta di vivere l'ospitalità per tutti e di fornire informazioni il più possibile concrete sull'effettiva accessibilità delle strutture e delle offerte turistiche per famiglie con bambini piccoli e passeggini, per anziani e ospiti con limitazioni motorie, disabilità visive e difficoltà di apprendimento”, sottolinea Günther Ennemoser di independent
L. “Il progetto si distingue per la sua accessibilità digitale e per i contenuti redatti in un linguaggio semplificato certificato”.
Le risposte generate automaticamente dal sistema in lingua facile certificata sono state elaborate dal centro di competenza altoatesino OKAY - Ufficio per la lingua facile dell'associazione Lebenshilfe e sono quindi accessibili a tutti gli utenti, in particolare alle persone con difficoltà di apprendimento o con scarse conoscenze linguistiche.
Partecipare è facile. Ogni azienda pubblica e privata in Alto Adige può partecipare a questa campagna informativa provinciale per l'accessibilità, perché ogni informazione è utile e contribuisce a rendere l'Alto Adige più inclusivo per tutti. mpi/mic
Tutte le informazioni sull'iniziativa:
Sport nel segno di competitività e inclusione alle Paralimpiadi di Milano Cortina 2026. L’Alto Adige vanta un ricchissimo palmares.
Dopo lo show dei Giochi olimpici invernali, in programma dal 6 al 22 febbraio, sarà la volta delle Paralimpiadi di Milano Cortina 2026. Dal 6 al 15 marzo, in diverse sedi tra Lombardia, Veneto e Trentino, si sfideranno atleti con disabilità motorie, amputazioni, cecità e paralisi cerebrale. Le località dove si terranno le sei categorie in cui competeranno gli sportivi sono pressoché le stesse delle Olimpiadi, ad eccezione del biathlon che si sposterà in Trentino. Dopo la cerimonia di apertura a Verona, a Cortina d’Ampezzo si svolgeranno le gare di curling in carrozzina, mentre all’Olimpia delle Tofane andranno in scena le gare di para sci alpino e para snowboard. Nel capoluogo lombardo, alla Milano Santagiulia Hockey Arena, scenderanno sul ghiaccio le squadre di para ice hockey. Lo Stadio del fondo di Lago
di Tesero, in Val di Fiemme, ospiterà lo sci di fondo e il biathlon. Oltre che decine di campioni olimpici, l’Alto Adige vanta una grande tradizione di atleti ampiamente decorati anche alle Paralimpiadi. Il nostro medagliere paralimpico invernale conta ben 37 medaglie: nomi come quelli di Bruno Oberhammer, Roland Ruepp, Dorothea Agetle e Paolo Lorenzini sono entrati nella storia delle Paralimpiadi invernali e l’hanno costellata di conquiste altoatesine fin dalle prime edizioni. Rialzarsi rendendo le disabilità un punto di forza, competitività ma anche rispetto nel pieno spirito sportivo, superare ogni ostacolo con coraggio e determinazione: questo il messaggio delle Paralimpiadi, che anche per questa edizione si prospettano come un tripudio di emozioni indimenticabili per atleti e spettatori. mc
Christoph Depaoli, manca sempre meno ai Giochi Paralimpici invernali, è pronto? Sono molto contento, non vedo l’ora di scendere sul ghiaccio a Milano.
L’hockey è stato il suo primo amore nello sport? Fin da piccolo sono sempre stato molto sportivo ma ho iniziato col nuoto, anche con i normodotati. Verso gli 11-12 anni sono passato all’hockey.
Siete orgogliosi di vestire la maglia dell’Italia? Assolutamente, è sempre un grande onore e fa molto piacere, nonostante la fatica. Adesso inizia la fase più impegnativa della stagione, mi alleno circa quattro volte a settimana sia sul ghiaccio che in palestra.
Cosa significa per lei giocare queste Paralimpiadi in casa? Significa tanto, arrivare a competere a livello olimpico è il sogno di ogni atleta. Io ne ho già giocate tre e questa sarà la mia quarta Paralimpiade e il fatto che sia in casa la rende ancora più speciale. Non tutti gli atleti hanno la fortuna di poterlo fare. È veramente indescrivibile.
Sente l’interesse verso i Giochi Paralimpici essere cresciuto a livello mediatico negli ultimi anni? Assolutamente sì e per fortuna. A livello globale, e negli ultimi anni anche in Italia, l’interesse è cresciuto non poco e fa molto piacere. mc
ALBERTVILLE 1992
Bruno Oberhammer (sci alpino, superG B3 maschile)
ARGENTO BRONZO
INNSBRUCK 1984
Bruno Oberhammer (sci alpino, combinata B2 maschile)
INNSBRUCK 1988
Bruno Oberhammer (discesa libera B3 maschile)
Bruno Oberhammer (lalom gigante B3 maschile)
Paolo Lorenzini (sci di fondo, 30 km B3 maschile)
Bruno Oberhammer (sci alpino, slalom gigante B3 maschile)
Dorothea Agetle (sci di fondo, 5 km LW10-11 femminile)
Dorothea Agetle (sci di fondo, 2,5 km LW10-11 femminile)
Dopo aver vinto numerose medaglie paralimpiche nello sci di fondo, Dorothea Agetle è ancora attiva nel curling in carrozzina.
LILLEHAMMER 1994
NAGANO 1998
Hubert Tscholl (sci di fondo, staffetta maschile)
Manfred Perfler (sci alpino, slalom gigante B3 maschile)
Paolo Lorenzini (sci di fondo, 15 km B3 maschile)
Paolo Lorenzini (sci di fondo, staffetta maschile B1-3)
Riccardo Tomasini (sci di fondo, staffetta maschile)
Erich Walch (sci di fondo, staffetta maschile)
Josef Erlacher (ci alpino, discesa libera B3 maschil) 7 3
Bruno Oberhammer (sci alpino, discesa libera B3 maschile)
Bruno Oberhammer (sci alpino, slalom speciale B3 maschile)
Bruno Oberhammer (sci alpino, superG B3 maschile)
Bruno Oberhammer (sci alpino, slalom gigante B3)
Helmut Wolf (sci alpino, discesa libera LWX maschile)
Helmut Wolf (sci alpino, superG LWX maschile)
Dorothea Agetle (sci di fondo, 10 km LW10-11 femminile)
Manfred Perfler (sci alpino, slalom speciale B3 maschile)
Dorothea Agetle (sci di fondo, 5 km LW10-11 femminile)
Dorothea Agetle (sci di fondo 2,5 km LW10-11 femminile)
Josef Erlacher (sci alpino, discesa libera B3 maschile)
Bruno Oberhammer (slalom B1,3 maschile)
Dorothea Agetle (sci di fondo, 10 km LW10-11 femminile)
Roland Ruepp (sci di fondo, 10 km LW11 maschile)
Bruno Oberhammer (sci alpino, libera B1,3 maschile)
Bruno Oberhammer (superG B1,3 maschile)
SALT LAKE CITY 2002
Roland Ruepp (sci di fondo, 5 km LW11 maschile)
Roland Ruepp (sci di fondo, 10 km LW11)
GARMISCH 1936
Alois Prenn (pattuglia alpina*)
CORTINA 1956
Renato Mocellini (bob a quattro maschile)
INNSBRUCK 1964
Walter Außendorfer, Josef Siegfried Mair (slittino, doppio maschile)
GRENOBLE 1968
Erika Lechner (slittino, singolo femminile)
SAPPORO 1972
Gustav Thöni (sci alpino, slalom gigante maschile)
Paul Hildgartner, Walter Plaickner (slittino, doppio maschile)
Gustav Thöni (sci alpino, slalom speciale maschile)
Roland Thöni (sci alpino, slalom speciale maschile)
INNSBRUCK 1976
Gustav Thöni (sci alpino, slalom speciale maschile)
Herbert Plank (sci alpino, discesa libera maschile)
Foto:
Isolde Kostner ha conquistato 3 medaglie olimpiche.
LAKE PLACID 1980
Paul Hildgartner (slittino, singolo maschile)
Peter Gschnitzer, Karl Brunner (slittino, doppio maschile)
SARAJEVO 1984
Paul Hildgartner (slittino, singolo maschile)
CALGARY 1988
Hugo Herrnhof (short track*, staffetta maschile)
Johann Passler (biathlon, 20 km maschile)
Werner Kiem, Johann Passler, Gottlieb Taschler, Andreas Zingerle (staffetta maschile)
*Legenda: disciplina dimostrativa
ALBERTVILLE 1992
Hansjörg Raffl, Norbert Huber (slittino, doppio maschile) 1 2
Josef Polig (sci alpino, combinata maschile)
LILLEHAMMER 1994
Hugo Herrnhof (short track, staffetta maschile)
Kurt Brugger, Wilfried Huber (slittino, doppio maschile)
Gerda Weissensteiner (slittino, singolo femminile)
Hansjörg Raffl, Norbert Huber (slittino, doppio maschile)
Isolde Kostner (sci alpino, discesa libera femminile)
Isolde Kostner (sci alpino, superG femminile)
Günther Huber (bob a due maschile)
Armin Zöggeler (slittino, singolo maschile)
PEKING 2022
1 4
Omar Visintin (Snowboardcross*, Snowboardcross Teamwettbewerb)
Dominik Fischnaller (Kunstbahnrodeln, Einsitzer Männer)
Omar Visinitin (Snowboard, Snowboardcross Männer)
Dorothea Wierer (Biathlon, 7,5 km Sprint Frauen)
Nadia Delago (Ski Alpin, Abfahrt Frauen)
PYEONGCHANG 2018
Christof Innerhofer (Ski Alpin, Abfahrt Männer)
Christof Innerhofer (Ski Alpin, Superkombination Männer)
Carolina Kostner (Eiskunstlauf Frauen)
Dorothea Wierer, Karin Oberhofer, Dominik Windisch, Lukas Hofer (Biathlon Mixed Staffel)
Armin Zöggeler (Kunstbahnrodeln, Einsitzer Männer)
Dominik Windisch (Biathlon, 10 km Sprint Männer)
Dorothea Wierer, Lukas Hofer, Dominik Windisch (Biathlon Mixed Staffel) 4
*Legende: Demonstrative Disziplin
VANCOUVER 2010
Armin Zöggeler (Kunstbahnrodeln, Einsitzer Männer) 1 SOCHI 2014
Rekordhalter Armin Zöggeler konnte sechs olympische Medaillen bei sechs Ausgaben der Olympischen Winterspiele erringen.
TORINO 2006
Armin Zöggeler (Kunstbahnrodeln, Einsitzer Männer)
Gerhard Plankensteiner, Oswald Haselrieder (Kunstbahnrodeln, Doppelsitzer Männer)
Gerda Weissensteiner (Bobsport Zweierbob) 1 3
SALT LAKE CITY 2002
Armin Zöggeler (Kunstbahnrodeln, Einsitzer Männer)
Isolde Kostner (Ski Alpin, Abfahrt Frauen)
Karen Putzer (Ski Alpin, SuperG Frauen) 1 1 1 NAGANO 1998
Günther Huber (Bobsport Zweierbob)
Armin Zöggeler (Kunstbahnrodeln, Einsitzer Männer)
Thomas Prugger (Snowboard, Riesenslalom Männer)
Karin Moroder (Skilanglauf Staffel Frauen) 1 2 1